Fonte: Senzacolonne, 21.4.2009
Esce dal carcere e torna a casa Gilberto Conte, il vigile urbano arrestato all'alba del 4 aprile scorso con altre tre persone (il cugino Saverio Capilunga, Alfredo Italiano e Giovanni Biasco) per tentata estorsione aggravata in concorso. Il tribunale della Libertà, accogliendo l'istanza presentata dall'avvocato difensore di Conte Pasquale Fistetti, ha infatti deciso di concedere la misura degli arresti domiciliari, non ravvisando la necessità di tenere oltre tempo l'agente di polizia dietro le sbarre della casa circondariale di Brindisi. Per conoscere le ragioni alla base del provvedimento di scarcerazione, bisognerà attendere che il giudice depositi le motivazioni. Verdetto emesso venerdì, e che ha permesso a Gilberto Conte di rimettere piede in casa già sabato mattina. Nei giorni precedenti il legale del vigile urbano aveva già avanzato istanza al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Antonia Martalò, ma la risposta era stata negativa. Da qui la decisione di Fistetti di rivolgersi al "Riesame", ed impugnare il parere del Gip.
Intanto ieri è stata la volta dell'avvocato Roberto Palmisano difensore del cugino di Conte Saverio Capilunga. Che in attesa del pronunciamento resta in carcere assieme ad Alfredo Italiano e Giovanni Biasco. Per mesi, secondo l'accusa, avrebbero taglieggiato la società "Monteco srl", appaltatrice nell'Ato Br/2 del servizio raccolta rifiuti solidi urbani, pretendendo dalla stessa denaro e posti di lavoro per amici e parenti. In caso di rifiuto, avrebbero fatto di testa loro. Tra i più attivi del gruppo finito in galera nell'ambito dell'operazione "strade pulite": Alfredo Italiano e Giovanni Biasco, entrambi con piccoli precedenti alle spalle. Secondo quanto ricostruito in fase di indagine, i due avrebbero più volte contattato sia telefonicamente che di persona l'amministratore delegato della società, per imporgli il prezzo della cosiddetta "protezione". 50mila euro in un'unica soluzione, cui aggiungere 5 mila euro a Pasqua e Natale. Un costo che di settimana in settimana, di colloquio in colloquio, si è sensibilmente ridimensionato, raggiungendo prima quota trentamila euro, salvo poi stabilizzarsi a 15mila. Immutato invece il ticket natalizio e pasquale, mentre cinque sarebbero le persone che l'azienda avrebbe dovuto assumere nel suo organico, sempre per evitare guai. Tra questi, Saverio Capilunga, cugino della quarta persona arrestata e sabato finalmente scarcerata: Gilberto Conte.
Esce dal carcere e torna a casa Gilberto Conte, il vigile urbano arrestato all'alba del 4 aprile scorso con altre tre persone (il cugino Saverio Capilunga, Alfredo Italiano e Giovanni Biasco) per tentata estorsione aggravata in concorso. Il tribunale della Libertà, accogliendo l'istanza presentata dall'avvocato difensore di Conte Pasquale Fistetti, ha infatti deciso di concedere la misura degli arresti domiciliari, non ravvisando la necessità di tenere oltre tempo l'agente di polizia dietro le sbarre della casa circondariale di Brindisi. Per conoscere le ragioni alla base del provvedimento di scarcerazione, bisognerà attendere che il giudice depositi le motivazioni. Verdetto emesso venerdì, e che ha permesso a Gilberto Conte di rimettere piede in casa già sabato mattina. Nei giorni precedenti il legale del vigile urbano aveva già avanzato istanza al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi Antonia Martalò, ma la risposta era stata negativa. Da qui la decisione di Fistetti di rivolgersi al "Riesame", ed impugnare il parere del Gip.
Intanto ieri è stata la volta dell'avvocato Roberto Palmisano difensore del cugino di Conte Saverio Capilunga. Che in attesa del pronunciamento resta in carcere assieme ad Alfredo Italiano e Giovanni Biasco. Per mesi, secondo l'accusa, avrebbero taglieggiato la società "Monteco srl", appaltatrice nell'Ato Br/2 del servizio raccolta rifiuti solidi urbani, pretendendo dalla stessa denaro e posti di lavoro per amici e parenti. In caso di rifiuto, avrebbero fatto di testa loro. Tra i più attivi del gruppo finito in galera nell'ambito dell'operazione "strade pulite": Alfredo Italiano e Giovanni Biasco, entrambi con piccoli precedenti alle spalle. Secondo quanto ricostruito in fase di indagine, i due avrebbero più volte contattato sia telefonicamente che di persona l'amministratore delegato della società, per imporgli il prezzo della cosiddetta "protezione". 50mila euro in un'unica soluzione, cui aggiungere 5 mila euro a Pasqua e Natale. Un costo che di settimana in settimana, di colloquio in colloquio, si è sensibilmente ridimensionato, raggiungendo prima quota trentamila euro, salvo poi stabilizzarsi a 15mila. Immutato invece il ticket natalizio e pasquale, mentre cinque sarebbero le persone che l'azienda avrebbe dovuto assumere nel suo organico, sempre per evitare guai. Tra questi, Saverio Capilunga, cugino della quarta persona arrestata e sabato finalmente scarcerata: Gilberto Conte.