(Fonte notizia: Brindisioggi.it)
BRINDISI- Urla, insulti e spintoni. Una brutta pagina della politica brindisina si è consumata questa mattina, in quello che sarebbe dovuto essere l’ultimo consiglio provinciale dell’Amministrazione Ferrarese. I toni erano così esasperati che alla fine si è passati alle mani. E dopo poche ore tutti si giustificano, dal centro al centrodestra.
Ore 9 in aula si raggiunge il numero legale grazie alla presenza di Pd, Sel, Pdl e la Puglia prima di tutto, all’ordine del giorno gli equilibri di bilancio, assenti in un primo momento i consiglieri di Udc e Noi centro. Prende la parola il consigliere provinciale del Pdl, Cosimo Ferretti che rivolgendosi al presidente del consiglio lamenta la mancanza di documentazione e del parere dei revisori dei conti sulla delibera finanziaria. A questo punto il capogruppo di Noi centro Paolo Maria Urso chiede di sospendere i lavori perché esiste una circolare ministeriale che permettere di rinviare al 30 novembre gli equilibri di bilancio. Ma Ferretti non ci sta, d’altronde tra meno di 20 giorni saranno valide le dimissioni del presidente Ferrarese, quindi tutto salterebbe. Ed allora il consigliere del Pdl si rivolge a Urso: “stai zitto tu vassallo”, gli dice. Urso replica con pesanti accuse: “Zitto tu che sei un delinquente- risponde a Ferretti- sei di Oria, quella giacche te le puoi comprare solo perché sei un delinquente”. I toni si fanno sempre più accesi. Ed è in questo momento, che in difesa di Ferretti si alza dal suo posto il capogruppo del Pdl Nicola Ciracì. Dalle parole si passa agli spintoni, se non fossero stati fermati dagli uscieri della Provincia e dal consigliere Iaia, i due se le sarebbero date di santa ragione. E qualcosa è anche volato, come si può vedere nel video che vi proponiamo. I lavori sono stati riaggiornati a venerdì prossimo. Ora tutti si giustificano, cercano di spiegare il perché della loro reazione attraverso comunicati stampa. Vi riportiamo solo le dichiarazioni dei protagonisti, perché vi risparmiamo le difese inutile di inopportuni “avvocati”, che potrebbero offendere l’intelligenza dei cittadini.
Queste le dichiarazioni di Ciracì e del Pdl. “La legislatura Ferrarese non poteva finire in modo peggiore- scrivono gli azzurri- hanno cercato la rissa per evitare che venisse fuori la evidente spaccatura della maggioranza. Paolo Urso, che ricordiamo eletto con il centrodestra e approdato nella maggioranza di centrosinistra tradendo tutti i suoi elettori, meglio non ha trovato che creare la rissa insultando in modo sguaiato, e con parole indegne in piena crisi di nervi il consigliere del Pdl Ferretti reo di essere intervenuto contro la Giunta Ferrarese”.
Urso invece si difende così: “Devo stigmatizzare il comportamento del consigliere provinciale del pdl Cosimo Ferretti per l’attacco gratuito ed inaccettabile tenuto nell’odierna seduta di Consiglio- scrive il capogruppo di Noi centro- che nulla aveva a che fare con l’argomento iscritto all’ordine del giorno dei nostri lavori. Tali insulti non possono essere accettati, tanto più in un consesso rappresentativo. L’ingiuria perpetratami dal Ferretti rivolgendosi nei miei confronti dicendo : “Stai zitto tu, vassallo”, è da ritenersi ancora più grave in quanto lo stesso Ferretti è di Oria, come sanno tutti i cittadini oritani, molti dei quali sono miei cari amici, il termine vassallo è inteso come vero e proprio epiteto, anche molto grave.
Ho risposto alla provocazione, quindi, a mio avviso premeditata, tanto da definirlo per le sua gratuita, immotivata ed ingiustificata offesa, con l’espressione di “delinquente”. A scanso di equivoci e di ulteriori strumentalizzazioni, preciso che il termine da me usato nei confronti di Ferretti è riferito al suo comportamento tenuto nella circostanza dei lavori del consiglio”.
