venerdì 23 aprile 2010

IL 25 APRILE E IL 1° MAGGIO NON SI CANCELLANO! (a cura della Fabbrica di Nichi di Oria)

IL 25 APRILE E IL 1° MAGGIO NON SI CANCELLANO!

Date fondamentali nella memoria storica del nostro paese. Il 25 Aprile è la resistenza e la vittoria di un popolo oppresso. Il 25 aprile è la conquista di libertà, uguaglianza e giustizia sociale contro il totalitarismo nazi-fascista. Il 25 aprile è la rinascita morale e materiale della nostra Patria. Il 25 aprile è la festa di tutti gli Italiani. Il 25 aprile sono i partigiani della resistenza che ci hanno dato la Repubblica e la Carta Costituzionale. Non a caso ripetiamo più volte queste date, ma lo facciamo intenzionalmente poiché nella nostra Oria negli ultimi tre anni (giunta Ferretti) e forse anche per questo, i nostri cari amministratori si sono completamente dimenticati (non sappiamo se per ignoranza, per casualità o per volontà) di questi memorabili giorni. La Resistenza nel nostro paese è scomparsa. Non si tratta di difendere vecchie cerimonie rituali e spesso stanche, che pure sono un mezzo per la conservazione della memoria. Si tratta, invece, di rilanciare e attualizzare i valori della Resistenza. C’è bisogno di far rivivere i valori di quella stagione. È necessario ritrovare la voglia di pulizia e di cambiamento, la sete di moralità e di giustizia, la ricerca di libertà e uguaglianza, il rispetto dei diritti umani, legalità e pace. Il 1° maggio è la festa dei lavoratori. Il 1° maggio sono i “martiri di Chicago”. Il 1° maggio è la lotta internazionale di tutti i lavoratori per affermare i propri diritti. Il 1° maggio è commemorare tutti i morti sul lavoro. La grandezza della Resistenza e del primo maggio non possono essere messi in discussione dalla pochezza di questi signori che amministrano la nostra città. A noi giovani generazioni spetta il compito di commemorare questi giorni e l'impegno per riaffermare i grandi valori che essi si portano dentro, perché la memoria e il suo esercizio sono la chiave di volta per migliorare il presente e affrontare il futuro.
LA FABBRICA DI NICHI ORIA

“…una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. «La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?»…Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione”.
Piero Calamandrei, discorso agli studenti milanesi:


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