BRINDISI - Due cugine che si erano invaghite del promesso sposo di un’altra loro cugina sono finite nei guai a Brindisi per aver molestato la loro parente con una serie di sms anonimi 
nei quali rivelavano falsamente alla giovane donna che il fidanzato la tradiva. L’intenzione era quella di boicottare il matrimonio fissato dai due fidanzati.
Scoperte e affrontate dalla futura sposa, le due cugine hanno messo a punto un piano d’emergenza per dimostrare la loro estraneità ai fatti: hanno simulato il sequestro di una di loro, che si è fatta trovare legata ed imbavagliata in un bagno della stazione ferroviaria di Brindisi, ed hanno poi spiegato alla polizia che erano state costrette ad inviare i messaggi da un uomo in realtà inesistente. Messe alle strette dagli investigatori durante l'interrogatorio, hanno finito tutte e due col confessare di aver agito da sole: sono quindi state denunciate per simulazione di reato e procurato allarme.
Le protagoniste della vicenda sono due giovani di 18 e 20 anni della provincia di Brindisi. Le indagini sono state condotte da agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi.
(Fonte notizia: Gazzetta del Mezzogiorno online)
nei quali rivelavano falsamente alla giovane donna che il fidanzato la tradiva. L’intenzione era quella di boicottare il matrimonio fissato dai due fidanzati.Scoperte e affrontate dalla futura sposa, le due cugine hanno messo a punto un piano d’emergenza per dimostrare la loro estraneità ai fatti: hanno simulato il sequestro di una di loro, che si è fatta trovare legata ed imbavagliata in un bagno della stazione ferroviaria di Brindisi, ed hanno poi spiegato alla polizia che erano state costrette ad inviare i messaggi da un uomo in realtà inesistente. Messe alle strette dagli investigatori durante l'interrogatorio, hanno finito tutte e due col confessare di aver agito da sole: sono quindi state denunciate per simulazione di reato e procurato allarme.
Le protagoniste della vicenda sono due giovani di 18 e 20 anni della provincia di Brindisi. Le indagini sono state condotte da agenti della Squadra Mobile della Questura di Brindisi.
