sabato 19 dicembre 2020

ORIA - POESIE DI NATALE IN DIALETTO (autrice Pietrina Dragonetti)

Pubblico due poesie in vernacolo oritano che a dire della signora Anita Moccia sarebbero state scritte alcuni decenni addietro dalla defunta madre  Pietrina Dragonetti (*1919, +1979).

Pietrina Dragonetti

Gghiustu all'annu.

Bambinieddu all'annu gghiustu
mi prisentu nnanzi a tia.
Fiaccu cranu e filu mushtu,
no amu  cuetu mancu n'aulia.

Ca cce foi bambinu mia
cu ti muestri tant'amaru,
c'allu munnu non c'è briu
quannu manca lu dinaru.

L'annu passatu ti priai
e ti tissi tanta fiati:
"Fa' cu cessunu sti uai",
Ma sirai ca foi chiù pesciu
ca lu chiantu è ginirali.

Addò sciamu quisti misi
ci no aimu nudd'antrata,
ci no addò tei ca si lu tata?

Assignuria si lu tata nueshtru
e lu sai cuddu c'à ffari,
si patrunu ti la terra, ti lu cielu e ti lu mari!

T'agghiu nnuttu pi shti giurni,
cu ti faci nna mangiata,
to pilusi, to ricotti, to casieddi e nna sciuncata.

Mangia e mbivi ca è fattu gelu
e lu tiempu shtai a nei.
Quannu poi nchiani ancielu
no ti scurdari ti mei.

Tammi bonasorti e fammi santu
e turnisi cu li pisu,
quannu poi toppu muertu
mi nni puerti a mparatisu.


La prutesta ti lu bambinu.

No m'essi mai dicisu cu vegnu a shta terra,
ogn'annu a Natali pi mei eti na uerra!

Tuttu pi loru conzunu lu prisepiu:
A ci mi metti sobbr'a nna muntagna,
a ci intr'all'erva ti la campagna,
ci intr'a nna cascitedda ti cicori,
a ci mi nfassa comu nnu pupu,
ci inveci mi gghiushta ddà fori
e mi lass'allu friddu tuttu nutu!

La Matonna,  puredda, ti tomila anni shtai nginucchiata;
l'anca ti San Giuseppi, ci no era pi lu bashtoni, ti mò ca s'era sciancata!

Sulu pi loru si priparunu lu pranzu: pettuli e baccalai, 
purcidduzzi cu lu meli, turtillini cu lu brodu!

Pinzannu a mei  si enchiunu la panza,
mentri iu uardu quedda sustanza!

Tutti ti mei grazzi vannu circannu:
"Fammi spusari la figghia mia";
"Fammi pigghiari na pinzioni spiciali";
"Fammi venciri alla lotteria";
"Fani assiri sierma ti lu spitali"!

No so cuntienti mai ti nienti:
volunu la casa nuova, tre televisioni,
la machina ti corsa e la pilliccia ti visoni!

Poi, pi tuttu  l'annu no mi penzunu cchiui.
Ticitimi, allu tata mia ce li pozzi tiri ti vui?

sabato 17 ottobre 2020

ORIA - QUANDO AVVERRA' L'INTITOLAZIONE DI VIA DON ROCCO GALLONE?

 ORIA – Toponimo stradale “Don Rocco Gallone”.

 A seguito della scopertura della targa viaria “Via Luigi Corrado”, avvenuta in pompa magna lo scorso 5 settembre, a mio parere, è giunto il momento di porre fine ad un vero e proprio trattamento discriminatorio  in danno del defunto prelato in oggetto indicato, deceduto il 13 agosto 1988, a seguito di un malore  durante la celebrazione di una santa Messa nella chiesa di San Francesco di Paola, ove era vice-parroco.

Con delibera di Giunta Comunale n.227 del 23/11/2007 vennero denominate e rinominate una decina di strade e piazze, ma a tutt’oggi solo ad una è stata apposta la targa viaria, quella relativa all’ultima traversa di via Santa Barbara, denominata “Via Armando Franco – Vescovo di Oria”, mentre alle restanti (comprese quelle di altri due prelati: Piazza Ippocrate rinominata Piazza Alberico Semeraro – Vescovo di Oria; Vico Francavilla rinominata Via Don Rocco Gallone) di fatto non sono mai state apposte le targhe viarie.

Giova evidenziare che in qualche armadio del municipio dovrebbero giacere ben due targhe viarie “Via Don Rocco Gallone”, realizzate in ceramica da una ditta di Grottaglie (l’innovativo metodo e materiale costò al Comune alcune centinaia di euro).

Dieci anni dopo, con delibera di Giunta Comunale n.96 del 24/07/2017 fu dato atto che a distanza di due lustri le predette targhe viarie “Via Don Rocco Gallone” non erano state di fatto mai installate (nonostante specifico atto di indirizzo conferito al Dirigente l’UTC). Approfittando di tale inadempienza la Giunta decideva di rinominare Vico Francavilla (già in atti Via Don Rocco Gallone) in “Via Luigi Corrado – Capitano dei Bersaglieri”, di fatto cedendo alle reiterate richieste dei discendenti, nonché ignorando il motivato parere contrario formulato dalla Federazione provinciale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, indirizzato al sindaco p.t. con nota del 13/07/2016.

Il toponimo “Don Rocco Gallone” veniva spostato (spodestato) in quell’insignificante piccolo tratto di strada (lungo circa 20 mt., sprovvisto di denominazione e di numeri civici) che collega Via Dragonetti Bonifacio con Via Fratelli Bandiera, all’altezza dell’ingresso della scuola elementare Camillo Monaco. Dalla lettura dell’atto deliberativo si evince che il toponimo veniva declassato da Via a Vicolo (sic!). A mio parere, quel passaggio nel testo della delibera denominare il tratto stradale che si affaccia sulla Chiesa di San Francesco di Paola”, (di fatto …..una piccola bugia!) servì ad edulcorare l’operazione.

Nel frattempo Don Rocco, aveva fatto chiamare in Paradiso l’amato padre, forse per risparmiargli il dispiacere di assistere all’inqualificabile sgarbo. Ciccio Gallone, che era riuscito a far intitolare una strada al figlio nella natìa Ceglie Messapica, negli ultimi anni aveva tentato di creare, fra Ceglie ed Oria, un movimento di persone per sponsorizzare il tentativo di avvio di una causa di beatificazione del diletto figlio Rocco.

Concludo col dire che, da cittadino e contribuente oritano, mi aspetto di assistere quanto prima, per par condicio, all’apposizione delle due targhe in ceramica “Via Don Rocco Gallone”, con relativa scopertura in occasione di apposita pubblica cerimonia. Stessa cosa dicasi per “Piazza Alberico Semeraro – Vescovo di Oria” e tutti i toponimi della delibera di G.C. n.227 del 23/11/2007 rimasti lettera morta.

P.S.: solo a titolo di cronaca: la strada di recente intitolata a Luigi Corrado è stata negli ultimi mesi asfaltata anche grazie alla donazione di duemila euro, effettuata in favore del Comune di Oria nel 2019, dai discendenti del “poeta combattente”.


sabato 10 ottobre 2020

ORIA - I CONSIGLIERI COMUNALI HANNO SVOLTO I COMPITI ASSEGNATI DAL SINDACO CON DELEGA DEL GENNAIO 2019? IL CANILE? LA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI?

Testo del decreto sindacale n.1 del 06/02/2019, pubblicato nell’albo pretorio online il giorno 07/02/2019

 Consigliera Silvia FARINA

La consigliera è delegata a svolgere tutte le attività inerenti l’elezione del Sindaco dei ragazzi e relativo consiglio comunale, curando ogni fase elettorale e successivamente le fasi inerenti l’insediamento e l’organizzazione del Consiglio comunale dei Ragazzi.

 Consigliera Lucia IAIA

La consigliera è delegata alla cura delle relazioni istituzionali, supportando il Sindaco.

La consigliera è delegata, inoltre, a supportare l’attività del Sindaco nell'ambito delle attività del settore cultura, oltre a promuovere ella stessa iniziative culturali.

