martedì 8 aprile 2008

MESSAGGIO PER GLI APICOLTORI

DALLA REDAZIONE DI "CHI L'HA VISTO?" MI HANNO SEGNALATO UNO SCIAME DI API DA MIELE (in dialetto ASSAMI TI API TI MELI) APPESO AD UN ALBERO DI ULIVO IN UN TERRENO IN AGRO DI ORIA. SE INTERESSA A QUALCUNO PER INCREMENTARE IL PROPRIO "PARCO API" OPPURE SE A QUALCUNO MANCANO DELLE API DAL PROPRIO ALVEARE PUO' RIVOLGERSI ALLO SCRIVENTE.
A margine di questa notizia (vera circa l'effettiva presenza del simpatico "oggetto" individuato da me personalmente) devo dire che sta diventando sempre più raro assistere a queste scene. Gli apicoltori lamentano un depauperamento dei loro alveari e la produzione di miele locale, ottimo, genuino, diminuisce sempre di più. E la colpa di chi è? Certamente non delle antenne della telefonia.... ma di un qualcosa attinente: del progresso. E' arcinoto che le api si cibano del nettare dei fiori e se i fiori sono pochi o se sono stati "pompati" con veleni e diserbanti quale sarà l'effetto? Meditiamo gente.... meditiamo! (non a caso forse hanno scelto un terreno con abbondanti fiori e dove non sono stati usati anticrittogamici, diserbanti o altri prodotti chimici dannosi).
Ogni tanto mi chiedo se esistono ancora le "lucciole". A cosa state pensando? Non fraintendetemi. Non mi riferivo a quelle "donnine"....., ma a quegli animaletti (caratteristici per il loro "lampeggiare intermittente"), che un tempo era facile incontrare, durante le ore serali e notturne, nel mentre si camminava a piedi lungo le strade, stradoni e stradelle di campagna.
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