domenica 13 novembre 2022

ORIA IGNORATA. Il Volto ri-trovato. (a cura della prof. A.M. Andriani)

 Oria ignorata.  Il Volto ri-trovato

Quello che la storiografia aveva dato per acquisito oggi è oggetto di riesame, è re-interpretato alla luce di nuovi metodi di indagine storiografica, delle nuove fonti della storia e dal loro intrecciarsi nel tessuto della grande storia nazionale ed europea.


Per Eugenio Montale la Storia è “Magistra di niente”; una “rete a strascico” che gratta il fondo, con qualche strappo, donde “più di un pesce sfugge”.


Nello spirito di recupero dei ‘pesci’ sfuggiti dalla rete, l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, in collaborazione con l’Unisalento e la SS.PP. di Lecce, ha avviato un discorso storico e storiografico per grattare il fondo dell’oblio e ri-prendere qualche pesce sfuggito dalla rete. Con convegni internazionali di studio ha portato alla luce eventi e personaggi ‘dimenticati’ o poco noti, uno dei quali è stato il teorico e critico d’arte del XVIII sec. Francesco MILIZIA (1725-1798), Neapolitanus che varcò la siepe, spinto dalla brama di conoscere, sorretto dalla fede nel progresso guidato dalla ragione, in un momento in cui tutta l’Europa del XVIII era pervasa da una ‘nuova scienza’, il grande moto riformatore ispirato dalle LUMIÈRES che, con gli enciclopedisti Diderot, d’Alembert, Voltaire, contribuì a fornire sollecitazioni critiche e politiche attraverso la letteratura, ad aprire nuovi orizzonti di conoscenze con la storia naturale e le scienze, a suggerire una nuova e più dinamica visione dell’uomo nella storia e nella società.


Quest’anno è stato ri-pescato dall’oblio della storia un personaggio di alto profilo culturale, politico, diplomatico e religioso: l’oritano Giovanni Battista CARBONE (1694-1750) grazie a tre studiosi salentini, E. De Simone, F. Frisullo e P. Vincenti, coordinati dal prof. M. Spedicato dell’Unisalento, che, oltre la siepe, si distinse a Lisbona in ambiti scientifico, diplomatico, religioso e artistico alla corte di Carlo V.

Da Oria a Lisbona è stato il primo risultato di una lunga ricerca. Il lavoro, introdotto in Oria l’8 luglio, sarà presentato nella Universidade NOVA di Lisbona il prossimo 16 nov. h.18,00, Gabinete de Estudos Olisiponenses, alla presenza di: Joao Luis Lisboa Universidade Nova, Gaetano Sabatini, Università Roma Tre, Mario Spedicato; e gli autori del volume.

Liber Baptizatorum IV, 1684-1720.

Il palcoscenico sul quale si avviò l’avventura umana di Giovanni Battista Carbone, tutta inclusa nella prima metà del ‘700, fu ORIA e si concluse a Lisbona. 

Inizialmente Carbone fu uno scienziato-astronomo: studiava metodicamente i dati delle rilevazioni delle fasi delle eclissi applicabili in geodesia e nella cartografia. Per un bizzarro gioco del destino, divenne consigliere fidatissimo e influente del sovrano Carlo V, rivelandosi abilissimo diplomatico e intermediario tra la corte lusitana e gli altri Paesi europei, Roma compresa, per risolvere questioni nodali scientifiche e politiche. Rilevante fu anche la sua influenza in faccende religiose. La Compagnia di Gesù, ordine nel quale egli ebbe un ruolo assai rilevante, subì un brutto attacco circa il metodo d’insegnamento praticato fondato sulla ratio studiorum.

 Sebbene riconosciuto fondamentale il ruolo svolto dai gesuiti nella ricerca scientifica, il metodo di insegnamento era ritenuto “retrogrado e conservatore”, in quanto basato sui principi della filosofia aristotelica. L’oritano Carbone, figura chiave dell’ordine gesuita in Portogallo, si trovò in piena querelle tra ‘antichi’ e ‘moderni’ cioè: se e fino a che punto l’orientamento seguito dai gesuitici avesse impedito, ostacolato, o addirittura ritardato la diffusione della filosofia moderna di Copernico, Galileo, Newton.

Egli visse in un contesto europeo in cui l’orientamento culturale diffuso tra la rivoluzione inglese (la glorious o bloodless revolution, 1688) e la rivoluzione francese (1789) si fondava sull’esercizio critico della ragione umana in ogni settore della vita.

Giovanni Battista Carbone si trovò a muoversi tra ragioni generali e tensioni operative: tra tradizione superata e innovazione, tra modelli e valori millenari e la ‘Modernità’.

Quale fu il suo atteggiamento e quali le problematiche astronomiche, politiche, diplomatiche, religiose che affrontò solo la lettura dei numerosi carteggi potrà darcela.

Forse bisognava aspettare questi nostri giorni su cui gravano tante ombre del passato e tanti orrori del presente perché ciò potesse accadere.


Nel 1903 l’avvocato Baldassarre Terribile denunciava “l’incomprensibile silenzio dei cosiddetti storici locali, su un personaggio di assoluta rilevanza a livello scientifico, politico e diplomatico”: Giovanni Battista CARBONE. Ben noto negli ambienti accademici e politici europei, indagato dalla storiografia portoghese, che ne ha recuperato la sua “missione” diplomatica al servizio della corona lusitana e il pregevole contributo alla scienza astronomica, in Italia è stato dimenticato dagli storici del suo stesso ordine e pure dagli eruditi del suo loco natio.

È auspicabile un abbraccio culturale tra l’Atlantico e il Mediterraneo attraverso un Gemellaggio.

L’abbraccio tra Atlantico e Mediterraneo

Copertina del libro
                                                                                                  Anna Maria Andriani

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