giovedì 24 febbraio 2011

OMAGGIO A SANDRO PERTINI (a cura di Salv. Filotico)

Caro Franco,
questa volta Ti scrivo permettendomi di ricordare a me stesso, a Te ed a chi ci legge che 21 anni fa moriva “ IL PRESIDENTE “: Sandro Pertini. L'uomo che una stragrande maggioranza di italiani ha amato e che ancora rimpiange per la Sua intransigenza, il Suo rigore morale, la Sua coerenza, per l'amore per i giovani,la cultura e per alcune doti umane e politiche oggi in disuso: la passione, la responsabilità,
la difesa dei diritti dei lavoratori e dei più deboli in generale.
Anche gli avversari politici lo rispettavano ed apprezzavano queste doti tanto che lo stesso Almirante volle partecipare ai suoi funerali e renderGli omaggio.
Conservo ancora e spesso rileggo il paginone di “ Repubblica” con il famoso discorso “ Svuotare gli arsenali e riempire i granai”, ma soprattutto sento ancora sulla pelle la stretta della Sua mano quando venne a Brindisi a ricordare gli operai deceduti nell'esplosione dell'impianto di cracking della Montedison. Chiamò sul palco accanto a sé il capo del personale della Montedison ed un giovane sindacalista della CGIL, Gabriele Salvia, e li invitò a prendersi le loro responsabilità nel rispettare gli impegni presi per la ricostruzione dell'impianto. Volle ricordare a noi ed a tutti un principio che ha sempre ispirato il Suo impegno in politica: “ogni sconfitta della classe operaia è una sconfitta della democrazia”. Al termine del discorso un operaio, fratello del cantante Romeo livieri, gli gridò: “ Pertini sei un eroe”; Lui gli si avvicinò e disse . “ lascia stare gli eroi, sono altri e la maggior parte sono morti per l'Italia libera ed unita; noi siamo qui per testimoniare e mantenere viva la memoria”.
Viveva nella Sua casa che si affacciava a Roma sulla fontana di Trevi e andava, da solo, senza alcuna scorta, a piedi da casa al Quirinale fermandosi a chiaccherare con la gente. A Roma molta gente ancora lo ricorda per l'umanità e la capacità d'ascolto e per la silenziosa beneficenza che faceva.
Cosa penserebbe della politica oggi? Come reagirebbe alla incapacità di capire i bisogni e le richieste dei più deboli? Cosa direbbe della mancanza di cultura e della mancanza di rispetto per il patrimonio culturale italiano? Cosa avrebbe fatto per sollecitare politiche diverse e più attente per i giovani e per il lavoro? Come avrebbe trattato i vari Marchionne di turno volti più a politiche per il lavoro di stampo ultraliberista che finalizzate a promuovere sviluppo e ricerca?
Come avrebbe trattato coloro che sbeffeggiano l'Unità d' Italia e fanno di tutto per dividerla soprattutto a danno del Sud (con la connivenza di ministri meridionali disposti a tutto pur di mantenere lo scranno ed il potere e di mettere in cattiva luce gli amministratori del Sud e della Puglia in particolare).
Ma soprattutto come avrebbe trattato certi politici rassomiglianti a Pinocchio, di dx e sx volti a promuovere solo la propria immagine ed a sviluppare politiche individualistiche e non solidali che creano disuguaglianze sempre più marcate tra le persone e volte a comprimere le libertà individuali, sancite dalla Costituzione nata dalla Resistenza?
Quanto avrebbe lottato per tutelare e difendere la scuola pubblica come bene di tutti sancito dalla Costituzione di fronte alla privatizzazione del sapere a vantaggio dei più forti?
Cosa avrebbe fatto per impedire , da parte di certi giovani leoni pseudorampanti nel PSI, negli anni 90, la distruzione del partito politico più vecchio e glorioso della sinistra italiana: il Partito Socialista Italiano. Oggi quei personaggi osano pontificare sia nei partiti di maggioranza (prevalentemente) sia (alcuni) nei partiti di opposizione. Non erano e non sono, nessuno, La figura di Pertini giganteggia ancora e per sempre nella Storia.
Oggi la politica è fatta di intolleranza, di odi di parte, di incapacità di ascolto di promozione dell'immagine, di urla e di voglia di aggredire e sopraffare l'altro. Nella scuola si è tornati al nozionismo più bieco e alla privatizzazione dei saperi. La cultura non è più un patrimonio condiviso di tutti ma una vera è propria mercificazione.
Quanto ci manchi Presidente, quanto ci mancano i Tuoi rimbrotti, le Tue incazzature, le tue esortazioni, ma soprattutto la Tua umanità ed il Tuo essere vicino alla gente.
Grazie per la grande lezione di POLITICA e di ETICA che ci hai lasciato. Ti vogliamo bene Presidente.
24 febbraio 2011
Salvatore Filotico

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