venerdì 24 aprile 2009

25 APRILE - Smettiamola con la cretinata che LIBERTA' ..... è anche scegliere di dimenticare!

3 aprile 1944
"Gianna, figlia mia adorata, è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te. Sarò fucilato all'alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno. Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morrà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l'infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre. So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa. Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascierà il mio cuore. Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto. Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre."
Paolo Braccini - di anni 36 - Medaglia d'Oro al Valor Militare. Anticipo di un giorno alcune mie riflessioni sul 25 aprile con la speranza che qualche politico locale leggendomi si ricordi di celebrare in qualche modo La Festa della Liberazione, evitando così il silenzio totale che con l'anno in corso sarebbe il terzo consecutivo (Toh.... guarda caso di pari passo con la Giunta Ferretti). E' pur vero che se nel biennio precedente nulla si è fatto in merito ad Oria la colpa non può essere addebitata solo ed unicamente al centrodestra che governa Oria, ma anche al centro sinistra ed ai sindacati. Domani se si continua a far finta di nulla è ancor più grave rispetto all'anno scorso, in quanto se in precedenza qualcuno poteva giustificarsi col fatto che il più delle volte il 25 aprile è diventato occasione di polemiche fra le opposte fazioni politiche, circa il metro di valutazione dei danni prodotti delle varie dittature, a partire da quest'anno le cose dovrebbero essere cambiate. Infatti, come scrive ILGIORNALE.IT, In questo sessantaquattresimo anniversario del 25 Aprile lo scenario culturale e politico, non solo dell’Italia, è profondamente cambiato. Il Parlamento Europeo ha approvato il 2 aprile 2009 la Risoluzione che sancisce l’equiparazione di comunismo, nazismo e fascismo. Accolta favorevolmente da 553 deputati (con soli 44 no e 33 astensioni) la Risoluzione verte sul tema «Coscienza europea e totalitarismo». Anche da questo si avverte sempre più viva la necessità di un ampio coinvolgimento delle istituzioni per rendere possibile la più larga e libera partecipazione alle celebrazioni della Festa della Liberazione..................Pur tuttavia il 25 Aprile deve diventare festa di tutta la nazione italiana. Oggi, in un contesto politico nazionale e internazionale così profondamente mutato, il 25 Aprile deve essere una data capace di rappresentare l’identità e la coscienza nazionale degli Italiani. In tal modo quindi verrebbero ricordati tutti i Caduti per la Libertà, anche quelli fra i vinti e con questo il mio pensiero va a quella grandissima parte di italiani che ritennero di schierarsi con la RSI. Essi si fecero carico delle responsabilità connesse alle scelte (magari non tutte o non completamente condivise) del ventennio precedente, in cui si era riconosciuta la stragrande maggioranza degli italiani, a prescindere di quelle che furono le motivazioni morali, politiche, civili, espresse sovente in prima persona, che indussero tantissimi italiani a non andare generosamente in soccorso del vincitore. Anche Oria annovera fra i "suoi figli" dei caduti in quel periodo. Matilde SAPONARO fu Francesco, coniugata CAVALLO, nata a Oria il il 19.05.1881 e deceduta a Torino il 14.3.1945 a seguito di fucilazione; Emilio MONACO di Leonardo e di Maddalena Scarciglia, nato a Oria il 14.4.1898, residente a Gorizia, Guardia di P.S. in servizio presso la Questura di Trieste, arrestato a Gorizia il 23.5.1945. Risulta deportato e dato per deceduto in località ignota. (Fonti: Ministero degli Esteri Sloveno (che lo comprende tra i civili) e Dichiarazione di Morte Presunta del Tribunale di Gorizia (Cfr. Gazzetta Ufficiale parte II del 04/02/1952): arrestato da elementi slavi a Gorizia; Antonio Ettore DE (o DI) GIOVANNI di Cosimo, nato il 09.02.1920 ad Oria, militare paracadutista Rep.Nembo, deceduto il 4.6.1944 a Settebagni (Roma). Sul libro di Nino Arena "Per l'Onore d'Italia - storia del rgt. arditi paracadutisti folgore della RSI 1943-1945" C.D.L. Edizioni a pag. 285 è pubblicato stralcio della lettera alla madre "Credimi mamma, ho fatto uno sforzo enorme per non darti un maggior dispiacere. Ma tu devi essere orgogliosa di me, sapendomi qui ed io ti prometto di mostrarmi un vero italiano qualunque siano gli avvenimenti". Muore il 04/06/1944 in combattimento contro forze anglosassoni sul fronte di Roma. Un pensiero particolare lo voglio anche rivolgere a un grande partigiano oritano (in verità nato a Francavilla nel 1878, ma sposatosi con un'oritana, risiedeva ad Oria). Si tratta di Pasquale Galiano, grande oppositore del regime fascista in questo nostro territorio e per questo perseguitato per moltissimi anni. Morì nel novembre 1944. Trascrivo un biglietto che venne rinvenuto nella sua tomba: "A voi martire del governo fascista vi ho portato il saluto di tutti i compagni portandovi questi fiori che odorano della libertà da noi imposta al fascismo - LIBERTA' "
Concludo invitandovi ad ascoltare l'audio del famoso discorso di Calamandrei pronunciato in data 26 gennaio 1955 che è molto significativo ed attualissimo..... e non solo per i giovani! Interessante il passaggio: ".....una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. L’indifferentismo è un po’ una malattia dei giovani . -La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?-" E la conclusione? Da rimanere a bocca aperta, eccola: "Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione."
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