 

Consigliere Giovanni TRENTINO

Il Consigliere è delegato alla verifica della situazione delle sepolture per le quali deve procedersi alla predisposizione degli elenchi delle salme da esumare o da estumulare a termini del vigente regolamento di polizia mortuaria e del controllo della regolarità delle suddette operazioni , rilevando le criticità, al fine di valutare l'opportunità di apportare eventuali modifiche migliorative all'attuale regolamento.

 

Consigliere Giovanni GUIDA

Il Consigliere è delegato a verificare lo stato delle procedure ed attuazione delle opere di urbanizzazione della zona PIP al fine del loro completamento.

 

Consigliere Alessio CARBONE

Il consigliere è delegato a vigilare e programmare le attività inerenti la sistemazione del verde pubblico, in particolare curerà uno studio per la riqualificazione del verde di Via Latiano e piazza Lama, si interesserà, inoltre, della cura del Parco Montalbano e della Villa Comunale.

Considerata la specifica professionalità, vigilerà, sempre in collaborazione con l’Assessore, sul corretto utilizzo dei beni di proprietà comunale, curando in particolare una ricognizione degli stessi e relazionando circa il loro stato di manutenzione.

Inoltre è delegato, in collaborazione con il Consigliere Schifone, allo studio di soluzioni idonee a migliorare l'organizzazione del Museo archeologico di Oria e dei Messapi e degli ulteriori beni culturali del paese, oltre a prevederne una corretta e continua fruizione.

 

Consigliere Nazario GALEONE

Il consigliere è delegato al coordinamento dell’attività delle associazioni insistenti nel Comune e regolarmente riconosciute, coinvolgendole in attività culturali e turistiche. In particolare curerà una puntuale ricognizione delle stesse, la costituzione della Consulta delle Associazioni, le relazioni tra Associazioni ed Istituzione.

Inoltre è delegato a sostituire il Sindaco, in caso di assenza o impedimento, in seno al Consiglio di amministrazione della Pro Loco sino alla adozione del nuovo Statuto ai sensi della Legge Regionale n. 25 dell'11 giugno 1018.

E’ delegato infine alla cura delle relazioni con i quattro Rioni relazionando al Sindaco in merito al loro puntuale funzionamento.

 

Consigliere Antonio PROTO

Il Consigliere è delegato allo studio per la realizzazione di un canile sanitario nel Comune di Oria.

 

Consigliere Tommaso CARONE

Il Consigliere è delegato a collaborare per la ricognizione e risoluzione del contenzioso in atto al fine di eliminare situazioni di conflitto che potrebbero generare danno all’Amministrazione. L’attività di ricognizione si svolgerà in collaborazione con la responsabile del servizio e si concluderà con una relazione descrittiva dell’attività svolta e dei risultati raggiunti.

Inoltre è delegato a ricognire le aree cimiteriali disponibili per le quali non siano stati realizzati nei termini previsti gli interventi richiesti nonché le aree di possibile ampliamento.

 

Consigliere Gianluca SCHIFONE

Il Consigliere è delegato allo studio e promozione di un progetto di mobilità sostenibile per il Paese, in collaborazione con l’Assessore competente, organizzando ove necessario anche eventi per la diffusione e promozione della materia.

Il consigliere è delegato alla promozione di gemellaggi con altri Comuni affini per tradizione e storia alla nostra Città.

Inoltre è delegato, in collaborazione con il Consigliere Carbone, allo studio di soluzioni idonee a migliorare l'organizzazione del Museo archeologico di Oria e dei Messapi e degli ulteriori beni culturali del paese, oltre a prevederne una corretta e continua fruizione.

 

 

sabato 5 settembre 2020

ORIA - A CESARE QUEL CHE E' DI CESARE, oppure "la jaddina faci l'ovu e allu jaddu li uska lu culu"?

 Nelle prossime ore intendo pubblicare un post col quale vi spiegherò tutta la verità circa l'evento di stasera, nonché alcuni retroscena.

Per il momento  pubblico un piccolo video.



venerdì 4 settembre 2020

ORIA - TOPONOMASTICA "ad mentula canis" (PARTE TERZA)

 Continuo con le "perle" della toponomastica oritana. Oggi vi parlo di Via Francesco Russo (nei pressi della Torre Carnara, Scalelle della Cattedrale).

Dal libro di Pasquale Spina "Oria -strade vecchie, nomi nuovi; strade nuove nomi vecchi":

<<E' forse la denominazione più scandalosa tra quelle adottate nel 1899. Francesco Russo era semplicemente il padre di Carlo Russo, uno dei più discutibili e discussi sindaci che Oria abbia mai avuto. Alla domanda su che cosa abbia fatto per meritare il ricordo imperituro degli oritani è difficile dare un a risposta. A questo proposito abbiamo il conforto dell'opinione espressa da un contemporaneo di Carlo Russo, l'autore del pamphlet "Le cose a posto", che, se pure di parte, concorda perfettamente con la nostra. L'autore del foglio, che si firma con lo pseudonimo Pretofilo, accusa il sig. Carlo Russo, che ha pure il diploma di avvocato di aver voluto denominare una strada del [sic] nome di suo padre, uomo oscurissimo e di nessun merito; e oltre a ciò fece togliere dalla nicchia un'immagine della B.V.Addolorata.>>



ORIA - TOPONOMASTICA "ad mentula canis" (SECONDA PARTE)

Di seguito al precedente post, continuo a dedicare un po' di tempo alla toponomastica oritana. Oggi trascrivo il contemuto della delibera di Giunta Comunale n.96 del 24/07/2017.

Considerato
che affacciate sulla storica Piazza Donnolo confluiscono due strette arterie stradali: 
-una allo stato denominata “Vico Francavilla Fontana”, che congiunge il richiamato piazzale con la “Via Fratelli Bandiera”, e per la quale nel 2007 con provvedimento giuntale venne conferito mandato all'Ufficio competente per la rinominazione in Via Don Rocco Gallone (di fatto non più avvenuta);
 -l’altra, posto di fronte alla Chiesa di San Francesco di Paola, ad oggi mai denominata;

 Ritenuto di provvedere alla denominazione del secondo vicolo presente sulla Piazza Donnolo in ricordo della morte di Don Rocco Gallone avvenuta a seguito di un malore il 13 Agosto 1988 durante la celebrazione di una santa Messa nella sua parrocchia San Francesco di Paola; 

Ritenuto altresì di sostituire l’attuale Vico Francavilla Fontana con Via Luigi Corrado, valoroso Capitano dei Bersaglieri nato ad Oria nel 1890 e deceduto a Roma nel 1982, benemerito oritano che ha reso onore alla sua terra; 

Vista la planimetria allegata alla presente, per farne parte integrante e sostanziale, nella quale sono evidenziate le strade comunali oggetto della presente deliberazione;

 D E L I B E R A 
Per le motivazioni espresse in premessa e che qui si intendono sostanzialmente e formalmente riportate:

1) Di sostituire l’attuale Vico Francavilla Fontana, che congiunge Piazza Donnolo con Via Fratelli Bandiera, come meglio evidenziato nella planimetria allegata alla presente per farne parte integrante e sostanziale, in “Via Luigi Corrado”, benemerito oritano nato nel 1890 e valoroso Capitano dei Bersaglieri, deceduto a Roma nel 1982; 

2) Di denominare il tratto stradale che si affaccia sulla Chiesa di San Francesco di Paola, come meglio evidenziato nella planimetria allegata alla presente per farne parte integrante e sostanziale, in “Vicolo Don Rocco Gallone”; 

3) Di demandare all’Ufficio Tecnico Comunale di porre in essere tutti i necessari e consequenziali adempimenti nonché alla Polizia Municipale la fornitura delle targhe viarie per le nuove identificazioni toponomastiche; 

LA DOMANDA NASCE SPONTANEA: - dal 2017 ad oggi  è stata data attuazione alla suddetta delibera?


mercoledì 2 settembre 2020

ORIA - TOPONOMASTICA "ad mentula canis" (PRIMA PARTE)

