questa volta Ti scrivo permettendomi di ricordare a me stesso, a Te ed a chi ci legge che 21 anni fa moriva “ IL PRESIDENTE “: Sandro Pertini. L'uomo che una stragrande maggioranza di italiani ha amato e che ancora rimpiange per la Sua intransigenza, il Suo rigore morale, la Sua coerenza, per l'amore per i giovani,la cultura e per alcune doti umane e politiche oggi in disuso: la passione, la responsabilità,
la difesa dei diritti dei lavoratori e dei più deboli in generale.
Anche gli avversari politici lo rispettavano ed apprezzavano queste doti tanto che lo stesso Almirante volle partecipare ai suoi funerali e renderGli omaggio.
Conservo ancora e spesso rileggo il paginone di “ Repubblica” con il famoso discorso “ Svuotare gli arsenali e riempire i granai”, ma soprattutto sento ancora sulla pelle la stretta della Sua mano quando venne a Brindisi a ricordare gli operai deceduti nell'esplosione dell'impianto di cracking della Montedison. Chiamò sul palco accanto a sé il capo del personale della Montedison ed un giovane sindacalista della CGIL, Gabriele Salvia, e li invitò a prendersi le loro responsabilità nel rispettare gli impegni presi per la ricostruzione dell'impianto. Volle ricordare a noi ed a tutti un principio che ha sempre ispirato il Suo impegno in politica: “ogni sconfitta della classe operaia è una sconfitta della democrazia”. Al termine del discorso un operaio, fratello del cantante Romeo livieri, gli gridò: “ Pertini sei un eroe”; Lui gli si avvicinò e disse . “ lascia stare gli eroi, sono altri e la maggior parte sono morti per l'Italia libera ed unita; noi siamo qui per testimoniare e mantenere viva la memoria”.
Viveva nella Sua casa che si affacciava a Roma sulla fontana di Trevi e andava, da solo, senza alcuna scorta, a piedi da casa al Quirinale fermandosi a chiaccherare con la gente. A Roma molta gente ancora lo ricorda per l'umanità e la capacità d'ascolto e per la silenziosa beneficenza che faceva.
Cosa penserebbe della politica oggi? Come reagirebbe alla incapacità di capire i bisogni e le richieste dei più deboli? Cosa direbbe della mancanza di cultura e della mancanza di rispetto per il patrimonio culturale italiano? Cosa avrebbe fatto per sollecitare politiche diverse e più attente per i giovani e per il lavoro? Come avrebbe trattato i vari Marchionne di turno volti più a politiche per il lavoro di stampo ultraliberista che finalizzate a promuovere sviluppo e ricerca?
Come avrebbe trattato coloro che sbeffeggiano l'Unità d' Italia e fanno di tutto per dividerla soprattutto a danno del Sud (con la connivenza di ministri meridionali disposti a tutto pur di mantenere lo scranno ed il potere e di mettere in cattiva luce gli amministratori del Sud e della Puglia in particolare).
Ma soprattutto come avrebbe trattato certi politici rassomiglianti a Pinocchio, di dx e sx volti a promuovere solo la propria immagine ed a sviluppare politiche individualistiche e non solidali che creano disuguaglianze sempre più marcate tra le persone e volte a comprimere le libertà individuali, sancite dalla Costituzione nata dalla Resistenza?
Quanto avrebbe lottato per tutelare e difendere la scuola pubblica come bene di tutti sancito dalla Costituzione di fronte alla privatizzazione del sapere a vantaggio dei più forti?
Cosa avrebbe fatto per impedire , da parte di certi giovani leoni pseudorampanti nel PSI, negli anni 90, la distruzione del partito politico più vecchio e glorioso della sinistra italiana: il Partito Socialista Italiano. Oggi quei personaggi osano pontificare sia nei partiti di maggioranza (prevalentemente) sia (alcuni) nei partiti di opposizione. Non erano e non sono, nessuno, La figura di Pertini giganteggia ancora e per sempre nella Storia.
Oggi la politica è fatta di intolleranza, di odi di parte, di incapacità di ascolto di promozione dell'immagine, di urla e di voglia di aggredire e sopraffare l'altro. Nella scuola si è tornati al nozionismo più bieco e alla privatizzazione dei saperi. La cultura non è più un patrimonio condiviso di tutti ma una vera è propria mercificazione.
