martedì 17 novembre 2009

In questi giorni un convegno ad Oria per la questione monnezza. (ovvero la QUESTIONE DA PORCI.)

Ho letto la notizia: QUI.
In pratica è stato fatto il copia-incolla di una notizia apparsa nel marzo 2005 dal titolo: [Convegno a Taranto su “Meno rifiuti in città più qualità in campagna” ] . Ciò ha portato a scrivere delle imprecisioni. Una... ad esempio: il Comune di Rofrano (SA) (qualcuno ci fa ricordare di essere gemellato con Oria) avrebbe raggiunto una percentuale di differenziata vicina al 90%, mentre quest'anno ha raggiunto circa il 78%.
Ecco la notizia copiata (o semplicemente è la stessa che circola da un pò di anni in tutta Italia?):


Convegno a Taranto su “Meno rifiuti in città più qualità in campagna” 02/03 L’associazione FARE VERDE è da tempo impegnata nel proporre soluzioni alternative all’incenerimento dei rifiuti ed alla prevenzione della desertificazione dell’Italia. In tale ottica FARE VERDE ha organizzato, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, la Coldiretti ed il Consorzio Italiano Compostatori, una Campagna nazionale di sensibilizzazione sociale mirata al recupero della frazione organica (scarti alimentari di cucina, mercatali, scarti verdi di aree verdi pubbliche e private) dei rifiuti urbani da utilizzare, sottoforma di compost di qualità, nell’agricoltura. In tale ambito, la Presidenza Regionale della Puglia di Fare Verde, ha organizzato per il 3 marzo ore 17.00, a Taranto, presso l’Aula Consiliare della Provincia di Taranto, un Convegno sul tema "MENO RIFIUTI IN CITTA’, PIÙ QUALITA’ IN CAMPAGNA. Dall’Emergenza Rifiuti all’Agricoltura di Qualità?". Il convegno, unico per l’intero Sud Italia, , con il patrocinio, inoltre, della Provincia di Taranto e dell’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia, presenterà il compostaggio come alternativa concreta e praticabile al sistema dell’incenerimento, in piena applicazione della normativa UE ed italiana vigente.
Nel corso del Convegno sarà presentato l’Accordo tra FARE VERDE, Coldiretti e Consorzio Italiano Compostatori sottoscritto a Roma per promuovere la pratica del compostaggio al fine della lotta alla desertificazione e per un’agricoltura di qualità. Inoltre, sarà presentata anche la guida sul compostaggio domestico, affinchè ogni cittadino possa contribuire alla riduzione dei rifiuti attraverso piccoli e semplici gesti quotidiani. Si parlerà, attraverso la relazione del Presidente Provinciale di Cosenza di Fare Verde, dei risultati raggiunti in provincia di Cosenza e del Comune di Altomonte, unico comune della provincia di Cosenza ad avere deliberato in favore del compostaggio domestico ed unico comune ad avviare una campagna di compostaggio attraverso la raccolta dello scarto floreale proveniente dal cimitero ed il suo impiego nella cura e manutenzione del verde pubblico.
Adottare il sistema di compostaggio non solo consente di ridurre significativamente la quantità di materiale da conferire in discarica e, quindi, all’incenerimento ma consente di:
- migliorare il drenaggio dei terreni agricoli riducendo il fenomeno del dilavamento da forti piogge;
- combattere il fenomeno della desertificazione dei terreni;
- ridurre l’emissione nell’atmosfera di sostanze che concorrono all’effetto serra.
Se al Nord sono molti i Comuni e le Province in cui si recupera, con la raccolta differenziata effettuata con il sistema del “porta a porta”, la frazione umida e verde dei rifiuti (con una media di 58 Kg. prò capite annui di frazione organica raccolta separatamente), proprio al Centro Sud, dove i terreni agricoli soffrono un particolare impoverimento di sostanza organica, si registra un forte ritardo: al Centro si raggiungono 24 Kg. pro capite per anno, mentre al Sud si è fermi ad una media di solo 8 Kg. pro capite annui raccolti, con tante Province e alcune Regioni inattive su questo fronte.
I nostri terreni sono affamati di sostanza organica ed è follia continuare a gettare oltre otto milioni di tonnellate di rifiuti organici a marcire nelle discariche o bruciati negli inceneritori!
Il compostaggio è un’attività sostenibile in quanto viene garantita la sostenibilità delle risorse, la sostenibilità della salute umana e la sostenibilità economica. Le trasformazioni di scarti organici in compost ed il conseguente impiego nei diversi comparti agricoli sono certamente pratiche sostenibili:
L’impiego di compost permette di evitare l’utilizzo di risorse non rinnovabili ed una eccessiva dissipazione energetica (per il trattamento alternativo dei rifiuti, per la produzione di fertilizzanti chimici, ecc);
Si evita lo smaltimento di scarti organici in modo improprio con evidenti benefici sociali indiretti;
Il relativamente basso prezzo del compost è favorevole al settore agricolo in generale e agli agricoltori in particolare oltrecché all’intera collettività che non deve affrontare spese eccessive per lo smaltimento dei rifiuti organici di scarto.
Il compostaggio, inoltre, permette un’aumento dell’occupazione, sia direttamente nella raccolta della frazione organica porta a porta che nell’indotto, con riduzione dell’onere di smaltimento dei RSU a carico dei cittadini e un possibile guadagno, dalla vendita del compost, per le casse dei Comuni: in tal senso è emblematica l’esperienza del Comune di Rofrano (Sa) che, in poco tempo, ha raggiunto una percentuale di Raccolta Differenziata vicina al 90%, ha costruito un impianto di compostaggio che occupa 15 dipendenti e devolve al Comune 100.000 euro annui di royalties.
Per ottenere un compost di qualità è necessario che la frazione organica venga raccolta attraverso l’adozione di sistemi domiciliari, che sono gli unici in gradi di produrre risultati qualitativamente validi. La raccolta a domicilio non costa di più di una raccolta con altri sistemi ma produce, come vantaggi diretti per i cittadini:
un servizio migliore e più comodo;
aumento del decoro e della pulizia delle strade e dei quartieri derivante dalla scomparsa dei cassonetti stradali.
Non si può scindere la tutela ambientale dalla qualità della produzione agricola e dalla qualità dell’offerta turistica per una Regione, come la Puglia, che proprio su questi settori basa il proprio volano economico e di crescita occupazionale.
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