Stasera voglio dedicare un po' di tempo alla toponomastica oritana, trascrivendo il contenuto della delibera di Giunta Comunale n.227 del 23/11/2007:

LA GIUNTA MUNICIPALE
Premesso che:
-si rende indispensabile procedere alla denominazione di alcune nuove strade dell'abitato, nonché di altre mai denominate o da rinominare, tenuto conto anche delle segnalazioni che si sono avute dal Consiglio Comunale;
-a tal proposito, il sindaco ha convocato la Commissione degli esperti locali, così come individuata nella deliberazione della G.M. n.30 del 15/02/2006;
-con verbale del 16/10/2007 la Commissione ha preso atto delle nuove strade da denominare, esprimendo le proprie segnalazioni in merito così come contenute nel verbale medesimo;
-intanto, il giorno 19/10/2007 l'Ufficio Tecnico Comunale segnalava che la penultima traversa di Via Santa Barbara risulta non essere denominata, creando problemi seri ai residenti;

Ritenuto, pertanto, sulla scorta delle segnalazioni avute sia dal Consiglio Comunale che dalla Commissione di esperti, di dover denominare le nuove strade e di dover rinominare alcune di esse già esistenti perché non ha senso conservare l'attuale denominazione;

DELIBERA:
1) Per le considerazioni innanzi esposte, quivi confermate, prendere atto che si rende necessario denominare alcune nuove strade dell'abitato, nonché di rinominare altre, sulla base delle segnalazioni pervenute dal Consiglio Comunale, nonché delle indicazioni della Commissione degli esperti di cui al verbale datato 16/10/2007, che la Giunta Municipale ha solo tenuto conto in parte:

2) Di nominare le seguenti nuove Vie:
- la traversa  di Via G. D'Oria che sale sul Parco Montalbano denominarla "Via Monte Albano";
- l'ultima traversa a sinistra scendendo per Vico G. De Marzo denominarla "Via Martiri delle Foibe";
- la penultima traversa di Via Santa Barbara denominarla "Via Armando Franco - Vescovo di Oria - 06/05/1922 - 15/12/1997";
- la terza traversa di Via Torneo dei Rioni denominarla "Via Pier delle Vigne";
- strada che parte da Vico G. De Marzo sino a raggiungere Via Fontana del Principe e Via A. Volta denominarla "Via 9 novembre 1989";

3) Di rinominare le seguenti Vie e/o Piazze:
- Vico Francavilla F.na denominarlo "Via Don Rocco Gallone";
- Vico A. Manzoni denominarlo "Via dei Pappadà";
- Piazza Ippocrate denominarla "Piazza Alberico Semeraro - Vescovo di Oria - 19/01/1903 - 24/05/2000";

4) Disporre la correzione:
- Via San Pio da Pietralcina a "Pietrelcina";
- tutte le targhe di Padre Annibale Maria di Francia a " San (sic!) Annibale Maria di Francia";
- Piazza Giustino de Jacobis in "San Giustino De Jacobis".

5) Conferire atto di indirizzo al Dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale perché assuma i successivi provvedimenti, anche in merito all'eventuale impegno di spesa, per dare attuazione al presente provvedimento.

LA DOMANDA NASCE SPONTANEA: - dal 2007 ad oggi  è stata data attuazione alla suddetta delibera?




sabato 15 agosto 2020

ANTENNE TELEFONIA MOBILE: EFFETTI DEVASTANTI SI O NO? (dai lavori dell'ultimo Consiglio Com.)

Poco fa ho riascoltato l'intervento del consigliere Antonio Almiento nel corso dell'ultimo Consiglio Comunale, in occasione della discussione circa due pratiche in trattazione presso gli uffici comunali per installare due nuove stazioni radio base per radiotelecomunicazioni.

Mi hanno particolarmente colpito i seguenti passaggi:

1)- ".......onde elettromagnetiche che gli scienziati ci dicono che non sono pericolose.....";

2)- ".....poi ci hanno detto del cono d'ombra che in pratica, paradossalmente, l'antenna ha meno effetti devastanti laddove si posiziona proprio sul punto sensibile, per cui posizionandola sul punto sensibile, per capirci una scuola, si salvaguarda quella scuola dall'irradiamento, quindi è un principio al contrario di quello che ci è stato detto all'inizio, per cui poi la tecnologia ci ha spiegato queste cose......"

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A questo punto viene spontaneo pensare che bene hanno fatto a sottoscrivere contratto di locazione con la compagnia telefonica  i due proprietari degli immobili su cui dovrebbero essere installate le stazioni radio base per telecomunicazioni. Per effetto del cono d'ombra spiegato dal consigliere Almiento, chi abita sotto l'antenna avrebbe meno effetti devastanti dovuti all'irradiamento e nel contempo incasserà un cospicuo canone annuo (per una antenna installata recentemente nell'abitato di San Michele Salentino: 10mila euro). Due piccioni con una fava! 

mercoledì 12 agosto 2020

PAESE CHE VAI AMMINISTRATORI CHE TROVI (ANTENNE DI TELEFONIA MOBILE)

Ieri sera nel corso del Consiglio Comunale si è discusso l'argomento "“Atto di indirizzo concernente le installazioni di impianti per telecomunicazioni. Regolamento comunale approvato con deliberazione di C.C. n. 7 del 18 marzo 2008”

Alla fine della discussione non c'è stata alcuna votazione e l'argomento è stato rinviato ad altro consiglio comunale.

Dalla discussione è emerso che i consiglieri di maggioranza erano fermamente convinti che il Consiglio Comunale non ha i poteri per deliberare un tale atto di indirizzo nei confronti della Giunta, stante un procedimento amministrativo in corso.

 Qualche Consigliere ha paventato rischi di andare incontro a ricorsi al TAR da parte della società di telefonia, nonchè a "responsabilità quantomeno amministrative, se non penali". (Il video dei lavori del Consiglio Comunale QUI).

 Nel corso della discussione è altresì emerso che per uno dei due impianti è interessato un Consigliere Comunale di maggioranza, in quanto la proprietà dell'area privata ove dovrebbe essere installata la stazione radio base fa capo ad "un suo congiunto". Non è stato fatto pubblicamente il nome di tale consigliere, che sarebbe comunque noto agli altri consiglieri, se si considera che  l'avvocato Almiento ha dichiarato: "..... che poi tutti sappiamo chi è ..... e non si può dire che la proposta di delibera è un atto di indirizzo, perchè è un atto di discriminazione politica" (sinceramente non ho capito chi sarebbe la vittima della discriminazione).

L'avvocato Tommaso Carone ha manifestato stupore per il fatto che nel progetto della compagnia telefonica, relativo al sito di Via Morgagni, è stata omessa l'indicazione nell'area circostante delle strutture sanitarie di Via Frascata, a differenza del sito di Via Mogadiscio per il quale è stata indicata la presenza nel raggio di 300 metri di strutture sanitarie e complessi scolastici.

Questo accade ad Oria, mentre nei mesi scorsi la Giunta Comunale di Gravina in Puglia ha deliberato un atto di indirizzo rivolto agli uffici comunali al fine di "INIBIRE il posizionamento dell’antenna di telefonia cellulare sul lastrico solare del fabbricato di proprietà privata, con accesso da Via Pio XII n. 6 dell’abitato comunale, in quanto logisticamente collocata in prossimità di un immobile attinto da vincolo culturale (Santuario della “Madonna delle Grazie”) oltre che di una scuola materna."

Nel Comune di Morciano di Romagna nei giorni scorsi si è costituito il comitato civico NO ANTENNA, sponsorizzato dal sindaco,  con l'obiettivo di raccogliere l'interesse pubblico manifestato da numerosi cittadini nel richiedere la rimozione di un'antenna di telefonia mobile installata in pieno centro residenziale. Il sindaco di quella città, durante un'assemblea pubblica indetta dal Comitato, ha fatto sapere che l'ente pubblico "avvierà un ricorso al TAR al quale possono aderire anche i cittadini".

