martedì 8 aprile 2008

VOTARE O NON VOTARE (questo è il dilemma!)

Un dubbio nasce in molti italiani: "e se non andassi a votare?"
Bene, mi sono posto anche io questo dilemma e ho deciso di riflettere. Convengo con Grillo nel definire il "non voto" un segnale forte verso una classe politica che ormai è alla frutta. Mi spiego meglio, ho l'impressione che la "Seconda Repubblica" sia ormai in punto di morte, dopo soli 14 anni. In effetti ha fallito su molti fronti: non ha avvicinato il cittadino alla politica, oggi le commistioni tra affari e politica sono ancora forti e la corruttela è lungi dall'essere sconfitta (Davigo docet). Insomma ha fallito su più fronti.
Proprio per questo discorso il non presentarsi alle urne in questo momento è inopportuno per due motivi, uno soggettivo ed uno oggettivo.
Soggettivo perchè secondo me, anche ponderando bene le scelte, non si può ovviare alla famigerata "Porcellum". Siamo tutti costretti a "turarci il naso", ammettiamolo. Nonostante ciò, resta il fatto che se si vuole cambiare un sistema, bisogna sì guardare alle spinte della società civile, ma anche utilizzare i precari mezzi a propria disposizione, votando appunto. Secondo ciò che ci dicono i nostri ideali , seguendo la nostra coscienza e morale.
Più organico è il motivo oggettivo: l'obbiettivo sarebbe dare un segnale forte, ma soprattutto mandare a vuoto delle elezioni obbiettivamente un po' anomale, per usare un eufemismo. E' qui l'errore, perchè è un'utopia; chi la pensa in questo modo sottovaluta l'impossibilità di questo gesto: a vuoto non andrebbe niente, i partiti avrebbero solo meno voti, perchè è oggi inimmaginabile l'astensione di massa, a causa delle clientele di partito. Queste ultime da sole reggerebbero tranquillamente il gioco.
Perciò, sebbene sia d'accordo con questo discorso in via teorica, io andrò a votare. Sono sicuro della morte di questa mal riuscita "Seconda Repubblica" e voglio che la "Terza" non fallisca. Dopo i mariuoli abbiamo avuto i corsari, dopo Craxi Berlusconi, dopo Mani Pulite abbiamo avuto l'inchiesta sugli inquirenti. Per me la misura è colma e, votando, voglio assumermi le mie respnsabilità.
Dopotutto abbiamo due interrogativi: la destra del dopo-Belsuconi, e la sfida alla Obama della sinistra, abbiamo cioè la possibilità di svoltare.
Mi viene in mente una scena bellissima di "Mediterraneo" di Salvatores: Abatantuono torna in Italia dopo la seconda guerra mondiale e capisce che si può cambiare. Dopo qualche anno fugge in Grecia. Pechè? Perchè non voleva aiutare gli Italiani a creare una porcata. Fugge cioè per non sporcarsi anche lui le mani, perchè non vuole assistere ad uno scempio.
Non commettiamo lo stesso errore di Abatantuono, questa volta, se ci lamentiamo, dobbiamo essere noi a "scendere in campo". Se vogliamo aspettare che lo facciano gli altri, poi non dobbiamo lamentarci (e ne abbiamo ben donde, visti gli esiti; chi ha orecchie per intendere...).
Fonte:ww.lachiazzafrancavillese.blogspot.com (autore Emmanuele Lentini)
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