Rispondo con molta pacatezza e con dati di fatto inconfutabili al sindaco di Oria in ordine al comunicato stampa diramato domenica scorsa.
Innanzitutto ancora una volta ripeto che il campo di calcetto si trova al posto della necropoli distrutta e non "sopra la necropoli" come scrive il sindaco.
Innanzitutto ancora una volta ripeto che il campo di calcetto si trova al posto della necropoli distrutta e non "sopra la necropoli" come scrive il sindaco.
Non capisco il motivo per il quale si scaglia contro la mia persona e non contro i giornalisti professionisti e pubblicisti che dal 2008 ad oggi continuano a tenere in evidenza il problema. Si badi bene..... ho detto 2008 e quindi circa 5 anni dopo lo scempio e non dopo 10 anni come scrive oggi il sindaco.
E' evidente a tutti che con la vicenda in questione non può esserci alcun tentativo di denigrazione nei confronti dell'attuale sindaco di Oria e della sua Giunta. Nessuno ha costretto il sindaco di Oria a dichiarare nei giorni scorsi certe cose alla giornalista de LA STAMPA di Torino e al giornalista dell'Agenzia giornalistica ADN_KRONOS, frasi che stanno facendo il giro di molti organi di stampa nazionale (finanche Rai_2 e Rai_3).
Posso io essere crocefisso per il sol fatto che essendo stato intervistato dagli stessi giornalisti ho replicato alle dichiarazioni del sindaco affermando che proprio a causa di dette dichiarazioni non mi rimaneva altro che organizzare una petizione popolare per chiedere l'istituzione di una speciale commissione di inchiesta? Ricordo a me stesso che sia la petizione popolare che la commissione d'inchiesta sono istituti previsti dallo Statuto Comunale di Oria.
Penso di non aver commesso alcunchè di grave e di essermi comportato nel rispetto delle leggi e dei regolamenti, nonchè in linea coi canoni del buon comportamento civico e del rispetto delle istituzioni. Dicevo che non può essere una denigrazione nei confronti dell'attuale sindaco di Oria se si considera che lo scempio è saltato alla ribalta dei media provinciali e nazionali nel febbraio 2008 quando Pomarico era consigliere di opposizione.
Spero solo che l'atteggiamento del Pomarico non sia il classico esempio di comportamento da CODA DI PAGLIA, se si considera che all'epoca dello scempio egli era vicesindaco ed il suo staffista De Nuzzo (assessore della sua Giunta fino all'ottobre scorso) allora era assessore ai Beni Culturali. Si registra invece il silenzio assordante dell'attuale assessore al ramo prof. Pino Malva, persona moooolto vicina alla Curia. Sinceramente trovo esagerata ed assurda questa reazione del sindaco di Oria nei miei confronti, gestore di un blog locale. E pensare che nel settembre 2008, quando era consigliere com/le di opposizione così dichiarava: "Blog, che sono formidabili strumenti di partecipazione collettiva, di esaltazione della democrazia e di preziosa e utile informazione".
Forse le mie critiche e libere opinioni sull'attività politico-amministrativa locale stanno producendo in qualcuno tanta IPERORTICARIA ACUTA ???
Il sindaco afferma che la competenza a decidere circa la distruzione delle tombe era della Soprintendenza..... quasi a dire che dovremmo stare tranquilli.
Dimentica il sindaco che nell'affaire castello di Oria (... sequestro per abuso edilizio ed altro) fra le 8 persone indagate ci sono 4 funzionari della Soprintendenza e l'ex Dirigente l'UTC di Oria (che era lo stesso in servizio all'epoca della distruzione della necropoli). Il sindaco dimentica che, come riportato recentemente dal giornale online bari.repubblica.it, nelle scorse settimane un funzionario della Soprintendenza ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica di Brindisi con il quale afferma che la Soprintendenza non autorizzò la distruzione di quelle tombe.
Il sindaco forse non sa che sul giornale nazionale LA REPUBBLICA del 15.2.2008 l'allora presidente dell'Ordine degli architetti di Brindisi, Maurizio Marinazzo, che aveva qualche anno prima indirizzato una denuncia al Ministero dei Beni culturali, dichiarava: "Fu ignorato l' emergere di antiche tombe a camera: uno scandalo del quale non ci rassegniamo ancora oggi, senza che nessuno sia mai riuscito a spiegarsi come fu possibile concedere le autorizzazioni edilizie".
E aveva certamente ragione il presidente dell'Ordine degli architetti della provincia di Brindisi, poichè, a prescindere della distruzione delle tombe (definita scandalosa dal dr. Marinazzo) in quell'area non si poteva realizzare un simile impianto sportivo, stante l'attuale strumento urbanistico del nostro Comune ed i vincoli paesaggistici-ambientali etc. imposti da un decreto del Ministero dei Beni Culturali nel marzo 1998 (cliccare QUI).
Concludo con un appello al sindaco: la smetta di recitare questa stupida commedia, non fa altro che creare ulteriori dubbi ed ombre che arrecano indubbiamente danni all'immagine di Oria e di buona parte della classe politica locale. Si adoperi affinchè vengano tirate fuori le carte di allora (concessione edilizia, pareri della Soprintendenza, corrispondenza con la Procura della Repubblica, rilievi fotografici e grafici realizzati dalla defunta archeologa Maruggi, reperti archeologici rinvenuti in alcune tombe integre, etc).
La smetta inoltre di difendere operati di soggetti terzi ed enti privati. Solo così faremo chiarezza una volta per tutte sulla vicenda.
La smetta altresì di ostacolare il libero esercizio (mio e di altri) di sacrosanti diritti sanciti e tutelati dalla nostra Costituzione. La smetta di denigrare i cittadini che rappresenta.
Franco Arpa, libero cittadino e libero blogger di Oria ..... ora e sempre .... con questo o con altri sindaci! Evviva Oria, evviva gli oritani onesti e sensibili verso il proprio patrimonio storico-culturale-archeologico, verso le proprie radici!