La domanda nasce spontanea: nel Comune di Gravina in Puglia qualche assessore o consigliere comunale ha messo in guardia circa i rischi di ricorsi al TAR e di responsabilità amministrative e/o  penali? Ed ancora, in quel Comune non vi sono i presupposti per ipotizzare "discriminazioni politiche" in danno di Consiglieri i cui congiunti hanno sottoscritto contratti di locazione di immobili con compagnie telefoniche?

lunedì 20 luglio 2020

ORIA - ADDIO FRANTOIO. ULTIMO ATTO!!!



CARO FRANTOIO, 

CONTINUERAI A MOLIRE OLIVE E PRODURRE OLIO ALTROVE,  MA NON SENTIRAI PIU' PARLARE LA LINGUA ITALIANA O IL DIALETTO ORITANO.
 CI MANCHERAI, SARAI SEMPRE NEI NOSTRI RICORDI.



ORD. N. 53 DEL 14/07/2020
OGGETTO: Regolamentazione circolazione stradale in Via Francavilla nel giorno 20.07.2020 per operazioni di carico e trasporto macchinari frantoio oleario. Istituzione divieti e limitazioni temporanei.

IL RESPONSABILE DEL SETTORE POLIZIA LOCALE ORDINA


nel giorno 20.07.2020, dalle ore 07:00 e sino a fine operazioni di carico e trasporto dei macchinari del frantoio oleario, in Via Francavilla Fontana,
- l’istituzione del divieto di sosta temporaneo con rimozione a tutti i veicoli, su entrambi i lati, dal civico 39 di Via Francavilla e fino all’incrocio con Via Fratelli Bandiera – Via Ciriaco Francavilla;
- l’istituzione del divieto di transito nel tratto di Via Francavilla compreso tra l’incrocio con Via G. D’Oria – Piazza Donnolo e l’incrocio con Via Fratelli Bandiera – Via Ciriaco Francavilla, durante le operazioni di carico e trasporto dei macchinari del frantoio oleario sito in Via Francavilla 30.
- la deviazione su via Fratelli Bandiera e Via Ciriaco Francavilla del traffico in entrata nel centro abitato e proveniente dalla periferia.

Sono altresì esclusi da tali divieti i mezzi di soccorso e di emergenza ed i veicoli appartenenti alle Forze dell’Ordine.
(impossibile visto che la strada è totalmente bloccata)

venerdì 10 luglio 2020

ORIA - LO ZOO DEL SANTUARIO DI SAN COSIMO ED IL VIRUS DELLA "CHIUSURITE"

La sindaca di Oria, dal maggio 1998, non si è mai più interessata dello zoo del santuario di San Cosimo alla macchia???

Riporto una notizia del 7 maggio 1998, dal libro del dr. Sparviero "1994-2006, quando la cronaca diventa stORIA": - GLI "AMICI DELLO ZOO" MOBILITATI CONTRO LA CHIUSURA. Su iniziativa della d/ssa Maria Lucia Carone, ex presidente dell'associazione "amici dello zoo", viene convocato un incontro per scongiurare il rischio di una chiusura della struttura. A spiegare la posizione del Comune e rassicurare chi non vuole la fine dello storico giardino zoologico ci sono gli assessori Pino Malva e Giovanni Caramia e il rettore del seminario mons. Franco Di Noi. Nel corso dell'incontro - tra gli altri- si registrano gli interventi del dr. Domenico D'Addario (di fatto fondatore dello zoo), del preside Cosimo Mazza e del presidente della Pro Loco Giovanni Pomarico. Sulla vicenda intervengono anche gli scolari dell'elementare "C. Monaco", favorevoli ad un ampliamento alla struttura.

Vi invito a leggere un articolo datato 2013 in cui,  fra le altre cose, il vescovo di Oria affermava, "mia determinata volontà di riaprire il parco zoologico arricchito di nuove attrazioni"
Foto di anni addietro

Foto di anni addietro

venerdì 26 giugno 2020

ORIA - UN PEZZO DI STORIA VA VIA: CHIUDE IL FRANTOIO OLEARIO "ITALIANO"

Post aggiornato alle ore 14:00 del 27/06/2020 
(se qualcuno desidera chiarimenti circa la parte che ho cancellato e del perché ho cancellato, mi contatti in privato)

Lo storico frantoio oleario (nato forse oltre 70 anni fa) sito in Via Francavilla, angolo Via Ciriaco, l'unico nella zona con antico metodo di molitura con "molazza" ed estrazione dell'olio con metodo "a freddo" mediante presse con "fiscoli",  non aprirà più.


LE SEGUENTI DUE FOTO NON SONO RELATIVE AL FRANTOIO IN QUESTIONE, BENSI' TRATTE DAL WEB


domenica 21 giugno 2020

PROROGA REVISIONE AUTO, MOTO E CICLOMOTORI. --FATE ATTENZIONE ALLE FALSE INFORMAZIONI !!!!

Se siete proprietari di un'autovettura, motociclo o ciclomotore con revisione scaduta prima del mese di febbraio 2020 o scadente fino al mese di luglio 2020, siete autorizzati a circolare fino al 31 ottobre 2020 (data entro la quale occorre effettuare la revisione), senza che nessuna Forza di polizia possa multarvi e sequestrare il mezzo.
Mi è stato riferito che certi personaggi oritani (in malafede) vanno dicendo che è consigliabile far sottoporre subito il mezzo a revisione, poichè esiste (a loro dire) il rischio concreto che qualche operatore ignorante, in occasione di un controllo su strada, può fare multa e sequestrare il veicolo, salvo poi rivolgersi ad un legale (con relativo esborso di denaro) per ottenere l'annullamento dell'ingiusto verbale. 
A questa fantasiosa tesi i sedicenti personaggi,  per rendere più energico ed efficace  il terrorismo psicologico sul malcapitato  di turno,  aggiungono la frase: "in caso di revisione scaduta, la Compagnia assicurativa può esercitare in tutto o in parte il diritto di rivalsa in caso di incidente, e quindi per te sarebbero uccelli  amari, in quanto dovresti restituire le somme pagate nei confronti dei soggetti coinvolti nel sinistro."

Comportamento inqualificabile da parte di questi tizi.

Nell’ambito delle attività di contrasto alla diffusione del Covid-19 decise dal Consiglio dei Ministri ed inserite nel Decreto “Cura Italia“, c’è anche una norma specifica che proroga la scadenza delle revisioni auto:
‘’Prorogata fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova di cui agli articoli 75 e 78 del Codice della Strada, ovvero alle attività di revisione di cui all’articolo 80 del medesimo Codice”.

Diego Brambilla, vicepresidente Aicc (Associazione ispettori centri di controllo), in un post sul suo blog   afferma che in base alla circolare del Ministero dell’Interno prot. 300/A/3977/20/115/28 del 05/06/2020, sono autorizzati a circolare fino al 31 ottobre 2020 anche i veicoli con la revisione scaduta prima del mese di febbraio 2020.
Tale circolare parla di un regolamento UE in base al quale è prevista una proroga di 7 mesi per i veicoli immatricolati in paesi membri.

venerdì 5 giugno 2020

ORIA - VIA FILIPPO (Filippa) DI COSENZA RETTIFICATA OLTRE UN ANNO FA..... MA SOLO SULLA CARTA !!!

Grazie alla nota inviata alla sindaca nel febbraio 2019 da un'associazione, due mesi dopo l'amministrazione comunale aveva finalmente deciso di porre riparo ad uno strafalcione della toponomastica cittadina (risalente al 2001), ma, ahimè, a distanza di ben 14 mesi la rettifica è rimasta solo sulla carta.

 Forse l'Ufficio Toponomastica e l'Ufficio Tecnico Comunale hanno ignorato le direttive della Giunta Comunale, se si considera che a tutt'oggi la targa toponomastica  porta ancora la dicitura VIA FILIPPO DI COSENZA.

