giovedì 31 dicembre 2009

Parentesi poetica. Omaggio al poeta Pino Guida.

Corso Umberto
Nei tempi passati
una via tranquilla,
operosa e vitale,
con tante comari.

Una vecchia bicocca
che casa non era:
un letto di paglia
nella buia spelonca,
in mezzo alle botti
di vino moscato.



Un negozio di armi;
un barbiere all'antica,
tagliava i capelli,
cantando l'Aida.

Esposti all'aperto:
frutta e verdura,
agnelli e salsiccia,
a far da richiamo,
con mosche contente
di far sempre festa.

Un piccolo vano
con tanto profumo,
pieno di rose,
garofani e gigli.

Una scala di pietra;
un terrazzo fiorito:
una donna in attesa
del frutto d'amore.

Un sarto gentile,
intento a cucire
vestiti e stendardi
per dame e per fanti,
parlando all'amico
che vende giornali.

Sotto un palazzo
a sinistra del Corso,
usciva il profumo
del pane già cotto:
un uomo sfornava
i grossi panetti,
vestito di maglia
di lana caprina.

E' rimasto qualcosa
del Corso che era....?

Locali lasciati
al degrado ambientale;
un vecchio ottantenne
incapace di amare.

Una dama attemoata
ha perso l'ardore,
sposando alla fine
il suo unico amore.

Una vecchia zitella;
una donna depressa
in cerca del niente
che mai troverà.....

Una mamma che vive
nel palazzo dorato,
crescendo una bimba
avuta per caso.

Un negozio che vende
profumi in bottiglia;
due studi di ingegno,
un bar che non c'è.

una palma avvizzita
rimpiange la vita;
il sarto e il fornaio
riposano...."Là"...

E' sparito per sempre
il terrazzo fiorito.
E il frutto d'amore...?
Ha portato dolore.
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