domenica 21 maggio 2023

ORIA - CICCIO CONTE, POLITICO DELLA PRIMA, SECONDA E TERZA REPUBBLICA. Seconda parte

Articolo precedente: QUI 

Le seguenti notizie sono tratte dai libri di Vincenzo Sparviero -"ORIA, 1984-1993, dieci anni di cronaca all'ombra del castello";

-  "1994-1996, quando la cronaca diventa stORIA"

20 MAGGIO 1985 - ASSESSORI DIMISSIONARI

Il democristiano Ciccio Conte (assessore alle Finanze) si dimette motivando la sua decisione con l'incompatibilità sul piano politico, con il sindaco Di Bella.

30 MAGGIO 1986 - SI DIMETTONO SINDACO E GIUNTA

Il capogruppo DC Franco Carone dichiara ufficialmente aperta l'ennesima crisi amministrativa. Nella seduta consiliare infatti il sindaco Franco Di Bella e gli assessori Ciccio Conte, Quinto Modeo e Antonio Iunco -tutti democristiani- annunciano la loro rinuncia all'incarico. Le dimissioni saranno poi ritirate, ma la crisi è comunque inevitabile.


02 SETTEMBRE 1986 - ELETTA LA NUOVA GIUNTA

Viene eletta una giunta minoritaria DC-PSDI che con l'appoggio esterno del MSI potrà reggere le sorti del Comune. Il nuovo sindaco è Matteo Carone del PSDI. I DC Ciccio Conte e Quinto Modeo vengono riconfermati assessori effettivi ai quali si aggiungono Barsanofio Chiedi della DC e Albino Delli Santi del PSDI. Ciccio Conte avrà la delega alla Polizia Urbana ed al Commercio.


07 OTTOBRE 1986 - MINACCIA ASSESSORE CON LA PISTOLA

Il neo assessore Ciccio Conte viene minacciato con una pistola da Salvatore Lamarmora. Il "fattaccio" avviene nella centralissima Piazza Manfredi, davanti agli occhi di numerosi cittadini. Conte cerca rifugio nel Bar Kenia quando si rende conto delle intenzioni di Lamarmora, che viene comunque bloccato dai vigili urbani Conte, Pellico e Avvenire. Lamarmora pensa di avere un conto in sospeso con l'assessore: il figlio Mario (invalido) aveva partecipato alle selezioni per l'assunzione al Comune nell'ambito delle categorie protette. Presidente della commissione giudicatrice era proprio Ciccio Conte, che -a giudizio di Lamarmora- non avrebbe "favorito" il figlio.


29 NOVEMBRE 1986 - INDAGINI SU UN CONCORSO

Su disposizione del sostituto procuratore Farina, il maresciallo dei CC Marrazzo interroga tre persone indagate per un concorso al termine del quale il presidente della commissione giudicatrice, Francescantonio Conte, era stato aggredito da Salvatore Lamarmora (padre di uno dei partecipanti), il quale minacciò Conte con una pistola nella centralissima Piazza Manfredi.


09 DICEMBRE 1987 - MATTEO CARONE LASCIA L'INCARICO DI SINDACO PER RICOPRIRE LA CARICA DI ASSESSORE PROVINCIALE

Si dimette anche la Giunta e quindi anche l'assessore Ciccio Conte


19 GENNAIO 1988 - VITTO E' IL NUOVO SINDACO

Ermanno Vitto (eletto nella lista del PSDI ma ormai indipendente) è il nuovo sindaco di Oria. Vitto è alla guida di una Giunta minoritaria formata da un monocolore democristiano con l'appoggio dei missini. Undici voti DC (anche quelli dei consiglieri Di Bella e Iunco, ormai rientrati nei ranghi) 4 del MSI ed il voto dello stesso sindaco consentono la nascita di questa anomala coalizione. "Era l'unica possibilità per evitare il commissariamento" dichiara Mario Sartorio, Segretario sezionale della DC. Del nuovo esecutivo faranno parte Quinto Modeo (vicesindaco) Augusto Mola, Barsanofio Chiedi, Ciccio Conte, Emilio Pinto e Ada Micelli (prima donna nella storia del paese a far parte di una giunta). Ciccio Conte ha la delega al Commercio-


NELLA PRIMAVERA 1988 NASCE LA LISTA CIVICA "MOVIMENTO CATTOLICI DEMOCRATICI

Alle elezioni comunali del 29 maggio sono presenti sei liste: PCI, PSI, MSI, PSDI, DC E MCD.

I CONSIGLIERI ELETTI, in ordine alfabetico:

Ardito Sergio (PCI);

Begher Rodolfo (DC);

Carbone Euprepio (PCI);

Carbone Giuseppe (PSDI);

Carone Francesco (DC);

Carone Matteo (PSDI);

Carucci Euprepio (PSI);

Chiedi Barsanofio (DC);

Conte Francescantonio (DC);

Conte Lorenza (PCI);

D'Amico Giuseppe (MCD);

D'Amuri Salvatore (PSDI);

De Pace Ferdinando (PSI);

Della Porta Cosimo (PCI);

Di Bella Franchino (DC);

D'Ippolito Nicola (PCI);

Fantini Floro (PSI);

Ferretti Cosimo (DC);

Iacovazzi Cosimo (DC);

Iunco Cosimo (PCI);

Mazza Cosimo (MCD);

Modeo Quinto (DC);

Moretto Cosimo (MSI);

Palmisano Roberto (PCI);

Pescatore Cosimo (PSI);

Pinto Emilio (DC);

Pomarico Giovanni (MSI);

Sartorio Pasquale (DC);

Suma Ennio (MCD);

Vitto Ermanno (MCD).


