Mi segnalano la presenza di oritani nel gruppo di Facebook che l'8 maggio di quest'anno dovrebbe organizzare a Torino una manifestazione contro la riapertura del Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” di Torino. I neoborbonici chiedono fra l'altro al Ministro Alfano la restituzione dei resti dei “briganti meridionali” che furono massacrati dalle truppe piemontesi che invasero il Regno delle Due Sicilie e che si erano ribellati a quell’invasione cancellandoli dalla storia, appunto, come “briganti”. Finanche l'allora vescovo di Oria, il francavillese Luigi Margarita, sospettato di connivenza con i briganti, fu condannato, unitamente ad altri sacerdoti, al domicilio coatto, dapprima a Lecce, e succesivamente a Fenestrelle, in provincia di Torino, dove si ammalò gravemente (pare fino al punto di diventare cieco). Per approfondimenti cliccare QUI e QUI.
"Celebrare il razzista Cesare Lombroso che marchiò come razzialmente inferiori ed antropologicamente criminali gli abitanti dell'Italia del Sud è segno di tracotanza che la dice lunga su come è ancora attuale la politica Colonialista Sabauda."
(Scommettiamo che gli "amici della lanterna" saranno capaci di fare satira anche su questo articolo? Sono ormai diventato una delle fonti preferite dei simpaticoni autori della "satira paisana" per realizzare "articoli prese per i fondelli" attraverso i quali (a loro dire, cliccare QUI) "riusciamo ad evacuare il male di vivere che spesso incontriamo.")
