domenica 19 luglio 2009

La Curia Vescovile ci invita a riflettere: Santuario San Cosimo, zona sacra o zona franca? Io risponderei: SICURAMENTE A PAGAMENTO PER PARCHEGGIARE!

Articolo di Paolo Manna su MEMORIA, numero 7 luglio-agosto 2009 (mensile di informazione della diocesi di Oria)
S. Cosimo alla Macchia: Zona sacra o zona franca?
Tra i tanti cartelli stradali che si trovano vicino al Santuario uno in particolare accoglie all’arrivo i pellegrini con la sua scritta: ”Zona Sacra”. Non sono numerose le occasioni per notarlo nelle nostre città, dove invece leggiamo spesso “zona a traffi co limitato, zona pedonale”. Mentre questi segnali ci sono familiari, “zona sacra” è per tanti un avviso quasi sconosciuto e perciò ignorato.Forse si può fare fatica a percepirne la portata, intolleranti come siamo ad ogni divieto, allergici ad ogni limitazione, eppure, pensandoci bene, questo cartello più che limitare può allargare le occasioni e gli spazi necessari per una vita buona, felice e pacifi cante. Se rispetti il luogo sacro puoi godere di una sconfi nata possibilità di incontro con Dio e con gli uomini. Certo, il luogo sacro non è una “riserva” per pochi, però a tutti chiede rispetto se si vuol godere di un
bene speciale. Rispettare il luogo sacro vuol dire avere chiara la percezione che ti servono altre coordinate per entrarci, devi accedere in modo diverso dagli altri luoghi, occorre una modalità differente per avvicinarti ad un luogo pensato per la relazione con Dio e con i fratelli. Ti viene chiesto di lasciare fuori il chiasso, la babilonia delle voci e dei suoni, la superficialità delle abitudini e dei comportamenti, che a volte rasentano la volgarità, per assumere un altro stile di uomo e di cristiano che trae giovamento dal pensiero di una Presenza divina accanto e dentro di te.
Entri in una zona sacra per ritrovarti nuovo, per capire che hai a portata di mano un’occasione di incontro con la parte migliore della tua umanità. Essa a contatto con la dimensione religiosa e spirituale promuove e non mortifica la tua vita.
Zona sacra non può diventare una zona franca dove tutto è possibile ed ammesso. Non è una meta di passeggio ma un luogo di “passaggio”. E’ l’attraversamento “pasquale”, è il superamento del limite contrassegnato dal “mondano”, termine caro a chi guarda la vita attraverso una sola dimensione.
Tu, invece, stai per entrare in una realtà in cui spazio e tempo hanno sapore di infinito.
Una zona sacra aumenta le possibilità del tuo respiro terreno, ti ossigena il cuore e la mente, ti aiuta a guardare con occhi diversi la realtà, aggiunge qualcosa in più alle tue possibili scelte che, per quanto ritenute infinite, sono sempre parziali.
Tu sei portato in un altro mondo! Mi accorgo che, forse, l’opportunità di entrare nella dimensione di Dio genera quasi una sensazione di pericolo e impedisce di osare, per cui molti sono messi con le spalle al muro e con i piedi ben inchiodati alla terra. Comunque resta a te la scelta: zona sacra o zona franca?
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