martedì 15 dicembre 2009

Un lettore ci scrive a proposito delle violenze tollerate, giustificate, strumentalizzate, etc.....

Salve signor Arpa,
si ricorda di me? Le ho scritto una mail nello scorso mese di agosto a proposito dello "Scudo della rete" e di un'esternazione di Beppe Grillo ("Di solito si querela la verità, mai la menzogna. Di solito chi querela sono i politici e i rappresentanti delle cosiddette istituzioni, mai i cittadini.")
Oggi Le scrivo per esternare un mio pensiero circa ciò che è successo al premier Berlusconi ieri e tutto ciò che ne sta seguendo nel dibattito politico in corso. Lo spunto mi viene dato dalla lettera aperta del Dr. Alessandro Perrucci da Lei pubblicata sul Suo blog. Condivido il pensiero del Dr. Perrucci laddove esterna "tutta la sua riprovazione per l’attacco subito dal premier, pur chiarendo che ciò non gli impedisce di avere la libertà di condannare le azioni politiche di Berlusconi".
Ho riflettuto molto sulle dichiarazioni e prese di posizioni da parte dei vari partiti e politici. I TG ed i siti internet sono pieni di "dichiarazioni di solidarietà a Berlusconi". Certamente ognuno si comporta come meglio crede... con tutta la libertà possibile. Ciò che, a mio modesto parere, andrebbe evitato è la strumentalizzazione sia dall'una che dall'altra parte (maggioranza e opposizione). Sono del parere che bene farebbe a tacere chi non vuol esporsi a manifestare solidarietà pubblicamente alla vittima di turno di certe violenze. Le violenze non possono e non devono mai essere tollerate, giustificate o strumentalizzate altrimenti si rischia di legittimare l'operato di menti criminali o malate con gravi effetti che inevitabilmente potrebbero ripercuotersi sull'intera collettività.
Coincidenza vuole che torna a fagiolo la sentenza che Le ho inviato con la precedente mail per un fatto accaduto anni addietro nella città in cui vivo. Qui di seguito uno stralcio:

[Il giorno_______ si tenne in __________, con la partecipazione dei partiti politici, dei rappresentanti di varie istituzioni locali e dello stesso governo nazionale, una manifestazione pubblica di solidarietà col sindaco del luogo, sign. _________ (che aveva subito un attentato) e di protesta contro il dilagare della criminalità.
Nei giorni successivi veniva diffuso in ambito locale un documento del sindacato_________________ a firma del segretario provinciale _______________ che, ironizzando “sull'autoproclamazione a martire e santo del sindaco di _______________ sign._________" e sul fatto che "le opposizioni si erano omologate al potere e non erano state in grado neppure di prendere le ragionevoli distanze da quella che appariva chiaramente un'operazione propagandistica", dopo essersi chiesto "a chi era giovata la manifestazione autocelebrativa del sindaco di ___________", affermava che nell'occasione si "era invertito il ruolo delle parti e ci si era sostituiti agli inquirenti ed ai magistrati avendo deciso che l’attentato fosse conseguenza dell'impegno del sindaco contro la criminalità organizzata e non per esempio di questioni di carattere personale o altro" poiché "non vi era dubbio che la criminalità organizzata non c'entri nulla con l'attentato, giacché a prescindere dalle dichiarazioni autocelebrative, è innegabile che il sindaco non abbia mai fatto nulla, in senso assoluto, né contro la criminalità organizzata né contro quella comune e si era invece limitato a creare zizzanie tra gli impiegati e divisione tra i cittadini facendo guerra a quelli che non la pensano come lui …... ignaro persino del detto popolare che “chi semina vento raccoglie tempesta” ottenendo risultati dei quali ora non può certo lamentarsi", Concludeva quindi che "il sindaco, oggetto di indagini serie, molteplici e gravi della magistratura, ora che ha ricevuto l'appoggio del governo e del parlamento e che tutti hanno individuato un comune capro espiatorio, potrà sventolare sul tavolo dei suoi giudici i documenti che attestano la sua 'santità' e quindi pretendere che tutti gli rendano omaggio e mettano al rogo il Savonarola di turno".]

L'artefice di tale documento venne condannato in secondo grado per il reato di Diffamazione aggravata e solo grazie alla bontà e magnanimità di quel sindaco il tutto finì in una bolla di sapone in quanto ritirò la querela poco prima dell'udienza in Cassazione . Interessante un passaggio della sentenza laddove si legge: " Si tratta, come risulta ictu oculi di affermazioni molto gravi e di chiarissimo contenuto diffamatorio in quanto, contro ogni apparenza e contro il comune sentire (non può interpretarsi diversamente la massiccia interpretazione alla manifestazione di solidarietà di tutte le forze politiche anche di opposizione, che secondo il _______________ si sarebbero omologate al potere), ......"
Concludo signor Arpa, sperando di non essere stato prolisso e di aver spiegato in maniera chiara il mio pensiero.
L'occasione è utile per augurare a Lei e a tutti i lettori del blog un Buon natale e Felice Anno Nuovo. Alla prossima.*

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