martedì 2 febbraio 2010

Oggi voglio dirvi qualcosa a proposito della legittimità dei titoli ecclesiastici: don, monsignore, eccellenza, eminenza, etc....

Secondo la rivista online www.tempidifraternita.it il titolo di "eccellenza" venne concesso ai vescovi italiani con decreto della Congregazione del Cerimoniale il 31 dic. 1930 e subito adottato dai vescovi di tutto il mondo, per rispondere a Mussolini che aveva concesso l’eccellenza ai prefetti italiani; non venne però cancellato per i vescovi quando è stato cancellato in Italia, per disposizione prima di Gronchi e poi di Segni, sia per i prefetti sia per lo stesso Presidente della Repubblica! Del resto i titoli (nel clero) si sprecano: ce n’è uno per ogni gradino gerarchico. Partendo dal "molto reverendo" dovuto ad ogni sacerdote diocesano per salire a "monsignore", "eccellenza", "eminenza", "beatitudine", "santità".
In detta rivista si può leggere in proposito un interessante articolo a firma di Martino Morganti che così inizia: "Carissimi, ho verificato sul dizionario: vanità indica il vano, il vacuo, l’inconsistente; vanitoso è chi coltiva la vanità, si affida all’apparenza; è fatuo, spocchioso, vanesio.
Insomma niente di raccomandabile o proponibile. Ed è inquietante associare cose del genere alla chiesa. Il sacramento, ogni sacramento, non può evitare lo scarto, e scarto sempre notevole, tra il signum (il significante) e la res (il significato). Ma qui si avrebbe addirittura un signum che contraddice e stravolge la res: la chiesa vanitosa come potrebbe raccordarsi e cosa potrebbe trasmettere di Gesù, il "figlio del falegname"?"
Orbene, dopo questa breve premessa vi dico che essendo io un fervente devoto di San Barsanofio almeno una volta al giorno leggo le news su internet che riguardano questo Santo e tutto ciò che ruota attorno e quindi ritengo opportuno visitare anche il neonato sito www.festepatronalioria.org realizzato gratuitamente da quel famoso Mino Piliego, forestiero, fervente devoto di San Barsanofio.
Oggi ho scoperto che in questa opera di volontariato di gestione del sito internet ufficiale del Comitato Feste Patronali di Oria il Piliego è affiancato a partire da oggi da un oritano, il quale ha confezionato l'odierno articolo (copiato-incollato tale e quale): [Il comitato Feste Patronali di Oria insieme a sua eccellezza Don Barsanofio rettore della Basilica Cattedrale di oria vi invita stasera alle ore 17:00 alla fiaccolatache si terrà in onore dei cento anni di SANT'ANNIBALE , nella nostra cittadina.Partendo dall'istituto padre rogazionisti (S.Pasquale) il corteo raggiungerà la Basilica Cattedrale,dove a conlusione si svolgerà la SS. Messa presieduta da sua Eccellenza Mons. Amato,componente della commissione congregazione dei Santi.]
Non so se sbaglio ... ma le mie scarse nozioni in materia mi suggeriscono di dire, molto sommessamente, e con tutto il rispetto che porto verso la Persona, che a Don Barsanofio Vecchio, possiamo riservare il titolo di "molto reverendo" o, al massimo, "Monsignore", essendo -se non erro- arciprete.
E non finisce qui! Nello stesso articolo Monsignor Vecchio viene classificato "rettore" che mal si addice alla titolarità di una parrocchia. Il termine esatto a mio parere è "parroco". In Oria un esempio di "rettore" è Don Tommaso Prisciano, il quale è parroco della Parrocchia di San Francesco di Paola in San Barsanofio e nello stesso tempo è titolare della "rettoria" della chiesa di San Francesco di Paola (quella vecchia per intenderci, costruita tra il 1579 ed il 1582, situata in Piazza Donnolo).
Se sto sbagliando in qualcosa.... non avete che scrivermi e rettifico immediatamente.
Per approfondimenti potete inserire in Google le parole "eccellenza, eminenza".

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