Avevo deciso di ignorare LA PERSONA INFORMATA DEI FATTI, per vari motivi: primo fra tutti quello di non personalizzare e cannibalizzare la vicenda. Altro motivo è il
voler concentrare l'attenzione solo ed esclusivamente sulla mancata evidenziazione del vincolo di tutela in occasione della conferenza dei servizi.
Sono però costretto, mio malgrado, a fare nuovamente riferimento al tizio, al fine di chiarire qualche importante dettaglio.
LA PERSONA INFORMATA DEI FATTI ha scritto:
[Sarebbe assurdo se la recinzione di via Madonna della Scala fosse, come qualcuno “intelligentemente” chiede, alta 150 cm e 40 cm da terra perché vi sarebbe il rischio
che qualche bambino scambiasse il parco fotovoltaico per un parco giochi e si potrebbe mettere a giocare al piccolo elettricista con i cavi su cui passa un po’ di
corrente elettrica che soddisfa giusto mezza Oria. Faccia Lei!
Quanto alle siepi perimetrali, consiglio una visita oculistica in quanto le siepi, autoctone, ci sono e le piante furono poste a dimora nell’agosto del 2011, all’epoca
erano alte circa 30 cm, oggi circa 120 e sono posizionate a distanza di 40 cm l’una dall’altra.]
[In merito alla realizzazione delle aree interessate dall’installazione dei pannelli fotovoltaici, si prescrive di non realizzare l’impianto di illuminazione esterna
perimetrale, di ridurre l’altezza della recinzione ad una altezza massima di 1,50 m e di adottare, come misura di mitigazione dell’intervento, l’impianto di siepi
perimetrali con essenze autoctone quali viburno-timo, corbezzolo, lentisco e biancospino.]
EVIDENZIO che quando dico che non esiste alcuna siepe perimetrale con essenze autoctone, dico solo e semplicemente la verità, in quanto le piante che, a dire della
PERSONA INFORMATA DEI FATTI, furono messe a dimora nell'agosto 2011, altro non sono che dei miseri arbusti di oleandri e NON piante di viburno-timo, corbezzolo,
lentisco e biancospino di cui all'obbligo suddetto.
E' chiaro quindi il concetto?