martedì 22 dicembre 2009

Parentesi poetica.

Fra le varie cose che conservo in casa ho trovato una raccolta di poesie dell'oritano Pino Guida, dal titolo "Il piccolo Pitatedda - ricordi e realtà", realizzata tredici anni orsono.
Tutte bellissime le poesie.
Ho in mente di pubblicarle tutte ed inizio con la più lunga. Il titolo è: "Piazza Manfredi" (evidentemente com'era nei ricordi dell'autore, forse, circa 40-45 anni addietro).
Piazza Manfredi
Seguendo la via
che viene dal mare,
passando attraverso
una porta trionfale,
si trova uno spiazzo
di pietra che vive.


A destra e a sinistra,
girando lo sguardo,
vedo un barbiere
intento a pensare:
un figlio giurista
ed un altro da amare.

Una nuvola strana
di mosche ronzanti
attira il passante:
uomini rudi,
corrosi dal sale
dei frutti del mare.

Una "Luce" che tratta,
con pratica antica,
farina di grano
e carne arrostita:
il tutto annaffiato
con rosso paesano

Accanto alle stoffe
e corredi nuziali,
un "Leone" che guarda,
all'interno del quale
sciroppi e decotti
guariscono i mali.

Un piccolo vano
con carne bovina.
Un angolo pieno
di piccole cose
del piccolo Alfonso
dal fare noioso.

Su una vendita mista
di sale e tabacchi,
una scala mi porta
a vedere illusioni:
una candida tela
e tante emozioni.

Un Biagio, che è Santo
per gole arrochite,
nel piccolo Tempio
lasciato al degrado,
chiuso da sempre,
mai restaurato.

Tre vani di porta
uguali e perfetti:
su uno di questi
il padre di Tito
vende bottoni,
cravatte e calzini.

Un signore gentile,
dal barbaro... nome.
Un ufficio attrezzato
a vedere nel buio
cambia agli utenti
i lumi a petrolio.

Il nonno di Beppe,
all'angolo opposto,
ripara la voce,
immagini e suoni,
in tempo reale,
a scatole strane.

Un grande locale,
che sembra una botte:
"Pulcinella" vi serve
i mezzi e i quartini.
Al numero tredici:
ancora un barbiere.

Dietro un bancone
di buon "mascularu",
cinque gradini
di pietra scolpita:
un litro di asciutto
annebbia la mente.

In testa ha un sarto
la falce e martello:
aspetta, paziente,
che il figlio, un domani,
possa essere il primo
reggitor del paese.

Mi attira Giuseppe
con gelati al limone,
la panna con strega
e piccole essenze;
la pallina in bottiglia
a frenare la spuma.

Il fratello Luigi
ama i cani, la caccia,
e... le donne conquista.
Nel retro, nascosta
dall'aroma invitante,
la polvere... spara.

Oggetti per fumo:
per figlie tre rose
da ornare un... "giardino".
A fianco quel tale
la gamba sinistra
alla Patria ha donato.

I frutti di terra
raccolti al mattino;
i prodotti sudati
della spiga matura;
un cane randagio
in attesa dell'osso.

Cala la sera...
La notte cammina...:
silenzioso mi siedo
sul tondo scalino
e guardo, lontano,
quel Cristo che tace.

Pino Guida
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...