giovedì 14 maggio 2020

ORIA - IL TOPONIMO VIA VELA NON SI TOCCA !!!!

La Giunta Comunale avrebbe deciso di cambiare denominazione a Via Vela, in assenza, ANCORA UNA VOLTA, di una Commissione Toponomastica (formata anche da esperti).

Stando a una confidenza fattami, la nuova denominazione dovrebbe essere "Via dello Sport" o "Via Giovanni Falcone" (in questo caso  la relativa targa dovrebbe essere inaugurata in occasione dell'anniversario dell'eccidio di Capaci).

Sempre stando alla confidenza fattami, tale decisione sarebbe la conseguenza di reiterate lamentele da parte di alcuni residenti in Via Vela, i quali a causa della mancanza di numeri civici all'ingresso delle loro residenze subiscono continui disagi dovuti alla mancata/ritardata/errata consegna di merci, plichi o corrispondenza da parte di corrieri e portalettere.

Mi è venuto il sospetto che i Signori del Palazzo che hanno anticipato tale decisione ai residenti sconoscono che quella strada ha un regolare toponimo (Via Vela), assegnato dal Consiglio Comunale con delibera n.107 del 15/07/1972, e che è inserita nelle varie mappe satellitari (Google maps, etc.).

Il suo nome deriva dalla contrada che si estende al di là del Parietone. Il toponimo Vela era già presente nel 1500.

Nella toponomastica uno dei principi fondamentali nell'assegnare i toponimi è conservare i riferimenti legati alla storia e alla cultura locale. Esistono altre vie la cui origine è legata a nomi di contrade (Via Visciglio, Via Frascata, Via Crocefisso, Via Cuturi, Via Madonna della Scala, Via Pappadà, Via San Lorenzo).

A mio parere non ci sono i presupposti per procedere alla ridenominazione della via in questione.

L'unica risposta alle lamentele dei cittadini  è l'apposizione dei numeri civici, nonchè di due targhe toponomastiche (una all'intersezione con Via Francavilla e l'altra  all'intersezione con Via Crocefisso). In verità, per risparmiare tempo e denaro pubblico, si potrebbero utilizzare le due targhe esistenti sostituendo la parola CONTRADA con VIA. E' un diritto dei cittadini; è un dovere del Comune. Non lo dico io, ma la normativa vigente!

 Mi riservo di tornare sull'argomento una volta pubblicata la delibera nell'albo pretorio del Comune, allo scopo di valutare eventuali azioni di contrasto nei modi e termini previsti dalla legge.

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