sabato 21 novembre 2009

Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco. Ovvero il bluff dei pullman degli studenti per Lecce secondo il periodico IL BRINDISINO.

E' proprio il caso di dirlo: i proverbi sono la saggezza dei popoli, lo dimostra questo caso.
Il mese scorso il sindaco di Oria si era impegnato insieme a quello di Erchie a far aumentare le corse di pullman per studenti che quotidianamente devono recarsi a Lecce. (Leggere articolo precedente in questo blog QUI). Convinto della buona riuscita dell'operazione il sindaco Ferretti aveva pensato bene di far stampare in formato A3, in vari colori, tanti avvisi per la cittadinanza da appendere all'interno della quasi totalità degli esercizi pubblici oritani. (vedasi immagine pubblicata in questo post)
Ma..... come recita il proverbio: non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso.
Infatti la giornalista Francesca D'Abramo, attraverso un articolo sull'ultimo numero de Il Brindisino, ci informa che nonostante l'impegno dei due sindaci il tutto si è poi dimostrato una grande bolla di sapone. In verità mi dispiace molto per gli studenti, per i disagi che sono costretti a sopportare. Il sindaco? Dovendo prendere per oro colato ciò che ha scritto il periodico Il Brindisino forse dovremmo dire che meglio avrebbe fatto a "non dire gatto visto che non lo teneva nel sacco". Ed io al suo posto, per onestà intellettuale, adesso opterei: o per un altro avviso di aggiornamento al primo, oppure farei togliere gli avvisi in questione.
Ecco l'articolo de Il Brindisino:
"Non c'è pace per gli studenti pendolari di Oria che frequentano l'Università a Lecce. Qualche tempo fa, un agguerritissimo gruppo di loro si era mobilitato per chiedere dei collegamenti con i mezzi pubblici ad orari più comodi, o meglio, più aderenti alla vita universitaria. Nocciolo del problema il fatto che le corse degli autobus che fermavano ad Oria arrivavano a Lecce talmente presto al mattino che gli studenti trovavano aule e sedi universitarie chiuse ed erano costretti, oltre a fare una "levataccia", a bighellonare per la città. Da qui una raccolta di firme e la formulazione di una proposta concreta alle Ferrovie del Sud Est. L'iniziativa, però, pur avendo incassato l'appoggio del primo cittadino di Oria, Cosimo Ferretti, si era scontrata con le FSE che avevano disertato ben tre degli incontri concordati con il comitato spontaneo degli studenti e con il sindaco. Non si erano dati però per vinti e, dopo una lettera aperta in cui stigmatizzavano il comportamento della società di trasporti, erano riusciti ad ottenere un nuovo incontro, questa volta senza assenti eccellenti, e anche approvazione della loro proposta. Qui però il colpo di scena: l'ultima parola per l'istituzione della fermata ad Oria del bus spettava all'assessorato regionale ai trasporti che, lasciando tutti di stucco, ha dato parere negativo. Tutto da rifare dunque. Ecco allora che gli studenti pendolari si sono rivolti alla STP Terra D'Otranto che ha accolto parzialmente le proposte istituendo una corsa che passa da Oria alle 7:30 e una alle 8:30 del mattino. Vittoria? Neanche per idea! Perché i pullman della STP, contrariamente a quelli delle FSE, per disposizione del sindaco di Lecce, non possono entrare nel centro urbano. Ecco allora che i poveri studenti riescono si ad arrivare ad un orario consono a Lecce, ma devono scendere in estrema periferia, nei pressi dell'Hotel Tiziano, ad alcuni chilometri di distanza dalla sede centrale dell'Ateneo e dagli altri distaccamenti. Una specie di odissea senza fine che inevitabilmente danneggia quelli che non hanno a disposizione un'automobile ma devono affidarsi ai mezzi pubblici. La partita non è però ancora chiusa. C'è infatti una consistente fetta di studenti di Erchie che, pur avendo partecipato alla mobilitazione, non ha ottenuto nulla e che di certo non intende mollare."
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