Ai cittadini, l’ultima parola.
Lucia Portolano
(Fonte notizia: brindisireport.it)
BRINDISI – Si sta concludendo nel peggiore dei modi l’esperienza dell’amministrazione di Massimo Ferrarese alla Provincia di Brindisi. Il tentativo della maggioranza cominciato già ieri, e proseguito oggi di rinviare la programmata seduta del consiglio provinciale sugli equilibri di bilancio per l’esercizio 2012 ha esasperato l’opposizione, e stamani il presidente dell’assemblea, Nicola Massari, ha dovuto sciogliere la seduta stessa “per disordini in aula”. Sono infatti giunti ad un millimetro dalla colluttazione vera e propria Cosimo Ferretti del Pdl e Paolo Maria Urso di Noi Centro, con l’intervento anche di Nicola Ciracì (Pdl), mentre il consigliere Pino Iaia (Noi Centro, ma ex Pdl) ha cercato di frapporsi tra gli avversari per evitare il peggio. Ma gli spintoni e qualche mano sul volto si sono visti e ci sono stati. Il consiglio è stato riconvocato per il 12 ottobre.
Il prologo lo racconta il consigliere di Sel, Francesco Fistetti. “Ieri noi dell’opposizione ci siamo trovati di fronte ad una richiesta della giunta di rinvio del consiglio a data da destinarsi per perfezionare la documentazione sugli equilibri di bilancio. Ci siamo opposti noi, ma anche il capogruppo del Pd, Damiano Franco. Le sedute erano già state programmate per oggi 5 ottobre e per il 24. Ma essendo intervenute le dimissioni del presidente Ferrarese, con scadenza dei 20 giorni per una eventuale ritiro delle stesse il 22 ottobre, la seconda data sarebbe stata inutilizzabile. Allora abbiamo insistito perché la seduta del 5 si svolgesse regolarmente”, spiega Fistetti.
Ma la maggioranza, secondo l’esponente di Sel, evidentemente aveva comunque deciso per il rinvio, ma questa volta proponendo una data. “Oggi infatti dopo una sospensione la giunta è tornata in aula chiedendo che il consiglio fosse rinviato al 12. L’opposizione si è opposta, mentre in questo caso il Pd ha accettato il rinvio visto che una data c’era. Voglio sottolineare che in questi tre anni il Partito democratico non ha mostrato alcuna autonomia all’interno della giunta Ferrarese (mentre il capogruppo Damiano Franco spesso è stato invece molto critico), consentendo di fatto non la crescita della formula del laboratorio politico, bensì quella di un governo monocratico del presidente”.
Fistetti conclude che quella della maggioranza oggi “è stata una fuga dalle proprie responsabilità”, ed ha accusato la stessa maggioranza e Ferrarese di evitare le sedi istituzionali per un dibattito sulle ragioni delle dimissioni e degli assetti amministrativi futuri preferendo le esternazioni mediatiche ed elettoralistiche al confronto politico vero.
La giunta, con una nota in tarda mattinata, glissa sullo scontro in aula relegandolo all’ultima riga, aprendo il comunicato invece con quella che per l’opposizione è la solita trovata ad effetto (“con la proposta del Consigliere Anglani di devolvere il gettone di presenza alla famiglia Carrone di Fasano, recentemente colpita dal grave lutto per la perdita del figlio Nicola rimasto vittima di un tragico incidente stradale”, si legge), e spiegando che la richiesta di rinvio è legata alle esigenze poste dal documento “del Ministero dell’Interno, inviata ai Prefetti della Repubblica, con la quale vengono sanciti nuovi termini per l’adozione dei provvedimenti di salvaguardia degli equilibri di bilancio per l’esercizio 2012”.
