sabato 7 novembre 2009

Chissà in quale punto si trovava "l'acquedotto sotterraneo lamiato dei Marchesi Imperiali."

(L'articolo che state per leggere è strettamente correlato al precedente e vi potrebbe servire a dare la soluzione ad eventuali domande che vi siete poste dopo averlo letto.)
Come e quando è nata Oria dal basso della mia ignoranza vi dico che non lo so (dicono oltre tremila anni fa). Ho capito però che le persone che tanti secoli orsono decisero di stabilirsi in questa zona erano sicuramente persone argute ed intelligenti ed avevano ben visto, se si considera la conformazione del nostro territorio, la fertilità della terra, la varia flora e fauna selvatica tuttora presente, nonché la ricchezza del sottosuolo dal punto di vista idrico.
Mi capita spesso percorrendo in macchina la nostra circonvallazione di notare volatili che definirei stanziali (in particolare nella fascia di terra prospiciente la strada che dalla tipografia Italgrafica porta alla circonvallazione si incontrano uccelli rapaci -falchi-; nei pressi dell'incrocio per Manduria tortore e nei pressi dell'incrocio per Carosino upupe). Ciò è la prova di quanto un tempo potesse essere popolato il nostro territorio di animali di ogni specie.
Forse i cambiamenti climatici degli ultimi anni ci faranno tornare indietro di qualche secolo circa la conformazione del nostro territorio. Dall'anno scorso stiamo notando piogge abbondanti per lunghi periodi che non si registravano da moltissimi anni.
Image and video hosting by TinyPic
L'abbondante acqua che scende dal cielo potrebbe arrivare a creare zone paludose come un tempo. Nei miei ricordi di infanzia sono presenti alcune contrade (in particolare: NZIVATI, SQUARTATI, SIRENA, PATULONI e MONTEVERDE) attraversando le quali anche in mesi estivi era possibile osservare specchi d'acqua.
Stesso discorso vale per i ruscelli, rivenienti da sorgenti naturali site nelle contrade Monti, Frascata e nello stesso sottosuolo del centro abitato di Oria. Non dimentichiamo il rigagnolo visibile (anche in questi anni) nella maggior parte dell'anno, lungo Via Madonna della Scala. (leggere articolo in questo blog).
Tempo fa apprendevo da qualche amico che in realtà esistono altre sorgenti che partono da traverse abitate di Via Torre e proseguono nel sottosuolo in direzione della circonvallazione Cellino-Carosino.
Traccia di ciò che sto affermando potete tutti voi leggere nel libro di Pasquale Spina"ORIA- Strade vecchie, nomi nuovi; Strade nuove, nomi vecchi. Infatti a pag.130 nel descrivere il toponimo Via Fontana del Principe il Dr. Spina così scrive: "Entra a far parte delle vie urbane nel 1966: era uno dei nomi che la commissione toponomastica aveva proposto, in questo caso, assai opportunamente al Consiglio Comunale. Era la via che portava ad un giardino in cui si trovava una sorgente appartenente ai marchesi di Oria. Quando Michele II Imperiali aggiunse al titolo di Marchese di Oria anche quello di Principe di Francavilla, questo luogo, unico toponimo che testimonia il lungo possesso degfli Imperiali sulla nostra città. venne ad assumere la denominazione che ha conservato fino ai nostri giorni. Indubbiamente questo dovette essere un luogo, l'unico forse di Oria, particolarmente caro agli Imperiali: è quasi impossibile riuscire a trovare le ragioni di questo eccezionale affetto da parte dei marchesi: sono a tutti noti i non facili rapporti tra gli Imperiali e la città capoluogo del loro feudo. Anche Michele, VI marchese di Oria e III principe di Francavilla che, a detta degli storiografi locali fu il più antioritano degli imperiali, contribuì ad accrescere il giardino della Fontana: Detto eccellentissimo signor marchese à fatto anco costruere in feudo di detta città, una peschiera divisa in due, nel luoco detto il giardino della Fontana. La stessa fonte ci informa che detto eccellentissimo signor marchese, tutto intento nella miglioria del suo stato, fece a suo spese migliorare la fontana d'Oiira facendovi edificare un nuovo acquedotto sotterraneo lamiato.
Una delle descrizioni più complete su ciò che c'era alla Fontana, ma che già ci fa intravedere un certo declino, è quella che troviamo nel Catasto Onciario dove, tra i beni burgenseatici del marchese Michele Imperiali, troviamo: Un giardino di citrangoli, detto la Fontana, con gioco d'acqua devastato, con statue, un pilone grande, una casa d'abitazione, stalla, calpestio di gonnelle, pischiera, alberi comuni ed olive dispersi, canneto, terre larghe, con pergolito colonniato e pozzi d'acqua, mezzo miglio distante da questa Città verso gerocco giusta la strada per l'Avetrana da Levante. Estinti gli Imperiali nel 1782 anche la Fontana subì la sorte delle altre proprietà dei marchesi: passò, una volta risolta la controversia con gli Imperiali di Latiano, al Demanio che, nel giro di pochi anni, la vendette a privati e, come la maggior parte degli altri beni che gli Imperiali possedevano in Oria, fu acquistata dai Formosi. Nonostante questo lento ed inesorabile processo di distruzione, alcune delle strutture risultano ancora esistenti e frequentate ancora alla fine del secolo XIX: esistono e assolvono sicuramente alla loro funzione le vasche in cui venivano raccolte le acque e dove, forse, venivano allevati pesci; tali vasche erano utilizzate, dalla gioventù oritana, anche come piscine in cui fare il bagno. Il fenomeno doveva essere abbastanza rilevante se merita, addirittura, un intero articolo del Regolamento di Polizia Urbana e Rurale. L'articolo 78 stabilisce che: E' vietato espressamente di nuotare nelle vasche esistenti nel podere della Fontana dei signori Formosi e in quelli esistenti in altri giardini sia perché si sono avverate delle annegazioni, oltre di ciò si produce il mal costume tra i giovanetti con pubblico scandalo. In conseguenza i conduttori di detti giardini non debbono affatto permettere di nuodare [sic]; in opposto cadranno in contravvenzione ed in multa, solo l'azione penale in caso di annegamento di persone.

Nelle prime tre foto potete osservare un ruscello d'acqua che si è formato l'anno scorso nella proprietà Deyme, nei pressi della circonvallazione, alle spalle delle case popolari di Vico A. Volta:
Ruscello visibile in Via Madonna della Scala:
*
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...