mercoledì 7 aprile 2010

ORIA HA GLI AMMINISTRATORI CHE SI MERITA? MI RIFIUTO DI CREDERLO. (A cura di Eliseo Zanzarelli)

Prendo spunto dal comunicato dei ragazzi della Fabbrica, cui rivolgo un plauso, per dire la mia in questo posto dove dire la propria ancora si può.
La pochezza del nostro paese - dove tutto si dà per scontato e si rinuncia a qualsivoglia diritto di trasparenza e legittima ribellione a quello che questi anni è diventato un "sistema" per non etichettarlo "regime" (magari compiacendo gli interpreti) - è manifesta. Anzi, Palese, con la lettera maiuscola.
Non è il caso di abbattersi, certo, ma fintantoché le associazioni e i gruppuscoli di persone che ricevono promesse di favori, talora favori veri e propri, finanziamenti più o meno leciti ora da questo ora da quel politicante, beh, sarà dura. Fintantoché questa gente, che scambia la politica per il salotto di casa dove accomodarsi e starsene in panciolle, potrà contare e sfruttare l'ignoranza
e la dabbenaggine di gran parte della cittadinanza, le cose difficilmente potranno cambiare.
La svolta ci deve essere, ma ci sarà quando finalmente si riuscirà a capire che chi amministra non deve pensare a coltivare il proprio orticello ma ispirarsi al significato letterale del termine politica che nell'antica Grecia, culla della civiltà moderna, altro non rappresentava se non l'arte di amministrare la città'.
Bene fa la Fabbrica a esistere e a muoversi, nella speranza che resti "aperta" continuativamente e non chiuda i battenti fino alle prossime regionali. Tanto più che l'anno prossimo questo paese avrà dopo cinque anni l'opportunità di svoltare per il rinnovo del consiglio comunale.
Al di là delle ideologie – a livello locale contano relativamente, si sa – occorrerebbe una classe politica nuova, giovane forte e libera dal ricatto che sapesse finalmente sfruttare le potenzialità inespresse di questo paese, ormai sopraffatto dal torpore e da un'inerzia senza eguali se è vero, com'è vero, che va appresso a uomini soli al comando sia che si candidino al centro (leggi Udc) sia che trasmigrino nel centrodestra (leggi Pdl e La Puglia prima di tutto).
Occorrerebbe, in realtà, una sorta di governo di “salute pubblica” - composto di uomini e donne meglio se "nuovi" di comprovata onestà, freschezza e capacità – in grado di ridare dignità a queste lande mortificate, dove cambiare è un'impresa. Ardua ma, mi piace pensare, non impossibile.
Giusto, ragazzi. Oria, svegliati!

Eliseo Zanzarelli

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