martedì 2 giugno 2009

Il Partito Democratico di Oria a proposito del bollettino informativo del sindaco di Oria

La campagna elettorale a spese dei cittadini: con i soldi di tutti il sindaco si scrive un giornale.

Sarebbe il bollettino istituzionale della Città di Oria, il numero 0 del periodico Oria informa uscito il giorno 1 giugno 2009 nelle edicole e tirato in settemila copie.
Esso è invece la vergogna istituzionale del Comune di Oria, del suo sindaco, dei suoi amministratori, assessori e consiglieri comunali, i quali hanno attinto alle casse comunali spendendo i soldi dei cittadini per dotarsi di un mezzo atipico, illegittimo e amorale di propaganda elettorale.
Si tratta di un “bollettino vergogna” intriso di ipocrisie, falsità, promesse e campagna pubblicitaria per fini elettorali come non si era mai visto nella nostra città.
E’ ipocrita e falso perché non è vero che il sindaco si propone, come egli stesso scrive nell’”editoriale”, di creare un dibattito promettendo che ci sarà spazio per tutti. Non è vero perché l’unico nome che vi compare è quello del sindaco, non è vero perché l’unica faccia è quella del sindaco (tranne due foto di gruppo in una delle quali c’è sempre lui), non è vero perché né lui né il suo gruppo di lavoro hanno interpellato né i consiglieri né le forze politiche di minoranza per un contributo che assicurasse un equo trattamento e una parità d’accesso anche per l’esposizione delle opinioni e delle valutazioni fra tutte le forze politiche.
Nei due articoli di prima pagina, in quello principale di terza, nei due di quarta e ultima pagina, compaiono il nome e la faccia del sindaco come di colui al quale si deve tutto ciò di cui si parla, come di colui che provvede e realizza personalmente tutto in un monologo senza confronto e senza competitori.
Tutto ciò a cinque giorni dalle elezioni per il rinnovo del coniglio provinciale in cui lui è candidato alla carica di consigliere per il P.D.L..
Quanto detto non è solo criticabile sotto il profilo politico e della moralità pubblica, ma assume anche connotati di vera e propria violazione di legge, anche di quella penale.
In particolare sembra vi siano gli estremi perché l’Autorità Giudiziaria valuti la commissione dei reati di cui agli artt. 323 c.p. (abuso di ufficio) e 314 (peculato) in quanto il sindaco ha, in ragione ed approfittando della sua posizione e della sua carica, tenuto un comportamento in aperta violazione di precise disposizioni di legge con ingiusto danno per gli altri candidati e ingiusto vantaggio anche patrimoniale, ed in quanto ha distratto e utilizzato fondi comunali e dipendenti comunale per attività di propaganda personale espressamente vietata dalla legge.
E poi c’è l’evidente violazione della legge n. 28 del 2000 (Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica) e del suo art. 9 (Disciplina della comunicazione istituzionale e obblighi di informazione).
La norma impone che nei trenta giorni precedenti la data prevista per le elezioni le amministrazioni pubbliche (e quindi l’amministrazione comunale e il suo sindaco) non possono svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni.
E’ evidente per quanto innanzi detto e per il contenuto del “bollettino vergogna” che la comunicazione e quanto in esso contenuto non è espresso né in forma impersonale (la firma, il volto e il nome del sindaco ha valore assorbente rispetto al contenuto complessivo) né appare indispensabile per l’efficace svolgimento delle funzioni dell’ente.
Violazione alla norma di legge ora richiamata confermata anche dalle pronunce dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, laddove si afferma che costituisce diffusione di informazioni a fini elettorali da parte della pubblica amministrazione (nella specie l’amministrazione comunale oritana) quando la forma e il contenuto assumano occasione per una rappresentazione suggestiva dei fatti, quando non si realizzi un equo trattamento nell’esposizione delle opinioni e delle valutazioni fra tutte le forze politiche presenti nell’assise istituzionale (esposizione addirittura totalmente assente), quando la finalità propagandistica prevalga su quella meramente illustrativa, quando la comunicazione si caratterizzi per il difetto di impersonalità, per l’assenza del carattere dell’ufficialità, nell’enfasi manifestamente suggestiva, nella esclusiva promozione dell’immagine a scapito dell’espletamento delle funzioni istituzionali.
Tutto ciò sarà ovviamente denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi perchè i giudici verifichino la commissione di reati e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e per essa al Comitato Regionale per le Comunicazioni perché sia verificato il rispetto o la violazione della legge 28/00.
Speriamo che i cittadini oritano non vogliano tacere e non vogliano rassegnarsi a tenersi questo sindaco, speriamo che i cittadini oritani, in un momento così difficile e nefasto per la città, abbiano il coraggio, contro le intimidazioni e i condizionamenti, di rialzare la testa, di guardarsi intorno e di ribellarsi esprimendo un severo giudizio di condanna per l’agire così spavaldo e arrogante di un sindaco che altro non coltiva e soddisfa se non interessi di parte e di pochi, a spese delle tasche dei cittadini e del futuro della città.
Oria, 01 giugno 2009
Il Partito Democratico di Oria
(N.B.: nella mia casella di posta elettronica è pervenuta alle ore 16,53 di oggi 2 giugno)
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