E' freschissima la notizia dell'ennesima sconfitta subita presso il TAR di Lecce dal Comune di Oria (il cui legale rappresentante è il sindaco). In pratica l'Ufficio Tecnico Comunale si ostina a non rilasciare ad una signora il permesso di costruire una casa colonica in un terreno di proprietà e la medesima signora per ben due volte si è rivolta al TAR, che le ha dato ragione.
In un'occasione il Comune ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro una decisione del TAR e, come si suol dire, HA PRESO LE PERE, nel senso che oltre al rigetto dell'istanza è stato anche condannato al pagamento delle spese ed onorari per complessivi euro 2.000,00, oltre accessori come per legge. Altre PERE aveva preso il Comune in occasione di ricorso presentato dalla signora presso il TAR di Lecce, il quale condannava il perdente Comune di Oria alla refusione, in favore della parte ricorrente, delle spese di lite relative alla fase processuale di merito, che si quantificavano nella somma di €. 3.000,00 oltre accessori di legge, maggiorata dell’importo versato a titolo di contributo unificato.
Spero che non state pensando che 5mila euro non sono poi un gran danno per le casse comunali!
Dico spero poichè in tal caso sareste degli ingenui! Già proprio degli emeriti ingenui, perchè dovete sapere che finora il Comune con atti a firma della vicesegretaria ha impegnato degli importi per spese legali che ammontano a 23.232,81, significando che al momento non sono in grado di precisare quanto effettivamente è stato liquidato ai legali (i baresi Raffaele Gargano ed Emilio Toma) incaricati dalla medesima funzionaria, responsabile del I Settore Affari Generali e Contenzioso.
Un totale quindi di oltre VENTOTTOMILA euro.
La domanda nasce spontanea: la novella sentenza del TAR di Lecce verrà appellata dal Comune al Consiglio di Stato? Sulla base dei miei ricordi mi viene da pensare che ciò può accadere.
Per non rischiare di intaccare la privacy non cito il nome della signora in argomento, ma potete trovare riscontro in ciò che ho scritto attraverso le seguenti fonti:
- Sentenza del TAR di Lecce n.00038/2019 Reg.Prov.Coll.-n.00401/2018 Reg.Ric.;
- Ordinanza del Consiglio di Stato n.03084/2018 Reg.Prov.Cau.-n.04774/2018 Reg.Ric.;
- Sentenza del TAR di Lecce n.01482/2020 Reg.Prov.Coll.-n.00720/2019 Reg.Ric. pubblicata il 30/11/2020;
DETERMINE AFFIDAMENTO INCARICO LEGALE a firma Resp. I Settore:
- n.115 dell'11/2/2019; n.308 del 27/03/2019; n.549 del 23/05/2019.
A proposito di incarichi legali, a seguito di costituzione del Comune presso il TAR di Lecce, vi informo di altra notizia fresca. La Giunta Comunale nei giorni scorsi ha deliberato di dare atto di indirizzo alla responsabile del Contenzioso di affidare incarico legale per costituzione presso il TAR contro il ricorso presentato da 4 cittadini che chiedono l'annullamento del provvedimento col quale la responsabile del II Settore ha autorizzato la società ILIAD Italia SpA ad installare una stazione radio base comprendente 6 antenne e 3 parabole sul lastrico solare di una privata abitazione sita in Via Morgagni, 22.
I cittadini firmatari del ricorso fanno parte del comitato che ha organizzato nell'estate scorsa la petizione popolare contro l'installazione di antenne per telefonia mobile nell'abitato di Oria, sottoscritta da 766 cittadini.
Orbene, con determina n.1545 del 29/12/2020 la responsabile del Servizio Contenzioso ha affidato l'incarico legale ad un professionista del Foro di Roma, originario di Oria, impegnando l'importo di complessivi euro 9.550,00, da intendersi al netto delle spese non imponibili effettivamente sostenute
(contributo unificato, diritti di cancelleria, bolli, spese di notifica, etc), che saranno rimborsate con
provvedimento separato del Responsabile del Servizio e previa acquisizione della documentazione
comprovante tale spesa.
Vale a dire che il Comune ha deciso di mettersi contro 766 cittadini, spendendo oltre DIECIMILA euro per difendere l'operato di un dipendente comunale per una questione che nulla ha di interesse pubblico e che in pratica favorisce una società privata ed i privati proprietari dell'immobile su cui è stata montata l'antenna, i quali dovrebbero percepire un canone annuo di NOVEMILA euro. Del caso si è anche interessato il Consiglio Comunale per ben due volte nello scorso mese di agosto e chi ha seguito i lavori ha potuto ascoltare quanto da me riportato in apposito post (Cliccare QUI e QUI). Vi consiglio di cliccare sui due link poichè sono riportati dei particolari moooolto interessanti.
Concludo con la domanda: CHI PRENDERA' LE PERE CON QUESTO RICORSO?