Non essendo io di origine oritana e pertanto non conoscendo le sue “viscere”, chiedo aiuto a qualche “stregone” del luogo che mi tranquillizzi una volta per tutte confermandomi: “ sì, Oria è vittima di una maledizione politica”.
Veniamo ai fatti. Come sempre “a sbafo”, cioè senza comprarlo, mercoledì 11 luglio, sulla Gazzetta di Brindisi, ho letto la notizia che il Consiglio Comunale di Oria è “saltato” per mancanza del numero legale, mancanza dovuta soprattutto all’assenza di un congruo numero di consiglieri della maggioranza (oltre a quelli dell’opposizione).
Il motivo? La scelta della stessa maggioranza di nominare una persona di Oria, L.P., quale “aiutante” del Presidente del Consiglio, il quale, giustamente ( non dimentichiamo che Oria è stata capitale del regno messapico, ha già superato per numero di abitanti la città metropolitana di Milano e tallona da vicino Roma), non ce la fa a sopportare da solo tutte le incombenze.
E che incombenze! La politica è una cosa seria, non è per tutti. Come si fa a far fronte ai doppi giochi, agli intrighi di palazzo, al saper parlare senza dire niente e al non dire niente sapendo parlare; al saper dire due cose opposte eppure farle apparire vere tutte e due; ma soprattutto conoscere bene l’arte del pararsi il c... dagli attacchi che ti vengono sferrati da sopra, sotto, destra e manca.
Intanto vorrei tranquillizzare tutti i giovani e meno giovani che magari avevano voglia di “scendere in campo” e si saranno spaventati. Bugia, la politica non è questa. La politica è come una famiglia, con un vantaggio non di poco conto:che siamo noi a sceglierci il padre, la madre, i nonni ed i fratelli e tutti insieme dobbiamo fare una cosa semplicissima. Con i pochi soldi a disposizione (specialmente di questi tempi), dobbiamo purtroppo pagare i debiti che ci hanno lasciato i nostri genitori e nonni, facendo di tutto per far avanzare qualcosa per far mangiare chi non ha nemmeno la possibilità di comprarsi un panino.
Ovviamente i nostri genitori (gli amministratori, per chi non lo avesse capito), dovrebbero consumare per loro il meno possibile, non rubare, non fare spese inutili e futili e soprattutto non avventurarsi con faciloneria in “investimenti” poi rivelatisi sbagliati (come, tanto per fare un esempio, espropriare un suolo privato, con la sicurezza che tanto, poi, è sicuro che si farà il piano regolatore); perché poi le conseguenze economiche le dobbiamo pagare noi, mica loro.
Ma torniamo a noi. Potrebbe anche essere comprensibile che un novello Presidente del Consiglio di Oria abbia bisogno di un aiuto; ma dico io, con tanti laureati, in tutte le materie, professori universitari, dirigenti di altissimo livello, filosofi e sapienti che abbiamo ad Oria, proprio il signor L.P. si doveva scegliere?
E adesso, passando ad un tono meno umoristico, enucleo le mie ragioni per cui, come iscritto al Partito Democratico di Oria, ho sempre ritenuto politicamente indifendibile tale scelta, in contrasto con il Segretario del mio Partito che ne è stato uno degli sponsor principali (o comunque non ha mai espresso dubbi su tale scelta).
-Come il Presidente del Consiglio deve essere istituzionalmente “al di sopra delle parti”, ovviamente anche il suo più stretto collaboratore deve possedere la stessa dote, agli occhi di tutti i partiti politici che siedono in Consiglio. Ne va di mezzo il buon funzionamento del Comune che deve produrre buona amministrazione.
Ora, e su questo punto credo proprio che non potrò essere attaccato, non c’è ombra di dubbio che il signor L.P. non possegga tale qualità, tanto è vero che alla sua prima uscita, non solo la minoranza (il che potrebbe anche essere comprensibile), ma addirittura una parte consistente della maggioranza e se non erro, anche qualche consigliere dello stesso partito del Presidente del Consiglio (e del Sindaco), per protesta per tale nomina, pur essendo presenti, hanno fatto mancare il numero legale.
- Per quanto mi riguarda, in politica (e questa è una scelta politica), deve vigere il principio di romana memoria “la moglie di Cesare non solo deve essere ma deve anche apparire vergine”. Ora, se il signor L.P., politicamente parlando, sia “vergine”, cioè al di sopra di ogni sospetto, non lo so e nemmeno mi interessa saperlo; ma la politica è “una cosa pubblica” e quello che so per certo è che tale non appare. E poiché fare politica o stare in politica non lo prescrive il dottore, per il bene del partito nel quale mi onoro di militare, sarebbe stato meglio evitare questa ulteriore perdita di credibilità.
- Si parla tanto di discredito e di necessità di rinnovamento della politica, mai così lontana dalla gente e specialmente dai giovani; siamo proprio sicuri che la “ riesumazione”di questo “plenipotenziario” della sinistra della Prima Repubblica, con tutto il suo passato politico, giovi alla causa della sinistra liberale e democratica? O piuttosto non contribuisca ad ingrossare le fila di quelli del “tanto peggio, tanto meglio”, tanto sono tutti uguali, tanto qui passano i decenni e comandano sempre gli stessi e allo stesso modo?
Per concludere, una riflessione sul nostro Sindaco che, pur non conoscendolo più di tanto, mi ha ispirato e continua ad ispirarmi fiducia. Signor Sindaco, Lei non è un pivello ma un esperto navigato della politica. Come mai in un periodo di tempo relativamente breve (un anno circa), ha collezionato una serie non irrilevante, per quantità e qualità, di “scivoloni”, dei quali questo è solo l’ultimo e forse il più grave della serie? Non avrà bisogno anche Lei di un “accompagnatore”?
