venerdì 29 luglio 2011

RICEVO E PUBBLICO IL GIUSTO SFOGO DI UNA LETTRICE.

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Preg.mo signor Arpa,
sono la signora Vincenza Settimio e le scrivo per esprimere tutto il mio disappunto per una faccenda della quale forse lei non è a conoscenza.

Nell'estate dell'anno 2005, mia madre, la signora Bianca DE BONIS, purtroppo deceduta in data 26 Luglio 2011, fece omaggio alla città, contattando alcuni amministratori dell'epoca, di un enorme stemma di Oria integralmente fatto a mano in filet antico su telaio per la cui realizzazione impiegò circa 3 anni con tutte le spese a suo carico e con un vistoso peggioramento del suo stato di salute con attenuazione della vista e compromissione del funzionamento di un dito. L'imponente ricamo alto circa 2 metri, venne presentato al pubblico in occasione dell'inaugurazione della prima Biennale d'Arte per la rassegna "Scultori e mostra fotografica" presenziata dall'allora sindaco Cosimo Moretto e dall'assessore Giuseppe De Stradis.

Su tale evento fu anche scritto un articolo di giornale (forse la Gazzetta) dalla giornalista Gianrosita Fantini.

Lo stemma in questione, oggi giace nell'aula consiliare forse appeso in alto in un punto non visibile al pubblico, considerato quasi secondario all'arredo della stanza, ma che, sicuramente, appeso di fronte al posto di quello attuale, o comunque posizionato frontalmente, sarebbe esteticamente e artisticamente più apprezzato.

Ma la cosa che più mi ha colpito è stata l'insensibilità di tutti quegli amministratori che sapevano, ma che nulla hanno fatto come atto di ringraziamento verso una persona che ha fatto un qualcosa di particolarmente interessante sia dal punto di vista artigianale che artistico per la propria città senza secondi fini ma solo perchè amava Oria con tutto il cuore essendo stata, in giovinezza, lontana dalla propria terra contro la propria volontà per motivi di lavoro.

Cordiali Saluti.

Vincenza Settimio

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