lunedì 7 aprile 2008

ORIA, Strade vecchie, nomi nuovi. Strade nuove, nomi vecchi (Libro del Dr.Pasquale Spina)

Qualche giorno addietro accennavo di essere venuto in possesso del testo scritto dal concittadino Dr. Pasquale Spina dal titolo: "ORIA, Strade vecchie, nomi nuovi. Strade nuove, nomi vecchi.-Ricerche di toponomastica urbana dal XVI secolo ai giorni nostri".
Prima di procedere devo fare una piccola premessa. Tutto ciò che andrò a dire non deve essere interpretato come pubblicità al Dr. Spina per scopi prettamenti venali, di lucro. Fra l'altro, come è specificato nelle prime pagine di testo: "La pubblicazione è fuori commercio, destinata a biblioteche pubbliche, scolastiche, private, archivi, centri di documentazione, istituti universitari e studiosi." Non a caso l'opera è stata realizzata con fondi della Regione Puglia - Assessorato alla Pubblica Istruzione- Centro Servizi Educativi e Culturali BR/20 OSTUNI. Ho trovato il libro molto interessante, ben curato in ogni suo aspetto, ricco di ogni particolare nella spiegazione dei singoli toponimi, corredato di varie citazioni, delibere, foto e grafici, nonché note biografiche su vari personaggi del passato. Un documento veramente eccellente dal punto di vista storico e storiografico che comprende anche note critiche dell'autore all'indirizzo dei vari politici ed amministratori del passato responsabili di certe decisioni non proprio "sagge". Quest'ultimo aspetto mi ha colpito molto perché non è facile imbattersi in un autore capace di tanto. Ho gradito particolarmente questo "lato della personalità" (a me sconosciuto) del Dr. Pasquale Spina.
Sono del parere che gli amanti della lettura e di questo genere di cose non dovrebbero perdersi di leggere questo testo (reperibile sicuramente presso la Biblioteca Comunale). Lo consiglio particolarmente ai giovani. Io personalmente, grazie a questo libro, potrò approfondire le mie conoscenze in materia di toponomastica e portare avanti un certo discorso che ho già iniziato nei mesi scorsi con la pubblicazione di un apposito numero unico sulla nostra toponomastica.
Adesso passo a darvi un assaggio di ciò che si può leggere in questo libro, trascrivendovi un qualcosa che è attinente alla civiltà messapica, alla quale ultimamente mi sto appassionando.
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ARTA RE DI ORIA (via)
Va, come si legge nello stradario comunale, da Via Benefìcio alla contrada Beneficio. In realtà non va da nessuna parte perché, come tante strade oritane. È una strada che non esiste. La denominarono nel 1981 perché qualcuno aveva lasciato in corrispondenza di una stradina interpoderale, uno spazio su Via Beneficio, nella speranza che altri avrebbero continualo a costruire addossandosi a queste costruzioni esistenti. Così non è stato e il nostro personaggio, che pure dovetteessere un personaggio potente, ai suoi tempi, si ritrova dedicata un moncherino di strada indegno di tale nome. Il personaggio ricordato in questa via, pur se storicamente accertato, come dinasta dei Messapi, non lo è altrettanto, come re di Oria. Credo che nessuno più, ormai, nemmeno il campanilista più fanatico, possa accettare il discorso di Oria capitale della Messapia. L'organizzazione sociale deiMessapi era tale da escludere qualsiasi forma di regno, ma era strutturata in città autonomeche. all'occorrenza, si confederavano. L'unico discorso accettabile ed accettato ormai dalla maggior parte degli studiosi è il controllo che una città poteva esercitare sul territorio circostante che, nel caso di Oria, era notevole.

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