giovedì 20 marzo 2008

GIOVEDI' SANTO - “I SEPOLCRI”


"Sepolcro 2008" chiesa San Francesco di Paola (foto sopra) chiesa San Francesco d'Assisi (foto sotto)
GIOVEDI' SANTO - “I SEPOLCRI”
Con la Pasqua ormai alle porte, si intensificano i millenari riti religiosi che la rendono una delle festività più attese dell'anno. Il giorno del Giovedì santo è usanza iniziare la visita ai “sepolcri” circa un'ora dopo il tramonto e comunque dopo la celebrazione eucaristica durante la quale si commemora l'ultima cena di Gesù Cristo. In realtà non si tratta di visitare veri e propri sepolcri in quanto il Cristo non è ancora morto; si tratta, piuttosto, di una “gara”, fra le varie parrocchie, nell'allestimento di altari (detti della reposizione) addobbati di fiori e simboli inerenti l'ultima cena e sui quali troneggia l'Eucarestia. In seguito a questa preparazione, la sera del Giovedì santo, una marea di gente si riversa per le strade della città fino a tardi per rendere omaggio ai “sepolcri” nelle varie chiese di Oria. In un passato non molto lontano, le famiglie oritane si preparavano all'evento seminando dei chicchi di grano, di orzo o di lenticchie, all'interno di piatti riempiti con del terreno in modo da farli germogliare in un ambiente buio: il risultato era la nascita di filini di erba di colore giallognolo (per la mancanza di luce) con i quali si ornavano proprio i sepolcri. Si ricorreva a questo espediente a causa dell'impossibilità, da parte delle parrocchie, di poter acquistare fiori, beni, all'epoca, molto costosi. La visita ai sepolcri si trasformava, ovviamente, anche in un'occasione utile a sfoggiare abiti nuovi, soprattutto da parte delle novelle fidanzate che di solito erano accompagnate, durante il giro delle chiese, dalle future suocere e da un folto gruppo di familiari. Il via-vai di gente a piedi per le strade era caratterizzato da un serio e religioso silenzio che era rotto solo dalle preghiere di persone isolate o da giaculatorie di gruppi di persone che mentre camminavano recitavano il Santo Rosario. Oggi invece è cambiato, molti oritani fanno il giro delle chiese comodamente seduti sulla propria auto, e chi cammina a piedi è distratto da tante cose e non è certamente intento a pregare. L'unica parentesi di silenzio avviene all'interno delle chiese dove tutti sembrano ammutoliti nel mentre guardano la scena dell'altare allestito. Qualcuno prega.
La tradizione impone ancora oggi di visitare un numero dispari di chiese, mentre in passato per ogni sepolcro visitato si aveva diritto a mangiare un confetto appositamente messo da parte durante il carnevale. La visita ai sepolcri continua fino a mezzogiorno del giorno dopo,Venerdì santo.
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