Oritani tout court
Il
30 agosto ricorre la festività di San Barsanofio, patrono di Oria. Quale
migliore occasione per ricordare e rendere omaggio a Barsanofio Pasquale
Marsella (Oria 1880-Roma 1977) che, nella sua lunga esistenza a cavallo tra due
secoli, attraverso il suo operato di educatore nei circoli giovanili,
nell’Educatorio “S. Luigi Gonzaga” e i suoi scritti ha dato alla sua città
natale un rilevante contributo per la formazione della presa di coscienza delle
proprie radici. Il sacerdote Barsanofio Pasquale Marsella, insieme con Padre
Annibale M. Di Francia sono state figure rilevanti nella storia della Chiesa
oritana nei primi anni del XX secolo, espressive di un certo rinnovamento, che
contribuì a scuotere il clero della Diocesi di Oria. Marsella privilegiava
l’aspetto educativo e culturale, si interessava ai giovani, particolarmente
quelli della classe artigiana. La base della sua attività educativa era la
religione; i fini: Società Famiglia e Patria. Fu studioso appassionato della storia di Oria
e Oria – ancora oggi – lo onora ignorandolo. Nella Biblioteca “De Pace
Lombardi” di Oria sono conservate tutte le sue carte, opere a stampa e manoscritti, alcuni dei quali meritano
menzione, perché aiutano a collegare il passato al presente della Città di
Oria: Il Marchesato dei Bonifacio in Oria
(1943); Il Processo dell’Università
Oritana contro Gian Bernardino Bonifacio (1943); Da Oria viene la parola di Dio, saggio storico sulla colonia ebraica
di Oria Messapica durante il Medioevo (1953), una miscellanea di manoscritti
(?), tre opuscoli di diari storici (?) e molto altro.
La
sua opera di educatore, iniziata in Oria e proseguita in Roma, insieme con i
suoi lavori, funsero da lievito nelle coscienze passate attraverso le
esperienze della Grande Guerra, del Ventennio e della seconda Guerra Mondiale.
La
sua figura di grosso spessore culturale ed educativo si collega in perfetta
sequenza rispetto a figure oritane dei secoli precedenti a partire da fisici,
scienziati e poeti di famiglia ebraica vissuta in Oria (IX-XI) da Rabbi
Shefatiah (886) a Shabbatai Ben Abraham Donnolo (913-982), al poeta Rabbi
Ahima’az (1017-1060); nel XVI secolo l’umanista teologo Quinto Mario Corrado (1508-1575),
allo storico Mario Matarrelli Pagano (1573-1608 ?) autore della Raccolta di notizie patrie dell’antica Città
di Oria messapica (E. Travaglini 1976) e curioso di antichità; Domenico
Tommaso Albanese (1638-1685) medico erudito con spiccato interesse per gli studi storici e autore dell’Istoria cronologica dell’antica città di Oria
(1678); nel XVIII sec. il critico d’arte Francesco Milizia (1725-1798) e il
filosofo, poeta ed esperto di gastronomia Vincenzo Corrado (1736-1836).
Negli
oratori del Marsella, in Oria e poi a Roma, come palestra di idee si possono
rintracciare i fili di forme associative oritane che si strutturarono nel XX
sec. in primo luogo nell’Associazione “Pensiero ed Arte” (1953), il cui obiettivo
era “dare impulso alla cultura, valorizzando le forze intellettuali dei
giovani; mantenere vive le idealità patrie e le glorie dei figli migliori;
rendersi promotori di tutte quelle manifestazioni efficaci per contribuire
all’elevazione spirituale e materiale dei cittadini nel campo delle varie
attività” (Statuto, art. 2). Tra i
suoi fondatori: Casimiro Mangia (1894-1966), storico e letterato, autore del
dramma Il sacrificio del Golgota,
nonché primo Sindaco repubblicano di Oria (1946) e Bibliotecario ad Honorem (Del. GM 27.2.1956, n. 50);
Antimo Baldari (1910-200), sarto-poeta e Cosimo Candida, falegname-artista; Alvaro
Ancora (1930-2017): storico e studioso, Donato Palazzo (1924-2018): giurista e
letterato entrambi impegnati nell’’attività umanitaria della cultura; infine
due donne insegnanti: Sara Marangia e Imperia Scardapane.