Delibera di Giunta Comunale N. 57 del  02/04/2019 avente per OGGETTO: Rettifica Deliberazione di G.C. n. 71 del 11.05.2001 avente ad oggetto “Denominazione nuove vie nel centro abitato

Richiamata la precedente Deliberazione di G.C. n. 71 del 11.05.2001, con la quale si procedeva a denominare una serie di strade cittadine, tra le quali la Strada in Contrada Palombara Piccola, trasversale alla Via Provinciale per Manduria denominata “Via Filippo di Cosenza”;
Constatato che tale denominazione è da considerare certamente errata in quanto il personaggio storico alla quale si voleva intitolare la richiamata arteria stradale era la baronessa Filippa di Cosenza, seconda moglie di Guglielmo dell’Antoglietta, figlio di Giovanni, cavaliere francese che scese in Italia al seguito di Carlo I d’Angiò, che in Oria fece edificare la Chiesa ed il convento di San Giovanni Battista;
Ritenuto pertanto necessario correggere questo errore, aggiornando la toponomastica;
 DELIBERA 
I motivi indicati in premessa espressi si intendono qui integralmente riportati e confermati;
1.Di rettificare la precedente Deliberazione di G.C. n. 71 del 11.05.2001 avente ad oggetto “Denominazione nuove vie nel centro abitato” nella parte in cui denomina la strada in C.da Palombara Piccola, trasversale alla Via Prov.le per Manduria apportando la seguente modifica: “Via Filippa di Cosenza” in sostituzione di “Via Filippo di Cosenza”;
2.Di incaricare l’ufficio “Toponomastica” e l’Ufficio Tecnico Comunale ad adottare gli atti opportuni per modificare la denominazione della strada. 

lunedì 1 giugno 2020

ORIA, ANNO 1915: I RAPPORTI DI SANT'ANNIBALE M. DI FRANCIA CON IL VESCOVO ED I POLITICI (il prete Cosimo Ferretti Assessore Comunale)

Oggi in Oria si festeggia Sant'Annibale M. di Francia.
Pubblico lo stralcio di un  "lavoro" del compianto prof. Alvaro Ancora dal titolo "Il primo quindicennio del Novecento e P. Annibale M. di Francia."

