venerdì 3 luglio 2009

POSTE ITALIANE S.P.A.: UN CASO TUTTO ITALIANO

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Oria, 1 luglio 2009

POSTE ITALIANE S.P.A. : UN CASO TUTTO ITALIANO
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Come consigliere comunale e come avvocato del Codacons, qualche giorno fa avevo denunciato i gravi disservizi creati ai cittadini da Poste Italiane s.p.a. ed in particolare la mancata consegna della corrispondenza da parte del locale ufficio di Oria (BR) di Poste Italiane s.p.a., in alcune e diverse zone della Città.
Era stato infatti denunciato che la locale agenzia di Poste Italiane aveva provocato una vera e propria interruzione, almeno in alcune zone della Città, di un servizio pubblico essenziale alla vita di relazione dei cittadini con conseguenze che potrebbero essere ancor più gravi sui loro rapporti giuridici con i terzi.
Ancora oggi la situazione arreca gravissimo disagio e la normalizzazione è di là da venire.
M proprio oggi scopro che il Ministero dello Sviluppo ha aumentato le tariffe per l’invio della posta raccomandata, salite da euro 2.80 a 3.30 per i plichi fino a 20 grammi e da euro 3.20 ad euro 4.40 per quelli da 20 a 50 grammi e così via: aumenti anche del 30% a fronte di un servizio inefficiente più e più volte denunciato da cittadini, autorità ed associazione dei consumatori nelle più disparate zone d’Italia!
E dire che Poste Italiane pubblicizza con grandissimo dispendio di risorse economiche, le proprie iniziative e i propri, presunti, servizi offerti al cittadino ma non si preoccupa di assicurare il servizio essenziale, ed allo stato insostituibile, della consegna della corrispondenza ad ogni singolo cittadino.
Ma proprio questo è un comportamento ormai usuale di Poste Italiane, laddove può trovarsi sul proprio sito web l’annuncio di una campagna tv per promuovere la sicurezza del risparmio postale!
Ma, penserà chi legge, che c’entra?
La risposta è presto data: Poste Italiane qualche anno ha venduto a tantissimi risparmiatori polizze assicurative con sottostanti titoli derivati e strutturati, i famosi titoli americani oggi spazzatura a valore zero(!!!), ed oggi i risparmiatori si trovano ad avere polizze che valgono sino al 65% in meno del capitale iniziale di sottoscrizione: questi prodotti e queste polizze come e da chi sono stati venduti agli ignari risparmiatori? Poste Italiane come e perché ha deciso di collocarle nelle proprie agenzie?
Ed allora, dov’è la sicurezza del risparmio postale, come mai Poste Italiane ha proposto a tantissimi risparmiatori, assolutamente inadatti alla platea dei così detti derivati, prodotti finanziari così articolati, idonei solo per particolari categorie di risparmiatori ed investitori aventi precise caratteristiche e propensione al rischio, oltre che età e formazione culturale e conoscenza degli strumenti e dei mercati finanziari?
La verità è che in Italia la politica non cura gli interessi del Paese e dei cittadini e chi ha posizione quasi monopolistica gode e raccoglie i frutti di una posizione di rendita, in spregio alle regole dell’efficienza dei mercati e delle norme sulla concorrenza, sulla testa ed a spese dei cittadini.
Come è possibile che la posta non venga esattamente e tempestivamente consegnata e nessuno paghi per le inefficienze più e più volte denunciate;
come è possibile che il Ministero dello sviluppo economico aumenti le tariffe per l’invio della corrispondenza raccomandata anche del 30% (!), in virtù di quale efficienza e sulla base di quali parametri e riferimenti relativi al costo e alle modalità di svolgimento del servizio;
come è possibile che Poste Italiane collochi e venda nelle sue agenzie, ai propri risparmiatori, il cui target è ampiamente riconosciuto, prodotti finanziari di particolarissima conformazione e strutturazione giuridica e finanziaria, ad alto di rischio di perdita e/o diminuzione del capitale investito.
Come è possibile che tutto ciò accada nell’indifferenza della classe politica, del Governo ed anche del Parlamento, che piuttosto dovrebbero assicurare ai cittadini, consumatori e risparmiatori, altissimi livelli di efficienza dei servizi e sicurezza dei risparmi, degni di un Paese moderno ed al passo dei più evoluti paesi europei e del nord America?
Io sono un consigliere comunale, faccio l’avvocato, anche per la locale sezione di Oria del Codacons, ma provo un così grande senso di frustrazione e di impotenza di fronte a quanto testè denunciato, soltanto lenito dalla mia ferma risoluzione a combattere e dalla fortuna di essere professionalmente attrezzato a conoscere ed a comprendere.
I cittadini e consumatori, mi chiedo, come possono farcela? In un paese in cui viene bloccata dal governo e per interessi lobbistici la class action, è in vigore una legislazione che promette tanto ma mantiene poco, anche a causa di un processo civile lento, non vi sono momenti di composizione stragiudiziale delle liti sufficientemente presenti ed efficienti, si incontrano quotidianamente resistenze da parte della pubblica amministrazione, arretrata e anchilosata, e di alcune grandi aziende (che solo a parole sono state privatizzate … ma si, dimenticavo, la privatizzazioni in Italia … che bufala!) che rendono servizi costosi e non all’altezza delle aspettative e delle esigenze di una società moderna e globalizzata.
Mi piacerebbe avere qualche risposta: non di comodo, non di maniera, non di propaganda, che dia conto, piuttosto, dell’etica della responsabilità in un Paese dove le responsabilità si perdono nei meandri del tempo e nei rivoli della burocrazia!
Avv. Tommaso Carone

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