Veniamo ai fatti. Come sempre “a sbafo”, cioè senza comprarlo, mercoledì 11 luglio, sulla Gazzetta di Brindisi, ho letto la notizia che il Consiglio Comunale di Oria è “saltato” per mancanza del numero legale, mancanza dovuta soprattutto all’assenza di un congruo numero di consiglieri della maggioranza (oltre a quelli dell’opposizione).
Il motivo? La scelta della stessa maggioranza di nominare una persona di Oria, L.P., quale “aiutante” del Presidente del Consiglio, il quale, giustamente ( non dimentichiamo che Oria è stata capitale del regno messapico, ha già superato per numero di abitanti la città metropolitana di Milano e tallona da vicino Roma), non ce la fa a sopportare da solo tutte le incombenze.
E che incombenze! La politica è una cosa seria, non è per tutti. Come si fa a far fronte ai doppi giochi, agli intrighi di palazzo, al saper parlare senza dire niente e al non dire niente sapendo parlare; al saper dire due cose opposte eppure farle apparire vere tutte e due; ma soprattutto conoscere bene l’arte del pararsi il c... dagli attacchi che ti vengono sferrati da sopra, sotto, destra e manca.
Intanto vorrei tranquillizzare tutti i giovani e meno giovani che magari avevano voglia di “scendere in campo” e si saranno spaventati. Bugia, la politica non è questa. La politica è come una famiglia, con un vantaggio non di poco conto:che siamo noi a sceglierci il padre, la madre, i nonni ed i fratelli e tutti insieme dobbiamo fare una cosa semplicissima. Con i pochi soldi a disposizione (specialmente di questi tempi), dobbiamo purtroppo pagare i debiti che ci hanno lasciato i nostri genitori e nonni, facendo di tutto per far avanzare qualcosa per far mangiare chi non ha nemmeno la possibilità di comprarsi un panino.
Ovviamente i nostri genitori (gli amministratori, per chi non lo avesse capito), dovrebbero consumare per loro il meno possibile, non rubare, non fare spese inutili e futili e soprattutto non avventurarsi con faciloneria in “investimenti” poi rivelatisi sbagliati (come, tanto per fare un esempio, espropriare un suolo privato, con la sicurezza che tanto, poi, è sicuro che si farà il piano regolatore); perché poi le conseguenze economiche le dobbiamo pagare noi, mica loro.
Ma torniamo a noi. Potrebbe anche essere comprensibile che un novello Presidente del Consiglio di Oria abbia bisogno di un aiuto; ma dico io, con tanti laureati, in tutte le materie, professori universitari, dirigenti di altissimo livello, filosofi e sapienti che abbiamo ad Oria, proprio il signor L.P. si doveva scegliere?
E adesso, passando ad un tono meno umoristico, enucleo le mie ragioni per cui, come iscritto al Partito Democratico di Oria, ho sempre ritenuto politicamente indifendibile tale scelta, in contrasto con il Segretario del mio Partito che ne è stato uno degli sponsor principali (o comunque non ha mai espresso dubbi su tale scelta).
-Come il Presidente del Consiglio deve essere istituzionalmente “al di sopra delle parti”, ovviamente anche il suo più stretto collaboratore deve possedere la stessa dote, agli occhi di tutti i partiti politici che siedono in Consiglio. Ne va di mezzo il buon funzionamento del Comune che deve produrre buona amministrazione.
Ora, e su questo punto credo proprio che non potrò essere attaccato, non c’è ombra di dubbio che il signor L.P. non possegga tale qualità, tanto è vero che alla sua prima uscita, non solo la minoranza (il che potrebbe anche essere comprensibile), ma addirittura una parte consistente della maggioranza e se non erro, anche qualche consigliere dello stesso partito del Presidente del Consiglio (e del Sindaco), per protesta per tale nomina, pur essendo presenti, hanno fatto mancare il numero legale.
- Per quanto mi riguarda, in politica (e questa è una scelta politica), deve vigere il principio di romana memoria “la moglie di Cesare non solo deve essere ma deve anche apparire vergine”. Ora, se il signor L.P., politicamente parlando, sia “vergine”, cioè al di sopra di ogni sospetto, non lo so e nemmeno mi interessa saperlo; ma la politica è “una cosa pubblica” e quello che so per certo è che tale non appare. E poiché fare politica o stare in politica non lo prescrive il dottore, per il bene del partito nel quale mi onoro di militare, sarebbe stato meglio evitare questa ulteriore perdita di credibilità.
- Si parla tanto di discredito e di necessità di rinnovamento della politica, mai così lontana dalla gente e specialmente dai giovani; siamo proprio sicuri che la “ riesumazione”di questo “plenipotenziario” della sinistra della Prima Repubblica, con tutto il suo passato politico, giovi alla causa della sinistra liberale e democratica? O piuttosto non contribuisca ad ingrossare le fila di quelli del “tanto peggio, tanto meglio”, tanto sono tutti uguali, tanto qui passano i decenni e comandano sempre gli stessi e allo stesso modo?
Per concludere, una riflessione sul nostro Sindaco che, pur non conoscendolo più di tanto, mi ha ispirato e continua ad ispirarmi fiducia. Signor Sindaco, Lei non è un pivello ma un esperto navigato della politica. Come mai in un periodo di tempo relativamente breve (un anno circa), ha collezionato una serie non irrilevante, per quantità e qualità, di “scivoloni”, dei quali questo è solo l’ultimo e forse il più grave della serie? Non avrà bisogno anche Lei di un “accompagnatore”?
Avv. Alessandro Renna