martedì 28 aprile 2009

La fumeta .... ovvero l'aquilone.....

Anche quest'anno si svolge a cura del Circolo Piaroa di Legambiente la Festaquiloni. Appuntamento alle ore 16:00 del I° maggio a San Cosimo alla Macchia (all'inizio della strada per Manduria).
Da piccolo mi piaceva un sacco costruire aquiloni e divertirmi a lanciarli su per il cielo. Questo è il periodo ideale. Con il gruppo degli amici andavamo sul colle (volgarmente detto Monti Paulotti) laddove adesso è in costruzione la nuova chiesa. Passavamo delle ore in modo spensierato a contatto con la natura. Si provavano delle emozioni indescrivibili a veder volare nell'alto dei cieli il proprio aquilone. Modestamente ero uno specialista e ogni anno in questo periodo mi ritorna la voglia di cimentarmi di nuovo a costruirne uno. I miei colori preferiti erano, in abbinamento, il giallo-blu ed il rosso-blu. Dovrei ricordare ancora i termini dialettali delle varie parti che costituivano gli aquiloni che io e i miei amici costruivamo circa 40 anni addietro. Elenco i materiali: carta velina consistente, canna, spago, colla. La canna si tagliava in due, metà serviva per fare l'archetto, l'altra metà per realizzare il sostegno, trasversale all'archetto che collegava la punta con la coda (poppa e prua). Poi vi era "lu pummu" (che era una sorta di zavorra che in genere era formata da un ciuffo di erba che veniva legato alla coda) per dare stabilità al velivolo, facendo sì che la parte posteriore fosse più pesante rispetto alla punta; infine "lu capitieddu": era un raccordo di spago fra la punta e la parte centrale della canna di sostegno al quale veniva legato lo spago. Ai lati venivano attaccate delle catenelle formate da tanti anelli di carta multicolore che abbellivano il tutto. A volte occorrevano più gomitoli di spago e si gareggiava sportivamente. Tragiche le scene degli aquiloni che perdevano quota e scendevano rovinosamente giù avvitandosi su se stessi; altre volte si impigliavano nei tralicci dell'Enel, oppure si incrociavano con altri fili di spago di altri aquiloni e perdevano quota. Capitava anche che si imbattessero in qualche uccello più o meno grande. Questi sono i miei ricordi degli aquiloni, che ai miei tempi si chiamavano "Fumeti" (fumeta ..... al singolare).
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