Ma veniamo allo scontro in aula. Il riordino stavolta non c’entra niente, a meno che non si voglia imputare l’agitazione alla prematura fine della consiliatura. Si discuteva infatti di conti e di bilancio stamani prima della zuffa che ha coinvolto il consigliere Cosimo Ferretti (Pdl), il suo capogruppo Nicola Ciracì e gli esponenti della lista “Noi centro”, Paolo Maria Urso e Pino Iaia.
La miccia si è accesa per ragioni ancora poco chiare appena dopo l’intervento di Urso, successivo alla relazione dell’assessore al Bilancio, Vincenzo Baldassarre (Pd). A quel punto si sarebbe udita la parola “vassallo”. L’avrebbe pronunciata a gran voce Cosimo Ferretti, ex sindaco di Oria, che – dicono i bene informati – non avrebbe perdonato a Urso il cambio di casacca e il passaggio dal centrodestra alla lista del presidente Ferrarese. Per tutta risposta, Urso avrebbe iniziato a inveire riferendosi tra l’altro anche agli abiti indossati di Ferretti: “Non potresti comprarti quelle giacche se non fossi un delinquente”, dice di aver udito chi era più vicino degli altri alla zona più calda.
A quel punto l’intervento energico di Nicola Ciracì, colui il quale avrebbe sancito il passaggio alle vie di fatto. Spintoni, e appellativi pesanti nel bel mezzo dei quali si è trovato anche l’incolpevole Pino Iaia che intendeva seminare solo un po’ di pace, nel disperato tentativo di risparmiare all’Ente una pessima figura. Sospesa la seduta che è stata aggiornata al 12 ottobre prossimo. I protagonisti della controversia avrebbero esplicitato l’intenzione di formulare reciprocamente querela per le offese che ritengono di aver subito. Se si dovesse finire sul serio in un’aula di tribunale, ciò accadrebbe di sicuro a distanza di tempo dal de profundis per la Provincia di Brindisi, che è destinata al patibolo senza che, ormai, vi siano altre soluzioni possibili.
Massimo Ferrarese che martedì scorso ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico di presidente della Provincia, non era presente durante del consiglio che resta in carica per l’ordinaria amministrazione nei venti giorni che debbono trascorrere prima che le dimissioni divengano effettive. Di conti si tornerà quindi a discutere tra una settimana: gli stati d’animo, comunque, non sono dei più sereni.
I consiglieri del Pdl (Nicola Ciracì, Italo Guadalupi, Vincenzo Attorre, Angelo Lanzillotti, Bebè Anglani , Antonio Scianaro) danno dei fatti la propria versione in un’altra nota inviata alla stampa: “Hanno cercato la rissa per evitare che venisse fuori la evidente spaccatura della maggioranza. Questa mattina in un clima surreale con l’assenza del presidente, della giunta e dei dirigenti, 15 consiglieri appartenenti ai gruppi del Pdl , Puglia Prima di Tutto, Sel, Pd e il presidente Massari hanno reso possibile lo svolgimento del Consiglio Provinciale per approvare gli equilibri di bilancio onorando sino alla fine il loro mandato senza fuggire dalle proprie responsabilità”.
“Quando è risultato evidente che nessuna documentazione era stata predisposta, ad iniziare dalla delibera di giunta, il capogruppo di Noi Centro – Paolo Urso – che ricordiamo eletto con il centrodestra e approdato nella maggioranza di centrosinistra tradendo tutti i suoi elettori, meglio non ha trovato che creare la rissa insultando in modo sguaiato, e con parole indegne in piena crisi di nervi il consigliere del Pdl Ferretti reo di essere intervenuto contro la giunta Ferrarese”, dicono i firmatari del documento.
“Anche quest’ennesima pagina nera dimostra a cosa sono serviti i transfughi procacciati da Ferrarese. Chiediamo a tutti i gruppi presenti e all’amministrazione provinciale di stigmatizzare questo gravissimo accadimento che ha offeso la dignità dell’assise provinciale e a dato un pessimo esempio all’Istituzione che non deve rimanere senza conseguenza”.