Non
è un caso che sei anni dopo venne fondata in Oria la Pro Loco (1959), che raccoglieva
gli spiriti temprati dall’esperienza di tanti sacrifici e rinunce e desiderosi
di dare un forte impulso culturale alla propria Oria, scuoterla dal torpore,
risvegliando le coscienze, aprendosi al confronto di idee e al dialogo. Tra le
varie iniziative portate avanti dalla Pro Loco, una forma di proficuo
investimento si rivelò il “Corteo Storico di Federico II – Torneo dei Rioni”,
che proponeva un tema educativo e culturale, ricreativo e turistico, d’alto
valore. Quell’idea, frutto di poche menti, realizzata con entusiasmo
dall’intera comunità, vedeva in fruttuosa interazione gli studi rigorosamente scientifici
con i risvolti ludici, economici e turistici. Con il “Corteo-Torneo” i
cittadini di Oria si sono ri-appropriati appieno della dignità di populus.
Nelle
parole del compianto Giovanni Pomarico, più volte Presidente della Pro Loco:
“Il Corteo Storico e il Torneo dei Rioni di Oria è la nostra VITA!” E
continuerà ad essere più la “nostra vita” se riusciremo ad ogni ricorrenza
annuale di questo importante appuntamento culturale a coniugare in un tutt’uno
tradizione e innovazione, documentazione storica e creatività individuale e
collettiva, facendo dello spettacolo un momento non di mera fruizione
folkloristica, ma di riflessione sulle nostre radici e di disegno verso il
nostro futuro.
Merita
menzione il dott. Domenico D’Addario per il progetto di Uno Zoo biblico mirato a dare impulso anche
economico al Santuario di San Cosimo alla Macchia. E Tanti altri.
Oria
ha una vita che palpita e racconta la storia di uomini illustri che hanno
lasciato tracce indelebili nella polvere del tempo. Ciascuno di loro ha attraversato
da protagonista e testimone la propria epoca; ne ha visto i cambiamenti e li ha
raccontati a modo proprio, a seconda degli interessi e del talento. Acuti
osservatori, umanisti e scienziati, studiosi della storia senza tempo, che essi
hanno reso viva con quell’entusiasmo tipico degli operatori culturali. Ognuno
di loro è stato un punto di riferimento allora come lo sono ancora oggi; la
loro produzione scientifica si dispiega dalle origini alla contemporaneità,
costituendo un’ampia gamma di linee di ricerca e di studi.
La
decodificazione di quei mutamenti passa attraverso l’osservazione e il
racconto, la lettura di ciò che
quegli uomini hanno prodotto, cosa quei cambiamenti hanno significato: in quale
contesto sono avvenuti, in quale relazione stavano tra storia particolare e
storia generale, tra passato e presente per coglierne le costanti e le
variabili. Con il proposito di rintracciare quel fil rouge di continuità dinamica tra il presente, del quale siamo
autori e spettatori, e il passato sulle tracce della nostra storia.
Di qui l’invito
pressante alla Comunità oritana a ripensare il proprio passato, a farne un
bilancio culturale, ad approfondire la conoscenza di Barsanofio Pasquale
Marsella e di altri emeriti studiosi di Oria, precedenti e successivi a lui
affinché, soprattutto le giovani
generazioni “in Palio”, rafforzate dalla
conoscenza del passato, sappiano raccontare e ‘leggere’ quegli uomini che di
quel passato sono stati simbolo e attori, ben cimentarsi e raccontarsi nella
maniera più autentica.
Possano i Cittadini di
Oria ammirare sulla parete della Biblioteca di Oria i ritratti degli uomini migliori
di Oria del secolo scorso accanto a quelli illustri della nostra storia.
Anna Maria Andriani