Scurdammece dù passatu .....
Nei giorni scorsi ho avuto modo di discutere con una persona circa l'opportunità di riproporre vecchi volantini o articoli di stampa riguardanti vicende di politica locale.
Orbene gli rispondo attraverso questo post copiando-incollando parte di un articolo pubblicato su: www.difesadellinformazione.com - Internet e diritto all'oblio: quando la memoria cade in prescrizione (avv. Antonello Tomanelli).
Orbene gli rispondo attraverso questo post copiando-incollando parte di un articolo pubblicato su: www.difesadellinformazione.com - Internet e diritto all'oblio: quando la memoria cade in prescrizione (avv. Antonello Tomanelli).
[........il diritto all’oblìo, creato da quella giurisprudenza degli anni ’70, attentissima ai diritti della persona, che lo collocò tra i diritti inviolabili di cui all’art. 2 Cost., è il diritto di ognuno a non vedere riproposti al pubblico fatti propri che in passato furono oggetto di cronaca. A volte è sufficiente una singola pubblicazione perché una notizia venga acquisita con completezza dalla collettività. Altre volte sono necessari approfondimenti, che fanno sì che la notizia perduri nel tempo. In ogni caso, a partire dal momento in cui il fatto è acquisito nella sua interezza, l’interesse pubblico alla sua riproposizione va scemando fino a scomparire, come se diventasse un fatto privato, e sorge il presupposto del diritto all’oblìo.
Una tutela sacrosanta. Ma che, per ovvi motivi, riguarda il “cittadino X”, il tossicodipendente che per procurarsi la dose rapinò la bottega, o l’anonimo funzionario che si fece corrompere per coprire un abuso edilizio. Non certo il politico di lungo corso, quello il cui rapporto con la collettività perdura nel tempo e che sarà sempre attenzionato dall’opinione pubblica, anche per ciò che riguarda il passato.
Il generale Rafael Videla, capo della giunta militare che governò l’Argentina tra il 1976 e il 1981, amava ripetere che “la memoria è sovversiva”. Il senso della frase è che niente che possa nuocere al Potere va ricordato.]