MISSIVA DI PADRE ANNIBALE MARIA DI FRANCIA AL VESCOVO ANTONIO DI TOMMASO

Oria, 31 gennaio 1915
Eccellenza Venerabilissima,
Mi affretto a rendere consapevole la S.V. di un periodo non lieve che minaccia il possesso del Monastero di S. Benedetto goduto finora dai Signori Errico e dalla E.V.: pericolo che per legittima conseguenza minaccia la esistenza dell’Orfanotrofio e della Scuola di lavori che vi sono stabiliti con tante fatiche, con tante paterne premure, e con tanti dispendii da parte della E.V..
Tanto vengo ad esporle, perché la E.V. veda se vi sia da apporre qualche rimedio, che io non saprei quale; salvo il ricorrere con umili preghiere a Nostro Signore e alla SS. Vergine.
Ed ecco di che si tratta.
Sono pochi giorni che si presentò da me a S. Pasquale, il Rev. Padre Cosimo Ferretti, in qualità di Assessore al Municipio di Oria, e tra l’amichevole e l’officioso mi fidò che il Municipio, cioè l’attuale Amministrazione, intende di annullare il contratto di cessione del Monastero di S. Benedetto agli Errico e ripigliarsi il cespite, per mancata condizione, ovvero per inadempimento alla condizione sine qua non posta nel contratto, che nel termine di cinque anni, quale scopo esclusivo della cessione gratuita, il Dottor Barsanofio Errico avrebbe dovuto fondare un Istituto atto alla educazione delle giovanette di media condizione della Città di Oria.
Io obbiettai che il patto era stato di tenersi un’opera di beneficenza (così io avevo sempre appreso dagli Errico, ed anco, parmi, da V.E.). Ma il Ferretti mi replicò che non l’opera di beneficenza, ma un convitto di media condizione, si obbligò di fondarvi l’Errico in fra i cinque anni con clausola risolutiva del contratto. Mi assicurò, non di meno, che rientrando il Municipio nel possesso del Monastero rispetterà l’Orfanotrofio, salvo che si vorrebbe prendere una metà per cederlo al governo per mettervi i soldati chi sa il castello non fosse sufficiente. Anzi, a quanto mi fece capire, il paese vorrebbe che soldati ne venissero pure, perché dicono che spenderebbero per vivere, e così Oria avrebbe introiti. La metà che già il Municipio disegna di disporre per l’esercito sarebbe quella appunto dell’Orfanotrofio e dell’Esternato, telai, ecc., come più prossima al castello; l’altra metà, che hanno le Benedettine, il Municipio, disse il Ferretti, la cederebbe a noi, cioè all’Orfanotrofio. In quanto alle Benedettine, dice egli, le prenderemmo con noi!
Vede V.E. quale arruffamento di cose si va macchinando? Dopo la visita del Ferretti, io volli informarmi dei precisi termini del contratto per vedere se il Municipio, o noi, avessimo delle ragioni a cui appigliarci. Essendo io poco bene ad un piede per un urto in una quasi caduta da più di una settimana, mandai dai Signori Errico la Superiora dell’Orfanotrofio Suor M. Carmela per dimandare copia del contratto. Gli Errico si protestarono che essi sono nel loro pieno dritto, che il Monastero è di proprietà di loro e di V.E. e che il Municipio nulla à a che fare, ecc. ecc.. Ma fin qui parole. Copia del contratto dissero non averne o averla smarrita, ma il domani, che fu ieri, mi mandarono scritto a lapis il foglio che integralmente Le rimetto, dopo averne fatta copia.
Dai due articoli della Deliberazione del 20 giugno 1906, trascritta nel foglio accluso, chiaramente si rileverebbe che noi siamo dal lato del torto! Secondo questi due articoli il Municipio di Oria è nel suo dritto di ripigliarsi il cespite, poiché il Dottor Errico cessionario lasciò trascorrere i cinque anni senza fondare l’Istituto per le giovanette di media condizione! Per essere maggiormente certi di questo dritto, il Sindaco e gli Assessori, alquanti giorni prima della visita del Ferretti a S. Pasquale, mandarono sottomano a chiedere due fogli di quel Programma che scrisse V.E. e pubblicammo in occasione dell’apertura della scuola di lavori. Il Ferretti infatti citò a me quel Programma per dirmi che quello non accenna affatto ad Istituto per educazione di classe media. Ma perché due copie? Se ne vorrà mandare una all’Autorità Governativa?
Dal 2° articolo della Deliberazione del 20 giugno 1906, si rileva pure che dimani, se la S.V. dovesse riconsegnare al Municipio di Oria il locale (il buon Dio non voglia), tutte le spese fatte per accomodi e trasformazioni sarebbero perdute! Ovvero andrebbero a vantaggio dei soldati! Le avremmo fatte proprio per loro!
Ora io non so comprendere come non si sia pensato di trovare, in fra i 5 anni, un mezzo per accertare la proprietà, adempiendo in certo qual modo, tanto da potersi premunire contro future eventualità, la condizione dell’Istituto per la classe media! Si avrebbe potuto inserire nel Programma un semplice rigo: Si ammettono giovinette della classe media, nei dieci anni, in convitto, mediante la retta mensile di Lire trenta, restando a carico dei parenti i vestiti, ecc. ecc. Anzi, dato che la prima condizione è che il locale doveva servire esclusivamente per tale scopo, dell’Orfanotrofio non doveva farsi cenno alcuno, o meglio ancora essendoci allora il Carissimo, ed essendo la popolazione entusiasmata per le orfanelle di Messina, si poteva benissimo modificare o innovare la deliberazione. Ma non essendosi fatto nulla di questo, ora a me sembra che il caso sia quasi disperato. Se non altro è abbastanza grave! Al Municipio di Oria non c’è più il Carissimo, e ci sono due massoni: Parlagreco (Rocco Greco? Ndr) e Parlatano, i quali propugnano la risoluzione del contratto, e forse avranno iniziato pratiche presso la Prefettura di Lecce. E’una mia supposizione fondata sulla richiesta delle due copie e sopra gli intenti massonici dei due nuovi assessori.
In quanto al Ferretti, però, debbo dire alla E.V. che in lui non ci scorgo nulla, coscienziosamente, di torto che egli voglia fare alla E.V. né all’Orfanotrofio. Ci scorgo solo un so che di solidarietà che vuol mantenere coi colleghi della Giunta.
Se quando si cedette il locale alle orfanelle mi si avesse fatto leggere il contratto, io avrei azzardato qualche pensiero per premunirci per l’avvenire, ma per me non potei mai sapere effettivamente a chi appartenesse il cespite, se a […?] Benedetto, se al Dottor Errico, se a V.E., e tanto meno le condizioni del contratto.
Ora non saprei come trovare vie d’uscita. Ciò non toglie però che V.E. potrà avere una più ampia conoscenza delle cose e delle persone, e possa, con la sua mente fecondissima, trovare il mezzo termine per rilevare (?) un locale così importante a un Orfanotrofio ed un Esternato che costituiscono finora una vera Opera di beneficenza e di moralità!
Per me non posso far di meglio che informare la E.V. e attendere i suoi ordini.
Fò notare alla E.V. due cose, chi sa potessero valerci. La prima, che il I° articolo dice: conforme alla dimanda. Il Dottor Errico come fece la dimanda? Che dimandò? E’ da esaminarsi. La seconda è che noi abbiamo avuto due ragazze civiline di Oria: la Mazza e la Ribezzo. Questa è ancora con noi. Ma il Programma ci tradisce.
Inoltre, qui si dovrebbe studiare per intero la dimanda fatta dagli Errico, e per intero la deliberazione. So io pure, perché mi pare avermelo detto gli Errico e V.E., che ci fu una 2^ deliberazione dopo la venuta delle orfanelle, con cui si cedevano i corpi bassi che il Municipio aveva riserbato a sé. In quali termini era questa 2^ deliberazione?
Insomma si dovrebbe tutto bene esaminare, e sottoporre forse ad un avvocato dei migliori. O venire ad accordi! Ma quali accordi con massoni?
La povera Superiora si è preoccupata di questo pericolo, e se divenisse realtà, dove dovremmo andare? Dove trasportare l’Orfanotrofio?
***
Era in sul finire questa lettera quando mi giunse il telegramma della E.V. con cui recideva ogni speranza di potere avere Gesù Sacramentato nell’Oratorio di San Benedetto!
Non le nascondo, Eccellenza, che questa negativa mi giunse amara! ….Dopo cinque anni di aspettazione in cui ci lusingavamo che finalmente la E.V. avrebbe condisceso ad un santissimo desiderio, questa recisa negativa non poteva non affliggermi! E tanto più in quanto che per me è proprio incomprensibile come in un tempo in cui c’è tanto bisogno di spingere anime a pregare e gemere innanzi al Santo Tabernacolo, la E.V., col negarci Gesù Sacramentato viene a scemare il fervore, a restringere la pietà, non potendosi più attuare la visita continua alternata al SS. Sacramento tutto il giorno, qualche volta per qualche ora di notte, cosa che è impossibile di attuare nella Chiesa delle Benedettine per valevoli ragioni. Ed Oria, specialmente, à tanto bisogno di anime umili e innocenti che preghino innanzi al Sacramentato Iddio e lo compensino per tanta freddezza e forse per tanti sacrilegi! .... Incomprensibile, replico, mi giunse la negativa così recisa della E.V., pure perché oggi la S. Chiesa à aperto in modo più particolare i tesori della SS. Eucaristia, e chiama e invita tutto il mondo ai Piedi di Gesù Sacramentato e si sforza di renderlo accessibile a tutti! Per cui senza nessuna difficoltà suole permettere gli Oratori privati Sacramentali alle Comunità e agli stessi Educandati diretti da Suore, non ostante che abbiano Chiesa pubblica annessa sacramentale! Es., noi in Messina nel Monastero dello Spirito Santo, le Figlie della Carità in Oria, e migliaia di altri simili esempii.
Ciò non di meno, gli ordini e la volontà dei Superiori sono sacri! Sacri quantunque incomprensibili! Io mi inchino dinanzi al reciso divieto della E.V. e lo venero tanto più quanto meno lo comprendo. Alle povere Suore e alle povere orfanelle nulla finora ò detto della recisa negativa di V.E.. Povere figlie aspettano ansiosamente e dicono che questa volta la E.V. avrà pietà di loro e accorderà la Grazia! Si figuri V.E. che tutta la Novena del nome SS. Di Gesù, cioè dal 22 al 31 gennaio, giorno in cui abbiamo festeggiato il SS. Nome, ogni notte, alternativamente da una notte all’altra, quattro o cinque della Comunità facevano un’ora di veglia e di preghiere dinanzi al Tabernacolo vuoto! Poverine stanno ad aspettare il Messia! Io temerei di partecipare loro la recisa negativa di V.E. perché, attesa la umana fragilità, ci sarebbe da temere un abbattimento spirituale; tanto più che tanto il giorno quanto la notte queste povere figlie pregavano con grande entusiasmo per la E.V. Et sicut oculi servorum in manibus dominurum suorum, sicut ancillae in manibus dominae suae, mi erano rivolti gli sguardi di queste povere Suore (che tanto si sono sacrificate) e di queste povere creaturine alle sacre mani della E.V. donec avesse avuta di loro pietà! Io non insisto, non intendo insistere presso E.V. perché con taglio radicale me lo proibisce! Ricordo però benissimo che una volta V.E. mi disse che la proibizione non partirebbe direttamente da V.E. ma da altri Personaggi. Questo ricordo che in questo momento mi viene mi farebbe pregare V.E. che se fosse possibile mi facesse conoscere chi è che la proibisce tra gli alti Personaggi di S. Chiesa ed io le assicuro, Eccellenza, che con esporgli le mie umili e motivate dimande, otterrei la sospirata Grazie! Sempre però che la proibizione non fosse stata della E.V. perché senza il volere e il beneplacito delle E.V. Le giuro che nemmeno per concessione Pontificia terrei il SS. Sacramento in quell’Oratorio! O’ rispettato sempre i Vescovi come le persone stesse degli Apostoli, così ò venerato sempre i Vescovi dove tengo le  Case, così venero la E.V.! E mentre si è presa questa responsabilità in coscienza, io debbo acquietarmi e non insistere di più. Potrebbe anche darsi che V.E. si mostrasse così negativo per esercitare la Fede della Comunità; potrebbe anche darsi che quello che non si concede oggi, crederebbe giusto concederlo in altre circostanze più opportune.
Mi perdoni la E.V. se l’ò intrattenuta su quest’argomento: mi compatisca perché il colpo mi è riuscito molto sensibile!
***
Tornando ora all’argomento del Monastero e delle pretese dell’attuale Municipio, sono ai comandi di V.E. che vuole che faccia.
Termino con baciare le sacre mani alla E.V. e implorando genuflesso la sua Pastorale Benedizione per tutti i miei e per me, con ogni perfetto ossequio mi dichiaro:
della V.E.
Umilissimo devotissimo servo
Canonico Annibale M. di Francia

domenica 24 maggio 2020

ORIA - CHI ERA ROSARIA GRECO?

Rocco e Rosaria Greco
Dopo la pubblicazione nei giorni scorsi di un mio post  (LINK) alcuni amici mi hanno chiesto “Chi era Rosaria Greco? Perché dovrebbe essere ricordata, commemorata?”.

Belle domande, a cui non è facile rispondere con pochi righi.

La domanda “Chi era Rosaria Greco?” trova risposta nel contenuto del libretto post mortem scritto dal padre, dal titolo “In memoria di Rosaria Greco”, che potete leggere al seguente LINK (se vi riesce difficile con lo smartphone vi consiglio di utilizzare un computer). L’unica cosa che non troverete scritta è la malattia che le causò la morte quando ancora non aveva compiuto 16 anni.

Per rispondere all’altra domanda “Perché dovrebbe essere ricordata, commemorata?” devo necessariamente parlarvi del suo papà: Rocco Greco.

