mercoledì 22 settembre 2010

"Orgoglio e Pregiudizio" - A cura di Alessandro Carone.

Scrivo questa nota a titolo STRETTAMENTE personale. Quanto esposto rappresenta il mio pensiero e non quello del Partito di cui mi onoro di essere dirigente. Difenderò, ovviamente, queste mie idee in seno al Partito, e come sempre, in maniera democratica e partecipativa, le stesse potranno o meno far parte delle direzioni che esso potrà prendere nel cammino elettorale ed amministrativo della città. Alessandro Carone

Insistere su certe posizioni quando non c'è condivisione e deprimente e svilente per chi insiste.

Ad avere un minimo di amor proprio, bisognerebbe farsi da parte e ritirarsi da questo agone che non gli appartiene più.

Lasciando così perdere le sorti di Oria e degli oritani, che hanno molto da fare per tirarsi fuori dallle sabbie mobili della mal-politica (se mi si consente il neologismo) che fino ad ora ci ha amministrato.

Bisogna creare alleanze per governare, e non per vincere.

Già dal giorno dopo le elezioni, i cittadini chiederanno conto agli amministratori di rispondere allle esigenze della città.

Non ci si può perdere in contentini vari (sarebbe più giusto chiamarli "rimborsi elettorale" - avete idea di quanti "pezzi da 90" si stanno attruppando e che dopo questueranno prebende e incaricucci?).

E poi bisogna avere la forza di riavvicinare la parte sana della cittadinanza alla politica. La gente non tornerà ad appassionarsi alla politica (e quindi alle sorti di questa Nostra città) se gli unici argomenti che caratterizzano le campagne elettorali sono i posti al macello, i posti alla fabbrica tessile, i posti allo zuccherificio, le "braciolate" in campagna di tizio o caio, i posti in ospedale, in ospizio, a San Cosimo, ecc.

Non bastano le divise agli sbandieratori o i viaggi a San Giovanni Rotondo, le ricariche telefoniche ed i buoni carburante.

Di tutto ciò Oria è stufa.

Così come è stufa di sentire campagne elettorali all'insegna dell'odio personale e della maldicenza.

Sarà anche vero che questa Amministrazione vede figure più o meno palesate a tessere le trame di ogni decisione, ma bisognerebbe avere il coraggio morale, intellettuale e politico di ricordare come si è arrivati a questa situazione. Quale sindaco scomodo abbia gettato le basi di questa amministrazione. Chi ha ricoperto incarichi a vario titolo per poi essere scacciato per la nascita di un nuovo lacché. (a tal proposito, dire che si vuole vincere per vendicarsi e basta, sarebbe squallido ma sicuramente più onesto).

Così come sarebbe più onesto ammettere che anche in questo caso, di burattinai e manovratori forestieri, se ne subodora qualcuno.

Ci sarebbe molto da dire, ancora, ma il tempo delle chiacchiere è finito. Questa città ha bisogno di fatti, gesti, azioni coraggiose e vincenti.

Se poi ciò che conta è accontentare il Visir di turno, allora questa città è morta. Solo che non se n'è resa conto, ancora. Le prossime elezioni saranno decisive per non diventare una città da terzo mondo, terreno di conquista del signorotto di turno.

Le idee valide ci sono, basta catalizzarle e renderle fattibili. Di gente entusiasta in giro io ne incontro e ne vedo parecchia. Non sprechiamo questa energia. Queste sono le energie da valorizzare, non i 26 Ha di fotovoltaico che deturperanno il paesaggio di Oria (poi tutti mettono il turismo nel proprio programma elettorale e vogliono che oria cresca da questo punto di vista: IPOCRITI!) e che hanno visto il consiglio comunale totalmente favorevole (ad inchinarsi al Visir di turno, forse?). Cui prodest?
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