12 GIUGNO 1989 - APPROVATO IL BILANCIO

Il bilancio "passa" grazie ai voti del PCI, del MCD e di 6 consiglieri DC. I missini votano contro ed il sindaco (Mimino Pescatore) si astiene. La soluzione della crisi, però, appare ancora lontana. Intanto, all'interno del gruppo scudocrociato si registra una scissione tra quelli che hanno votato per il bilancio (Ciccio Conte, Toruccio Modeo, Emilio Pinto, Rodolfo Begher, Barsanofio Chiedi e Mimino Ferretti) ed il resto dei consiglieri.


3 NOVEMBRE 1989 - NUOVA GIUNTA

Il Consiglio Comunale, dopo le dimissioni del sindaco Pescatore (14 settembre) elegge sindaco Cosimo Mazza. Assessori: i comunisti Roberto Palmisano e Nicola D'Ippolito; i democristiani Rodolfo Begher, Emilio Pinto, Quinto Modeo e Ciccio Conte (delega Agricoltura Industria).


13 LUGLIO 1991 - CONFERENZA STAMPA SUL TORNEO DEI RIONI

Nei locali dell'Ente Provinciale per il turismo di Brindisi si svolge una conferenza stampa per presentare la 25^ edizione del Torneo. Per l'amministrazione comunale partecipa Ciccio Conte.


16 OTTOBRE 1991 - MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO IL SINDACO MAZZA

"Cade" la Giunta guidata dal cattolico democratico Cosimo Mazza e retta da PSI, PSDI e PDS. La DC raggiunge un accordo con MSI e PSI e indica il nuovo primo cittadino e la giunta. Nella mozione di sfiducia viene indicato il socialista Nino De Pace quale sindaco. Assessori saranno: Salvatore D'Amuri (PSDI, delega al Commercio), Floro Fantini (PSI, delega Lavori Pubblici), Mimino Moretto (MSI, delega Urbanistica) e i democristiani Barsanofio Chiedi (Pubblica Istruzione e Turismo), Franchino Di Bella (Bilancio), Ciccio Conte (Agricoltura) e Mimino Ferretti (servizi Sociali). Mazza si dimetterà da sindaco il 19 ottobre, sfiduciato da 17 consiglieri (tra i quali due assessori) su 30.


NOVEMBRE 1992 - DIMISSIONI: IL MISTERO DELLE FIRME - CONSIGLIERI SURROGATI.

Quindici consiglieri presentano un documento dimettendosi dalla carica. Quando lo scioglimento dell'assise sembra ormai cosa fatta, due consiglieri - il DC Emilio Pinto e il missino Giovanni Pomarico- spiegano che la loro firma in calce a quel documento di dimissioni prevedeva un'altra data e invece qualcuno l'aveva presentato cambiando le carte in tavola. Viene in pratica denunciato un "vizio di volontà": Esplode la polemica e scattano anche le denunce penali. Conseguentemente vengono fatti fuori (surrogati) i seguenti 13 consiglieri comunali che avevano tentato di far sciogliere il consiglio comunale: Lillino Sartorio, Mimino Ferretti, Cosimo Iacovazzi, Ciccio Conte, Franco Carone, Franchino Di Bella, Barsanofio Chiedi, Rodolfo Begher, Euprepio Carucci, Floro Fantini, Nino De Pace, Peppino D'Amico, Mimino Moretto. I predetti facevano ricorso al TAR per essere reintegrati. Il TAR accoglieva il ricorso e il Comune faceva ricorso al Consiglio di Stato, il quale confermava la sentenza del TAR. I surrogati rientravano in Consiglio il 16 febbraio 1993.


15 NOVEMBRE 1994 - "AFFAIRE SOGEA", ARRESTI "INGIUSTI" MA L'ASSOLUZIONE ARRIVA SOLO DOPO DIECI ANNI:

Tre ex amministratori vengono arrestati dai Carabinieri al termine  di un'inchiesta denominata "Operazione Vino Nuovo" che, a distanza di anni, si rivelerà un autentico bluff dal momento che le accuse cadranno tutte durante il processo al termine del quale (il 12 luglio 2002) tutti saranno assolti. Tra gli arrestati l'ex sindaco Franchino Di Bella e gli ex assessori Ciccio Conte e Barsanofio Chiedi. In carcere finiscono anche i fratelli Montinaro titolari della "Sogea". Sotto inchiesta anche altri amministratori: Toruccio Modeo, Tonino Iunco, Pippi Carbone, Franco Tancredi, Mario Matarrelli, Albino Delli Santi, Augusto Mola, Emilio Pinto e Floro Fantini. Anche per loro, ovviamente, ci sarà la piena assoluzione.

 (Nel 2008 Sergio Ardito mi faceva pervenire una mail con la quale informava, fra le altre cose, che  alcuni erano stati assolti perché "il fatto non costituiva più reato" e quindi all’epoca dei fatti probabilmente lo era e che alcuni reati erano stati prescritti ed era stata accettata la prescrizione. Sconosco l'esatta formula di assoluzione di Ciccio Conte, che all'epoca dei fatti oltre ad essere assessore lavorava alle dipendenze della società Monticava del gruppo dei fratelli Montinaro, titolari della Sogea, che gestiva il servizio di raccolta rifiuti per conto del Comune di Oria.)

CONTINUA SU PROSSIMO POST............

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...