Ciò premesso, devo evidenziare che l’occasione per scrivere nei giorni scorsi di Rosaria Greco mi è stata data da un sopralluogo che ho effettuato il giorno 14 c.m. in Via Vela, dovendo confezionare un articolo relativo alla toponomastica (LINK). Percorrendo detta strada periferica, mi sono soffermato ad osservare per qualche minuto, dall’esterno, il “Centro Sociale ANNIBALE MARIA DI FRANCIA delle Suore Figlie del Divino Zelo”.

Tornato a casa, chissà perché, come stregato, come attirato da non so che, sono stato letteralmente calamitato da un'assillante curiosità, ovvero ricercare notizie sull’origine di detto istituto.

L’unico mezzo per colmare la mia curiosità, non potendo recarmi nella biblioteca e/o archivio storico comunale (in quanto ancora chiusi), era di cercare qualche dato in alcuni libri della mia modestissima collezione. La fortuna mi ha arriso, facendomi leggere alcune pagine di un libro donatomi dal
compianto prof. Alvaro Ancora, con tanto di dedica autografa datata 15 luglio 2013. In una delle pagine, dedicate alla presenza in Oria, agli inizi del secolo scorso, di Padre Annibale Maria di Francia, era riportato lo stralcio del testamento olografo di Rocco Greco, genitore di Rosaria.
"....voglio anche destinare [....] parte di dette mie sostanze all'Orfanotrofio Antoniano Femminile del luogo, il quale assumerà gli obblighi come appresso indicati [....]
- Parte del fondo Vela o Parietone con la Casina Civile, fabbricati annessi e connessi ed accessori, ove ho vissuto per circa sedici anni con la mia cara Rosaria, e perciò ricco di innumerevoli incancellabili ricordi che per me lo rendono inestimabile.
All'Orfanotrofio Antoniano Femminile del luogo, mobili, biancheria ed ogni suppellettile esclusi - perchè vi venga dalla Direzione del detto Istituto creata una Colonia, se non permanente, almeno estiva, di conveniente numero di Orfane di menomata salute fisica, convertendo in Cappella la camera ove la mia Rosaria esalò la sua bell'anima a Dio ed apponendo sul frontespizio del fabbricato civile ed a caratteri cubitali la seguente dicitura: Colonia Rosaria Maria Egidia [....] Preciso anche che l'intero salotto con la radio Fada si apparterranno al precitato Orfanotrofio Antoniano Femminile per mobiliare in permanenza la sala di entrata di Casina Parietone [....]. Sui due fiorenti Orfanotrofi Antoniani Maschili e Femminile, ammirata opera di carità e di fede del compianto Fondatore Canonico Annibale Maria di Francia, il cui fervido apostolato viene perpetuato dal Rev.mo Padre Francesco Vitale, piovano le benedizioni di Dio e dell'Umanità beneficata e l'augurio di ogni prosperità [....]
 Oria, dalla Casina Parietone 18 luglio 1943 -             Rocco Greco"

Sempre rovistando nei miei libri ho rintracciato qualche notizia sulla figura di Rocco Greco, che andasse oltre quello che molti oritani hanno sempre sentito dire, ovvero “quel Rocco Greco, podestà in Oria durante il fascismo, passato alla storia come quello che nel 1933 permutò il castello normanno-svevo con Palazzo Martini di proprietà del Commendator Giuseppe Martini Carissimo.” Giova evidenziare che negli ultimi anni, in occasione dell’acquisto del castello da parte della Borgo Ducale srl, avvenuto nel 2007, molti, nel leggere l’atto di permuta del 1933,  hanno forse frettolosamente pensato (e scritto) che il fascistissimo podestà Rocco Greco (LINK)  fece un regalo al Martini Carissimo. Per capire come effettivamente si arrivò a quella permuta vi consiglio di leggere il libro di Glauco Caniglia “Il Castello di Oria, vicende giuridiche e prospettive….”

Rocco Greco, nato in Oria il 26 ottobre 1881, era figlio di Antonio, proprietario terriero che fu assessore comunale nella Giunta capeggiata dal Cav. Francesco Milizia (1905-1906). Fra i fratelli e sorelle di Rocco mi è stato possibile rilevare finora due nomi: Innocente e Francesco. Rocco studiò e conseguì la laurea di Dottore in Farmacia; partecipò alla prima guerra mondiale come Ufficiale degli Alpini (riportando una mutilazione), in congedo col grado di Tenente Colonnello. E’ stato sindaco di Oria dal 03/08/1924 al 20/06/1926. Con l’avvento del Fascismo, fù uno dei primi ad iscriversi al Partito Nazionale Fascista e fedelissimo al Duce ricoprì per ben 6  volte, non consecutive,  la carica di Podestà (fino al 22/07/1939). Carica podestarile che ricoprì anche nella vicina Erchie nel 1926-1927.
Forse non sbaglio se affermo che egli ha il primato come durata alla guida del governo della città, se si considera che fra la carica di Sindaco e di Podestà ha esercitato per 150 mesi, pari a complessivi circa 12 anni e 6 mesi.

 Per le sue doti e le sue benemerenze fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia e, a differenza di qualche amministratore del nostro tempo, non usava firmare anteponendo il titolo di Dr. e/o di Cav.

Nella vita privata fu un uomo molto provato dalle avversità: il 2 febbraio 1925 gli muore il figlio Antonino di appena sei mesi; il I° settembre 1925 nasce la figlia Rosaria che muore, non ancora sedicenne, il 21 maggio 1941, a seguito di alcuni anni di sofferenza causata da una malattia allora incurabile (tisi, mi è stato riferito); dopo pochi mesi, la moglie si ammalò di tifo e morì il I° gennaio 1926. Rocco Greco, distrutto dal dolore causato dalla prematura morte della diletta figlia Rosaria (Sara), insieme alla  quale aveva vissuto per oltre 15 anni, morì all’età di 62 anni.

Durante il Fascismo, per combattere la disoccupazione furono avviati lavori pubblici: la costruzione dell’edificio scolastico “De Amicis” dopo la demolizione del Palazzo dei Celestini 
(avvenuta nel 1912, prima dell'avvento del Fascismo, per volere del sindaco Gennaro Carissimo); la pavimentazione di Via Pasquale Astore e Via Castiglione; la realizzazione di parte della strada per il Santuario di San Cosimo; nell’aprile 1926 ci fu l’inaugurazione della rete elettrica pubblica; intorno al 1927 l’acqua del Sele giunse ad Oria e fu avviata la costruzione della rete fognante, che fu completata con la costruzione delle vasche di spurgo sulla via per Torre SS; furono innalzati tre monumenti: a Costantino nel piazzale della Cattedrale, il Fante Glorioso nell’attuale piazza Lorch, il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale nel piazzale antistante il cimitero; fu acquistato il terreno da adibire a campo sportivo (ove adesso trovasi il municipio e l’adiacente area archeologica). Nell’attuale piazza De Jacobis, ove adesso è ubicato l’ufficio postale sorse La Casa del Fascio, un immobile a tre piani che ospitava la sede del Partito Nazionale Fascista, la sede della GIL (Gioventù Italiana del Littorio) la sede della ONB (Organizzazione Nazionale Balilla); la sede dei Giovani Italiani e degli Avanguardisti.

