Fonte: IlBrindisino.it n°19, sett. 2009 (Francesca d'Abramo)
>Oria è la città più armata della provincia di Brindisi. È quanto emerge dai dati in possesso delle Forze dell'ordine sul numero di pistole e fucili presenti legalmente nelle case dei comuni cittadini. Il rapporto fra abitanti e armi denunciate assegna alla città federiciana questo singolare primato, seguita da Ceglie Messapica. In parte è l'effetto della diffusione dell'hobby della caccia, in parte invece è un costume, che sembrerebbe tutto oritano. Si tratta anche di pistole e fucili d'epoca, spesso tramandati per decenni di padre in figlio, il cui potere di offesa rimane comunque di tutto rispetto. C'è poi un fiorente mercato nero delle armi, che proprio in Oria troverebbe una delle sue piazze migliori. Sono armi introdotte illegalmente in Italia, oppure di provenienza furtiva. È proprio nel corso dei classici furti in appartamento che la criminalità che opera in città fruga le case con l'intento di portar via non solo gli oggetti di valore, ma anche magari qualche vecchio fucile da caccia che, opportunamente preparato con l'abrasione della matricola, diventa il migliore compagno dei crimini violenti come rapine e estorsioni. In questi casi anche se vittime di un furto, il cittadino che si è lasciato portare via l'arma, viene denunciato. La legge infatti impone una serie di misure precise a chi decide di tenere un'arma in casa: deve essere custodita in un armadio metallico chiuso a chiave e, quando il proprietario si sposta, ad esempio per il classico periodo di villeggiatura in campagna, deve segnalarlo ai Carabinieri e nella nuova dimora deve approntare lo stesso sistema di custodia. Il numero di violazioni che i militari registrano a questa normativa è davvero elevato. Tuttavia non è possibile, secondo i tutori dell'ordine, allo stato attuale, parlare di una diversa “qualità” del crimine oritano determinata dall'abbondanza di armi, ma di certo è un elemento che la rafforza.
