giovedì 13 ottobre 2011

La principessa Yasmin von Hohenstaufen, erede di Federico II°, auspica che sia preservata la valenza graalica del castello di Oria.

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Articolo da prendere con le pinze in quanto già due anni fa sono apparsi su internet articoli strani che riguardavano questo personaggio.)

(Fonte notizia: Commento COMITATO ORIA in www.statoquotidiano.it)
Sequestrato il Castello di Federico II ad Oria.
Perchè il Castello di Oria è bene monastico dinastico imprescrittibile non usocapionabile della principessa Yasmin von Hohenstaufen che auspica solo ne sia preservata la valenza graalica. Il Centro internazionale della Pace dell’Hohenstaufen Castle di Alfi Fiordimonte,fondato il 2 settembre del 1999 da Sair Principessa Yasmin, pronipote di Federico II ed Isabella d’Inghilterra, ignorava che appartenesse a privati. Riteneva che lo scempio architettonico di un bene monastico dinastico reliquiario, dietro apparenti motivazioni difensive, fosse opera del Comune e se ne rammaricava, non espletando il diritto di prelazione imprescrittibile di bene monastico dinastico, di Sair La Principessa Yasmin, bene non usocapionabile, per non sottrarre un patrimonio alla collettività di Oria.
Infatti la dinastia Hohenstaufen Plantagenet Avril de Saint Genis Buren d’Anjou Sancta Propago Aprilis Stoffensi Domi Sicena Sveva Anglicana Fons, è italianizzata solo dai primi del 1900. Nell’archivio dell’Hohenstaufen Castle infatti pergamene ed atti della cancelleria di Federico II rimarcano che esso fu uno dei presidi castellari proprietà esclusiva personale di Federico II, sebbene ai fedeli feudatari richiedesse di accollarsi alcune spese di restauro, destinato a ruolo di scrigno reliquiario. Il palinsesto del castrum di origine pagana messapica era dedicato al culto del sole invictus e della rinascita e resurrezione, nella mistica pagana bizantina normanna degli imperatori valentiniani, detti filosofi della ciotola, ovvero del culto graalico, era betilo, omphalos ed acquisì valenza spirituale culminata nella Resurezione cristologia. Fu per questo che Federico II, dietro finzioni difensive, trasformò i presidi pagani dei castelli in vere e proprie cattedrali spirituali esoteriche e cristiane. Ad Oria, come a Castel del Monte furono infatti custodite parte delle reliquie elencate nel Monastero benedettino di Lorch, vicino all’avito Castello Hohenstaufen in Svevia, patrimonio degli imperatori svevi, elencato nei Monumenta Germaniae Historica. Questo è emerso dal ritrovamento di documenti negli archivi della cappella di famiglia della Principessa Hohenstaufen che affermano che la Sindone e le bende di Cristo e tutte l’elenco delle reliquie di Gerusalemme erano di Federico II, parte delle reliquie ritrovate ed ereditate dalla principessa Hohenstaufen. Il Castello di Oria quindi come Resurrezione e Rinascita era scrigno delle stesse Bende di Cristo e della Sindone che furono di Federico II ed oggi le Bende, ritrovate con l’elenco e le reliquie del golgota custodite, per volontà dei legittimi eredi Hohenstaufen, dal Corpus Saecularium Principum in Scozia. (Europress)
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