Alle ore 18:00 di mercoledì 26 aprile, presso i locali situati nell'ex Piazza Coperta (oggi Centro Anziani), sarà presentato "TeCO (Teatro Comunale Oritano)" un progetto di rigenerazione urbana per la realizzazione di un teatro pubblico nel cuore del centro antico di Oria.
Nell'occasione si assisterà alle performance del ballerino Toni Candeloro, dell’attore Gino Cesaria e del tenore Pino Ingrosso. Ospite d’onore e padrino della serata l’attore e regista Michele Placido. Saranno presenti inoltre le istituzioni locali rappresentate dal Sindaco di Oria Cosimo Ferretti, che ha accolto il progetto con entusiasmo (in base al comunicato stampa).
Quest'ultimo dettaglio mi fa pensare (e un po' sperare) che l'iniziativa non avrà successo. Vi spiego perché. Nell'apprendere dell'entusiasmo che avrebbe dimostrato il primo cittadino, ricordo, come se fosse ieri, allorquando il medesimo sindaco accolse con entusiasmo l'idea di un gruppo di cittadini di costruire in piazza Lama un arco che doveva ricordare quella che una volta era "Porta Brindisi".
Grazie alla ferma presa di posizione di molti cittadini (fra i quali lo scrivente) quel ridicolo progetto rimase chiuso in qualche cassetto e nella testolina di un certo brandizzatore. Per approfondimenti cliccare QUI.
Ad onor del vero, questa volta non ci troviamo di fronte a qualcosa di ridicolo, bensì a qualcosa di molto serio, ideato e progettato da seri professionisti, ragion per cui tento di affrontare l'argomento con la massima serietà possibile e con il massimo rispetto delle persone "interessate".
Per manifestare il mio pensiero ho necessità di dilungarmi poiché sono molteplici i miei dubbi ....e molto sinceramente non so da dove e come cominciare, e decido di iniziare da una mia piccola analisi relativa proprio alle "persone interessate", evidenziando a me stesso che tutti i cittadini dovrebbero informarsi e far sentire la propria voce in ordine a questa idea, in considerazione del fatto che trattasi di "modello di progettazione che richiede la condivisione dal basso".
Mi chiedo: da chi è partita l'idea? E' forse partita da gruppi di cittadini, da gruppi teatrali? Non mi pare.
Potrei sbagliarmi, ma ho la sensazione che l'dea è partita dai componenti dello Studio di architettura ed ingegneria che ha realizzato il progetto in parola. Ad ognuno le proprie considerazioni. Le mie sono le seguenti:
- ai tempi della seconda Amministrazione Ardito (1997-2001) a chiedere con fermezza ed insistenza la realizzazione di un teatro comunale non furono architetti o ingegneri, bensì molte associazioni locali con in testa i gruppi teatrali dell'epoca.
In qualità di responsabile di un gruppo teatrale, ebbi il piacere di partecipare ad alcuni incontri con l'allora assessore alla cultura, prof. Malva, il quale riuscì a convincere tutti che realizzare (e successivamente gestire) un teatro comunale ad Oria avrebbe comportato molti problemi non solo di natura economica e che gli oritani potevano comunque contare su strutture già esistenti (di proprietà della Chiesa) alle quali andava ad aggiungersi il teatro che era in corso di realizzazione nell'area del seminario presso il Santuario di San Cosimo. Detto seminario che comprendeva oltre al teatro anche un campo di calcio, venne realizzato a partire dalla fine degli anni 80, per volere dell'allora vescovo Mons. Armando Franco. I lavori, che si protrassero per molto tempo, furono possibili grazie al contributo di migliaia di fedeli e a cospicui finanziamenti pubblici che fu possibile ottenere grazie all'interessamento dell'allora amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Ardito. In cambio, in base ad una convenzione voluta dalla Regione Puglia, il Comune di Oria avrebbe goduto nel tempo di alcuni diritti reali sulla struttura ed in particolare avrebbe potuto utilizzare direttamente o far utilizzare gratuitamente ad associazioni locali il teatro e gli impianti sportivi (campo di calcio ed altro).
In occasione di altri incontri il Prof. Malva ci informò di un'altra novità: la nascita di un Cine-Teatro presso locali dei Padri Rogazionisti, ad opera del francavillese Pietro Salerno, e della possibilità di una convenzione col Comune al fine di far utilizzare il teatro ai gruppi teatrali locali per un certo numero di giornate nel corso dell'anno.
Ricordo che nell'occasione uno dei partecipanti all'incontro ebbe a dire che effettivamente potevamo ritenerci soddisfatti delle soluzioni prospettate, anche in considerazione del fatto che ad Oria vi erano più teatranti che amanti del teatro (metafora che stava ad indicare la scarsa voglia degli oritani di assistere a spettacoli teatrali).
Per il momento vi do la buonanotte e vi invito a leggere il mio prossimo post sull'argomento.
Nelle seguenti foto l'interno del teatro presso il santuario di San Cosimo alla Macchia.