LO SCONTRO DELLE VOLONTA’
tra divellamento delle chianche e livellamento dei tempi di esecuzione…
Il Problema e la Soluzione:
un diagramma di Gantt per Piazza Manfredi
La politica non appartiene al regno delle arti e delle scienze, ma a quello della vita sociale.
E’ un conflitto di grandi interessi che si risolve nell’aiutare qualcuno e nel danneggiare quasi sempre qualcun altro…
La politica è un atto di volontà che non è rivolto contro un oggetto inanimato, come le arti meccaniche, oppure contro un oggetto vivente benché passivo e arrendevole, come nel caso dei sentimenti umani nelle belle arti; al contrario, la politica è un atto di volontà rivolto contro uno o più oggetti viventi che reagiscono.
La politica è un atto di forza, e non ci sono limiti al suo impiego; ciascuna parte in campo spinge l’altra su questa strada, innescando una interazione che, concettualmente, porta le cose al paradosso o addirittura all’estremo.
La politica è un fatto universale, perché tutto ha origine dalla politica e dalla necessità.
Io, Antonio Metrangolo, Consigliere comunale della mia città, in veste di portavoce del disappunto dei titolari di esercizi commerciali, con loro solidale, speranzoso di una pronta risposta risolutiva da parte degli addetti ai lavori, segnalo l’atto di volontà e l’atto di forza con cui l’attuale Amministrazione comunale ha dato avvio ai lavori in piazza Manfredi, lavori che, a mio avviso, stanno danneggiando tutti gli esercenti attività commerciali a causa della errata gestione di un progetto encomiabile, ma che oggi sta procurando solo rilevanti danni economici e disagi alla comunità, nel fulcro pulsante della Città.
Per definizione un progetto è un insieme di attività temporanee mirate alla creazione di un risultato unico.
A questo proposito appare evidente che nel progettare i lavori di consolidamento della ns. cara piazza Manfredi, sarebbe bastata una banale diagrammazione dell’attività…
Mi spiego:
Ciascun progetto pubblico o privato è rappresentato dalla somma di diverse attività le quali DEVONO essere RAGGRUPPATE, per categoria, in più “pacchetti di lavoro”; l’insieme di tali attività fornisce la STRUTTURA DEL PROGETTO.
Identificata la struttura del progetto si passa alle operazioni da compiere e alla quantificazione delle risorse tecniche ed umane da impiegare; identificate operazioni e risorse si deve stabilire un ordine cronologico della realizzazione.
Poichè le attività di un progetto possono subire anticipi o ritardi, bisogna attuare una semplicissima “DIAGRAMMAZIONE”, cioè uno “scheduling”, ovvero un livellamento del carico di lavoro in archi di tempo più o meno ampi, tramite un elenco di operazioni pianificate, compatibilmente con le necessità di chi vive e lavora in piazza Manfredi. Uno degli strumenti per livellare (diagrammare) i carichi di lavoro è il diagramma di Gantt che rappresenta e unisce le attività del progetto, tracciando il percorso critico (tempi e costi) dei lavori di consolidamento della nostra piazza.
Un semplice diagramma di Gantt debitamente predisposto ma soprattutto applicato in fase attuativa del progetto, ci avrebbe mostrato chiaramente come si deve utilizzare il parallelismo di determinate attività del progetto, al fine di ottenere una pavimentazione di elevata qualità nel minor tempo e nel minor costo possibile.
Un esempio può chiarire il concetto: quando si costruisce un palazzo ci sono attività che devono essere necessariamente sequenziali (non possiamo costruire la muratura senza le fondamenta), ma vi sono attività che possono essere svolte in parallelo (mentre i muratori lavorano sui piani alti, gli idraulici e gli elettricisti possono iniziare i lavori di impiantistica).
Detto da oritano per gli oritani:
Con banali ma doverose accortezze, questo famoso e celeberrimo diagramma di Gantt per piazza Manfredi altro non avrebbe raccomandato se non:
1. DIVISIONE DELLA PIAZZA IN 4 SETTORI,
2. DIVELLAMENTO DELLE CHIANCHE DEL PRIMO SETTORE;
3. DIVELLAMENTO DELLE CHIANCHE DEL SECONDO SETTORE PARALLELAMENTE AL RIPRISTINO DEL PRIMO SETTORE;
4. DIVELLAMENTO DEL TERZO SETTORE PARALLELAMENTE AL RIPRISTINO DEL SECONDO E COSI’ VIA FINO AL QUARTO;
In definitiva, come consigliere di amministrazione della “cosa” pubblica, la prossima volta “consiglio”, prima di divellere le chianche della piazza, di “livellare le attività dei progetti pubblici”, perchè altrimenti corriamo il rischio di fare arricchire le aziende che si aggiudicano gli appalti pubblici e impoverire gli esercenti attività commerciali coinvolti.
Concludo consapevole che quando gli atti di volontà, gli atti di forza, i fatti universali, non prevedono il “livellamento temporale delle attività di un progetto pubblico”, il risultato sarà malcontento e insoddisfazione verso l’ amministrazione comunale anche quando l’iniziativa è doverosa ed encomiabile…
Antonio Metrangolo