martedì 7 settembre 2010

Consiglio Comunale di Oria. Giochetti di potere estivi del presidente Viapiana.

Come ho scritto in questo blog un mese addietro, 4 consiglieri comunali di opposizione hanno richiesto al presidente del consiglio Bruno Viapiana la convocazione di apposita assise al fine di discutere ed eventualmente deliberare in merito al problema "chiusura pomeridiana cimitero di Oria nei mesi di luglio ed agosto".
Il presidente ritiene di non dover convocare il consiglio nel termine previsto di 20 giorni dalla richiesta, in quanto, a suo parere, occorrevano almeno 5 firme e non 4, in quanto (sempre a suo dire) il computo di 1/5 dei consiglieri previsto dallo statuto comunale e dal regolamento per il funzionamento del consiglio va calcolato sul numero di 21 (20 consiglieri + il sindaco) e non sul numero di 20.
I consiglieri firmatari della richiesta si rivolgono al Prefetto, il quale, dà loro ragione e celermente, diffida a mezzo fax datato 26.8.2010, il Presidente del Consiglio di Oria a convocare immediatamente l'assise.
Bruno Viapiana (forse perché mancava il consigliere di maggioranza Greco, che trovavasi nell'ultima settimana di agosto, A NOSTRE SPESE, a Miekinia in Polonia?) però se la prende comoda, molto comoda, se si considera che convoca la conferenza dei capigruppo solo il giorno 3 settembre, nel corso della quale, col sorriso sulle labbra, dichiara che non vi è più motivo di convocare un consiglio comunale sulla questione "chiusura pomeridiana cimitero di Oria" in quanto il bimestre interessato (luglio-agosto) è già spirato. (Consolidata giurisprudenza in materia si è da tempo espressa affermando che, in caso di richiesta di convocazione del Consiglio da parte di un quinto dei consiglieri, «al presidente del consiglio comunale spetta soltanto la verifica formale che la richiesta provenga dal prescritto numero di soggetti legittimati, mentre non può sindacarne l'oggetto, poiché spetta allo stesso Consiglio nella sua totalità la verifica circa la legalità della convocazione e l'ammissibilità delle questioni da trattare.)
Da quel che mi è stato riferito del caso se ne discuterà comunque nel prossimo Consiglio Comunale e comunque a parer mio quanto accaduto è il frutto dell'arroganza e della strafottenza di questa maggioranza al governo della città, che pur di sottrarsi al civile confronto con l'opposizione e dare conto delle proprie azioni alla cittadinanza, mette in atto questi miseri espedienti (ovvero escamotage.... come preferisce chiamarli qualcuno di Lor Signori).
Faccia attenzione il signor Viapiana, in quanto esistono alcune sentenze per le quali la mancata convocazione del consiglio a seguito della richiesta di un quinto dei consiglieri è da considerarsi "abuso d'ufficio", "omissione di atti d'ufficio" o "rifiuto in atti d'ufficio" e come tali perseguibili penalmente.
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