Quanto ci manchi Presidente, quanto ci mancano i Tuoi rimbrotti, le Tue incazzature, le tue esortazioni, ma soprattutto la Tua umanità ed il Tuo essere vicino alla gente.
Grazie per la grande lezione di POLITICA e di ETICA che ci hai lasciato. Ti vogliamo bene Presidente.
24 febbraio 2011
Anche gli avversari politici lo rispettavano ed apprezzavano queste doti tanto che lo stesso Almirante volle partecipare ai suoi funerali e renderGli omaggio.
Conservo ancora e spesso rileggo il paginone di “ Repubblica” con il famoso discorso “ Svuotare gli arsenali e riempire i granai”, ma soprattutto sento ancora sulla pelle la stretta della Sua mano quando venne a Brindisi a ricordare gli operai deceduti nell'esplosione dell'impianto di cracking della Montedison. Chiamò sul palco accanto a sé il capo del personale della Montedison ed un giovane sindacalista della CGIL, Gabriele Salvia, e li invitò a prendersi le loro responsabilità nel rispettare gli impegni presi per la ricostruzione dell'impianto. Volle ricordare a noi ed a tutti un principio che ha sempre ispirato il Suo impegno in politica: “ogni sconfitta della classe operaia è una sconfitta della democrazia”. Al termine del discorso un operaio, fratello del cantante Romeo livieri, gli gridò: “ Pertini sei un eroe”; Lui gli si avvicinò e disse . “ lascia stare gli eroi, sono altri e la maggior parte sono morti per l'Italia libera ed unita; noi siamo qui per testimoniare e mantenere viva la memoria”.
Viveva nella Sua casa che si affacciava a Roma sulla fontana di Trevi e andava, da solo, senza alcuna scorta, a piedi da casa al Quirinale fermandosi a chiaccherare con la gente. A Roma molta gente ancora lo ricorda per l'umanità e la capacità d'ascolto e per la silenziosa beneficenza che faceva.
Cosa penserebbe della politica oggi? Come reagirebbe alla incapacità di capire i bisogni e le richieste dei più deboli? Cosa direbbe della mancanza di cultura e della mancanza di rispetto per il patrimonio culturale italiano? Cosa avrebbe fatto per sollecitare politiche diverse e più attente per i giovani e per il lavoro? Come avrebbe trattato i vari Marchionne di turno volti più a politiche per il lavoro di stampo ultraliberista che finalizzate a promuovere sviluppo e ricerca?
Come avrebbe trattato coloro che sbeffeggiano l'Unità d' Italia e fanno di tutto per dividerla soprattutto a danno del Sud (con la connivenza di ministri meridionali disposti a tutto pur di mantenere lo scranno ed il potere e di mettere in cattiva luce gli amministratori del Sud e della Puglia in particolare).
Ma soprattutto come avrebbe trattato certi politici rassomiglianti a Pinocchio, di dx e sx volti a promuovere solo la propria immagine ed a sviluppare politiche individualistiche e non solidali che creano disuguaglianze sempre più marcate tra le persone e volte a comprimere le libertà individuali, sancite dalla Costituzione nata dalla Resistenza?
Quanto avrebbe lottato per tutelare e difendere la scuola pubblica come bene di tutti sancito dalla Costituzione di fronte alla privatizzazione del sapere a vantaggio dei più forti?
Cosa avrebbe fatto per impedire , da parte di certi giovani leoni pseudorampanti nel PSI, negli anni 90, la distruzione del partito politico più vecchio e glorioso della sinistra italiana: il Partito Socialista Italiano. Oggi quei personaggi osano pontificare sia nei partiti di maggioranza (prevalentemente) sia (alcuni) nei partiti di opposizione. Non erano e non sono, nessuno, La figura di Pertini giganteggia ancora e per sempre nella Storia.
Oggi la politica è fatta di intolleranza, di odi di parte, di incapacità di ascolto di promozione dell'immagine, di urla e di voglia di aggredire e sopraffare l'altro. Nella scuola si è tornati al nozionismo più bieco e alla privatizzazione dei saperi. La cultura non è più un patrimonio condiviso di tutti ma una vera è propria mercificazione.
Quanto ci manchi Presidente, quanto ci mancano i Tuoi rimbrotti, le Tue incazzature, le tue esortazioni, ma soprattutto la Tua umanità ed il Tuo essere vicino alla gente.
Grazie per la grande lezione di POLITICA e di ETICA che ci hai lasciato. Ti vogliamo bene Presidente.
24 febbraio 2011
Salvatore Filotico