Qualche mese fa il castello era stato dissequestrato con la motivazione qui pubblicata.
Non scompisciatevi dalle risate nel leggere che la Soprintendenza di Lecce dovrà controllare ".....i lavori di riduzione in pristino oggetto di contestazione....". Io mi sono divertito un sacco quando ho letto questa cosa e pensando che, secondo gli investigatori ed il P.M., i presunti reati sarebbero stati possibile grazie alla connivenza di ben 4 funzionari della Soprintendenza di Lecce.
Secondo voi è normale?
[N. 4387/11 R.G.N.R. N. 41/12 Reg. G.I.P.
Tribunale Ordinario di Brindisi - Sezione dei Giudici per le indagini preliminari -
Ordinanza di revoca di sequestro preventivo - art. 321, co. 3°, c.p.p. -
Il Giudice, dr. Maurizio Saso, provvedendo sull'istanza, presentata in data 1°.07.2015 dai difensori degli imputati CALIANDRO Isabella (in qualità di amministratore unico e legale rappresentante della Borgo Ducale s.r.l.) e ROMANIN Giuseppe, con la quale si chiede la revoca del sequestro preventivo, disposto con decreto del g.i.p. in sede del 27.03.2013 sul Castello di Oria e relative pertinenze in Catasto Fabbricati distinto al fg. 82 delle p.lle 1311, 1312 (casetta per civile abitazione di pertinenza), 1129 sub 1, 2, 3 e 4, Catasto Terreni fg. 82 p.lle 1632, 1633, 2185, 2303, 2307, 2308 di proprietà della Borgo Ducale s.r.l.;
visto il parere favorevole formulato dal P.M. ex art. 321, co. 3°, c.p.p.;
rilevato che tra il P.M. e gli imputati CALIANDRO Isabella e ROMANIN Giuseppe è stato raggiunto ex art. 444 c.p.p. l'accordo per l'applicazione di pena condizionalmente sospesa, rispettivamente di anni uno ed anni uno e giorni venti di reclusione in ordine a tutti i reati loro ascritti nella richiesta di rinvio a giudizio (cfr. istanza in data 29.06.2015 in atti);
ritenuto, pertanto, che, poiché, da un lato, sussistono concreti margini per l'accoglimento della richiesta di patteggiamento nella imminente udienza preliminare e, dall'altro, non ricorrono esigenze di assicurazione (atteso che l'immobile non è soggetto a confisca), sono ormai venute meno anche le residue esigenze di prevenzione sottese alla misura cautelare reale che va revocata con conseguente immediata restituzione agli aventi diritti dell'immobile sottoposto a sequestro onde eseguire, sotto il costante controllo della competente Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Lecce, i lavori di riduzione in pristino oggetto di contestazione, ove gli stessi non siano suscettibili di sanatoria;
visto l'art. 321, comma terzo, c.p.p.,
P.Q.M.
revoca il sequestro preventivo disposto con decreto in data 27.03.2013
e, per l'effetto, ordina la restituzione agli aventi diritto CALIANDRO
Isabella e ROMANIN Giuseppe dell'immobile denominato Castello di Oria e
relative pertinenze sottoposto a sequestro - in Catasto Fabbricati
distinto al fg. 82 delle p.lle 1311, 1312 (casetta per civile abitazione
di pertinenza), 1129 sub 1, 2, 3 e 4, Catasto Terreni fg. 82 p.lle
1632, 1633, 2185, 2303, 2307, 2308 di proprietà della Borgo Ducale
s.r.l. - anche onde eseguire, sotto il costante controllo della
competente Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di
Lecce, i lavori di riduzione in pristino oggetto di contestazione, ove
non gli stessi non siano suscettibili di sanatoria.manda alla cancelleria per l'immediata trasmissione della presente ordinanza, in duplice copia, al Pubblico Ministero per l'esecuzione'
Così deciso in Brindisi, il 3 luglio 2015
Il Giudice per le indagini preliminari (Dott. Maurizio SASO)