venerdì 25 marzo 2011

GLI ORITANI E LA IELLA.

Fra gli oritani sono in molti ad essere superstiziosi; sono in molti a credere che "qualcuno" per sua natura sia portatore di sventura, di iella, di eventi imprevisti ed infausti ....... al solo nominarlo. Ed infatti si sforzano a non nominarlo usando altri termini convenzionali del tipo: "l'INNOMINABILE" - "L'UOMO NERO", etc., il tutto
accompagnato da immancabili grattate in certe parti del corpo! E non finisce qui, arrivano addirittura a dire che quel "qualcuno" è a conoscenza di tutto ciò. Ognuno di questi superstiziosi per dare forza e significato al proprio comportamento è pronto a citarvi uno o più guai occorsogli per aver nominato quel "qualcuno", oppure risultati di partite di calcio ribaltati agli ultimi minuti di gioco in danno della squadra del cuore .... per aver ..... lo iettatore ... aperto bocca!
A proposito di grattate..... l'altro ieri si parlava con alcuni oritani di questo fenomeno sempre più dilagante nella nostra Oria ed uno di essi ricordò a tutti noi quando i cortei funebri attraversavano Piazza Manfredi. Un abituale avventore di un bar usciva fuori ed al passaggio del feretro si dava una energica e vistosa grattata ... a ... ai paesi bassi! La scena non passava inosservata ed arrivò un giorno che all'ennesima grattata l'arciprete che accompagnava il feretro si fermò e andò incontro al "grattatore" dicendogli: "Ma cosa ti gratti a fare? Non vedi che sei tutto un c*******? Anzi... puoi grattarti anche in testa."
Sarà vera sta cosa? Sarà un culacchio? Non lo so! Una cosa è certa: quanto vi ho scritto in premessa è assolutamente vero. E non mi dite che adesso vi state grattando!

Caro Franco,
la vicenda è vera e mi fu confermata sia dal noto arciprete sia dal mio amico protagonista della vicenda (il cui nome conosciamo entrambi ed è noto a tutti anche come personaggio che occorrerebbe ricordare specie per le sue memorabili.... battaglie... contro il lavoro).
Lo stesso arciprete, invece fu protagonista di un altro gustoso " esipodio"(come avrebbe detto il buon Totò) con un noto ed attempato professore.
L'arciprete si lamentava dei suoi acciacchi e sosteneva di essere pronto ad affrontare il Paradiso (cosa che avvenne, però, ma molti anni dopo).
Il professore gli ribattè:
" noni don ...... tu an Paratisu non ci vai, tieni troppi piccati"
Il buon arciprete mestamente rispose:
" sini? e allora addo vou? mah puru an purgatorio vabbene"
" noni , noni , Don ..... so troppi li piccati tua !!!
" ecce vuè dici ca vou all'Infiernu? ????"
" noni !!!!!!! mancu lu tiavulu ti voli sta scava nu puzzu sott'all'infiernu cu ti metti addà e cu ti copri cu lu cementu e lu chiummu cu nossia iessi puru di ddà".
I dibattiti alla chiazza tra l'arciprete e l'attempato professore erano proverbiali.
Ciao
Titti Filotico
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