Ieri sera io ed altri cittadini oritani abbiamo avuto la conferma ufficiale che per gli scavi stradali ENEL in atto, effettuati prima del 04/10/2022 (nelle vie Crocefisso, Erodoto, G. D’Oria e Regina Margherita) non vi è stato il controllo archeologico continuativo ordinato dalla competente Soprintendenza in sede di rilascio dell’autorizzazione ai sensi dell’art.21 del D. Lgs. 42/2004.
Ieri sera, i dubbi ed i sospetti sono risultati fondati dopo aver ascoltato, in occasione dei lavori del Consiglio Comunale, la seguente testuale frase pronunciata da un Consigliere Comunale: “Io sono molto preoccupato per il tratto trinciato a ridosso dell’area archeologica vincolata del Parco Archeologico (denominato Pasculli, prospiciente Via Erodoto, NdR). Non vorrei che la Soprintendenza richiedesse la riapertura perché è stato fatto tutto in mancanza di archeologo, di sorveglianza archeologica)."
Personalmente, sicuramente per mio deficit, non ho capito quale fosse la preoccupazione del consigliere comunale.
Ciò premesso, ricordo a me stesso che solitamente nelle autorizzazioni rilasciate dalla Soprintendenza a sensi dell’art.21 del D.Lgs. 42/2004 si legge quanto appresso:
“I professionisti archeologi incaricati dovranno redigere la documentazione archeologica cartacea, grafica (informatizzata e georeferenziata) e fotografica secondo gli standard metodologici correnti e le indicazioni che saranno fornite da questo ufficio; la documentazione dovrà essere consegnata a questa Soprintendenza entro 30 giorni……”
“La data di inizio dei lavori, un cronoprogramma attendibile dei diversi interventi ed il nominativo dell’archeologo incaricato dovranno essere comunicati a questo ufficio per iscritto e con congruo anticipo (almeno 15 giorni), in modo da consentire al personale competente per il territorio di effettuare i necessari sopralluoghi e fornire le eventuali indicazioni e/o prescrizioni che dovessero rendersi necessarie in corso d’opera.”
Viene spontaneo quindi farsi delle domande e darsi delle risposte ed una risposta certa è che l’archeologa incaricata a sorvegliare dal 4 ottobre u.s. non potrà presentare alla Soprintendenza la prevista documentazione per gli scavi effettuati prima di tale data in Via Crocifisso, Via Erodoto, Via G. D’Oria e Via Regina Margherita. La domanda “sono stati rinvenuti e/o danneggiati reperti archeologici in tali scavi?” rimane senza risposta.
Altra domanda spontanea è “chi doveva controllare e non ha controllato?”.
Concludo col dire che l’affermazione del suddetto Consigliere Comunale era conseguente alla richiesta di altro Consigliere che, avendo ricevuto segnalazioni da parte di cittadini, invitava l’amministrazione comunale a verificare se le operazioni di rinterro degli scavi sono state finora eseguite secondo le prescrizioni imposte. L’assessore con delega ai Lavori Pubblici rispondeva che a tale scopo era stato invitato, per il giorno successivo (30 novembre), un responsabile dell’Enel, per una verifica sugli scavi già effettuati.