In Italia il Fascismo instaurò un duro regime poliziesco, gli oppositori venivano arrestati, imprigionati o costretti al confino, cioè a vivere in una località lontana dal luogo di residenza e dalla famiglia. Nella sola provincia di Brindisi, tra il 1926 e il 1943, furono 76 i confinati politici. Ad Oria fra coloro che subirono arresti e provvedimenti di confino, ho rilevato i seguenti nomi: Cosimo Delli Santi (padre di Albino, deceduto di recente), Luigi Oggiano,  Salvatore Mingolla e Pasquale Galiano.  Quest’ultimo, primo sindaco comunista, è colui che è stato il più perseguitato dal regime fascista (LINK in questo blog)
Interessante, altresì, da leggere  la pagina 67 del libro che potete scaricare al seguente LINK 

Inevitabilmente il dissenso e le conseguenti persecuzioni crearono odio, astio, dissapori e rancori fra coloro che gestivano il potere e una parte dei cittadini.
Per legge il  Podestà, coadiuvato da una Consulta municipale, accentrava su di se ogni funzione politico-amministrativa al pari dei Commissari Straordinari dei giorni nostri. In pratica però  il potere veniva anche esercitato (a volte abusandone) dal Segretario del Fascio e dai vari gerarchi.
Fra i Segretari del Fascio vengono maggiormente ricordati Paolo Filotico (padre del compianto Titti), Gaetano Scazzeri, Francesco Greco (fratello di Rocco), Arnaldo Scardapane. Fra i vari gerarchi fascisti, ovvero componenti del Direttorio, vengono maggiormente ricordati: Italo Caniglia, il rag. Giuseppe Palazzo, l’Ins. Giuseppe Proto, il rag. Pasquale Fullone. Mi è stato altresì riferito oralmente che un uomo del regime, alquanto attivo, era tale Don Peppu Ti La Posta (cognome PEPE) 

Il compianto avvocato Cosimo Iacovazzi, in un’intervista di circa 20 anni fa ebbe a dichiarare:
“Mio padre aveva la licenza elementare; reduce della guerra 1915-18, durante la quale aveva ricevuto sul campo dai francesi una medaglia di merito, venne assunto come vigile urbano. Egli non aveva la tessera fascista e, per controversie con il segretario politico del tempo, venne licenziato. Un giorno c’era un’adunata fascista in Piazza Manfredi e mentre quel segretario politico arringava la folla, passava, in piazza, mio padre che teneva me per mano (avevo due anni) e mia madre che era incinta di mia sorella Maria (era l’anno 1927). Il segretario, additando mio padre alla folla, disse: “In questo momento passa un nemico della patria, un sovversivo”, scese dagli scalini del Sedile e sferrò un calcio che colpì  al basso ventre mia madre. Questo gesto provocò l’indignazione di tutti, persino degli stessi fascisti, molti dei quali abbandonarono la piazza.” (Libro scuola media Oria, anno scolastico 2001-2002 dal titolo MOMENTI….. IL VENTENNIO FASCISTA IN ORIA)

A proposito di Pasquale Galiano è degno di nota quanto segue: ebbe otto figli e a 5 di essi diede nomi dal pregnante significato ideologico, libertario ed antifascista: Libertà, Libero pensiero, Libero amore, Eguaglianza e Giustizia, successivamente modificati contro la sua volontà in virtù di una sentenza del Tribunale di Brindisi. Durante uno dei tanti periodi di detenzione o confino, la moglie si recò al Comune di Oria per chiedere assistenza per la figlia Libertà, gravemente malata, ma il Podestà rifiutò dicendo: “Meglio se muore”. Quando Libertà morì a Pasquale fu concesso di assistere ai funerali. Dopo poco tempo anche la figlia del Podestà morì.” (da un’intervista ad Aurora, figlia di Pasquale Galiano) [(Libro scuola media Oria, anno scolastico 2001-2002 dal titolo MOMENTI….. IL VENTENNIO FASCISTA IN ORIA]

Rocco Greco, oltre ad essere un fedelissimo del Duce ed avere influenti ed importanti amicizie anche fuori Oria, era sicuramente dotato di quei requisiti necessari per esercitare le funzioni di Podestà, come si può rilevare dal contenuto di una relazione del Prefetto Perez al Capo di Gabinetto del Capo del Governo, datata 13.11.1929: “……..Ad Oria fu necessario addivenire allo scioglimento del Direttorio del Fascio, del quale facevano parte due impiegati del Comune che ne abusavano per violare i loro doveri d’ufficio…… Il dissidio tra il Podestà Cav. Dott. Rocco Greco e  il Segretario Politico è stato transitorio ed ebbe origine dalle contravvenzioni elevate a carico di certo_________ per violazione alla legge sulla disciplina del commercio. Il fascio parteggiava per il Segretario politico, destando il risentimento del Podestà, che peraltro da qualche tempo, e dopo lo scioglimento del Direttorio è tornato in buoni rapporti con il dott.___________ 
Il Podestà Dott. Rocco Greco, che è un vecchio fascista, ha certamente carattere autoritario in parte modificato, dopo ripetuti richiami avuti da me. D’altro canto, in un paese come Oria che già risentiva del sovversivismo della vicina Francavilla Fontana un podestà poco energico non sarebbe assolutamente indicato. Invero io ho pensato ripetutamente alla sostituzione del podestà, che mi ha accennato varie volte di dimettersi, ma mi sono arrestato di fronte alla difficoltà della scelta perché se qualche elemento più idoneo del Greco esiste in Oria per assumere alla carica di Podestà, esso non è iscritto al Partito, che localmente non offre uomini utilizzabili alla bisogna. …..”

Secondo le risultanze delle ricerche del prof. Alvaro Ancora, Rocco Greco nel 1914-1915 sarebbe stato considerato un “massone” e insieme ai Consiglieri Comunali Zaccaria Pinto, Nicola Salerno Mele ed Arcangelo Parlatano si teneva in contatto con la Loggia Massonica di Taranto. Per il Parlatano ed il Greco esiste la testimonianza scritta di Padre Annibale (lettera del Di Francia al Vescovo Di Tommaso del 31 gennaio 1915). Nella seduta consiliare del 24 luglio 1914 per le elezioni del Sindaco e della Giunta, Salerno Mele venne nominato sindaco, Greco assessore delegato e Parlatano assessore ai lavori pubblici.

Dopo questi accenni sulla figura di Rocco Greco e su alcuni aspetti del periodo fascista in Oria, torno a parlare del libretto “In memoria di Rosaria Greco”.
Rocco Greco scrive:
- all’alba del 5 maggio impetra dalla Madonna Ausiliatrice la grazia della sua guarigione; presenta alla Stessa il suo voto di castità e implora perdono per i miei peccati;
- verso la sera del giorno 7 mi dice “Papà mi sento fiacca…… La Madonna mi porterà con sé.”
-  verso le ore 11:00 del  13 maggio, la figlia Rosaria ha una visione ad occhi aperti, riferendo ai presenti che le sono apparse varie figure (Gesù Crocefisso, la Madonna che schiaccia la testa al serpente, alcuni Santi, l’Eterno Padre con un grande libro in mano, etc.);
- che Rosaria morì alle ore 1 del 21 maggio, giorno dedicato alla Vergine Santissima della Croce;
- parole struggenti quelle dette da Rocco Greco al cimitero. Parole che mi hanno toccato e mi toccano profondamente ogni volta che le rileggo. A mio parere è una sorta di testamento spirituale e materiale, concludendo che non vede l’ora di riunirsi con la figlia diletta, ma anche con la moglie ed il piccolo Antonino. Degno di nota il seguente passaggio “ Ossequiente alla volontà di mia figlia, Vi prego di perdonarmi se involontariamente Vi arrecai offese, così come io a tutti ho perdonato”.
Sicuramente tanto dolore lo portò alla morte. Morì circa due anni dopo, all’età di 62 anni dopo aver scritto di proprio pugno il testamento col quale donava alle suore dell’Orfanotrofio Femminile la casina del Parietone con annessi e connessi. Per il momento mi fermo qui, riservandomi di tornare a scrivere per spiegarvi altro.

P.S.: non so a voi, a me ha fatto molto riflettere un filo comune che lega alcuni accadimenti che hanno avuto come protagonisti Rocco Greco e la figlia nel mese di maggio 1941. Filo comune di carattere altamente religioso. Mi riferisco alla Madonna.  Il 13 maggio, giorno in cui  Rosaria ebbe una visione  celestiale,  mi ricorda l’apparizione della Madonna ai tre pastorelli di Fatima, avvenuta anni prima. Una domanda nasce spontanea: altri prima di me hanno fatto queste riflessioni? A qualcuno è mai venuto in mente negli scorsi decenni di chiedere la beatificazione di Rosaria Greco? 
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