venerdì 13 luglio 2018

ORIA .....E LO STATO INDECOROSO DELLE BANDIERE.

A mezzo PEC

Alla D/ssa Maria Carone, sindaca di Oria
e, per quanto di competenza:
Al Signor Prefetto di Brindisi
e, p.c.:
Alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio province Brindisi-Lecce-Taranto

Si ritiene opportuno segnalare lo stato indecoroso in cui versano alcune bandiere esposte nella città di Oria ed all'uopo si allegano alla presente alcune immagini relative alle due bandiere esposte all'esterno di Palazzo Martini, sede del Museo Archeologico.

La materia è regolata dalla legge 5 febbraio 1998, n. 22, e dal D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121, che stabiliscono criteri e modalità di esposizione della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell’Unione Europea e a tale proposito giova ribadire quanto disposto dall’art. 9, del citato D.P.R. n. 121/2000: “Le bandiere sono esposte in buono stato e correttamente dispiegate; né su di esse, né sull’asta che le reca, si applicano figure scritte o lettere di alcun tipo. Su ciascuna asta si espone una sola bandiera” .
E’ bene anche ricordare i risvolti penali connessi ad un utilizzo oltraggioso della Bandiera nazionale, richiamando quanto stabilito dall’art. 292 del codice penale, così come modificato dall’art. 5 della Legge 24 febbraio 2006, n. 85: “ (…) Chiunque pubblicamente e intenzionalmente distrugge, disperde, deteriora, rende inservibile o imbratta la bandiera nazionale o un altro emblema dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni. Agli effetti della legge penale per bandiera nazionale si intende la bandiera ufficiale dello Stato e ogni altra bandiera portante i colori nazionali “.
  La stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri ha più volte raccomandato di procedere ad un’attenta verifica dei vessilli, avendo cura di controllare sia la corretta esposizione nel rispetto delle regole protocollari, sia che gli stessi non si presentino logori, scoloriti, strappati, sporchi o male avvolti intorno all’asta, con invito ad immediata sostituzione di eventuali bandiere in stato di degrado.
Cordiali saluti.
Francesco ARPA






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