venerdì 13 agosto 2010

ORIA - Tolte le impalcature di restauro al castello svevo ma NON PUO' ANCORA ESSERE VISITATO.

Da due anni è ormai chiuso al pubblico per lavori di restauro e non si riesce a capire quando sarà di nuovo possibile visitarlo. Il restauro è terminato ma una vox populi riferisce che il proprietario sta avendo dei problemi burocratici, con la competente Soprintendenza ai bei Architettonici e Paesaggistici, per il rilascio del relativo Nulla Osta. Detta Soprintendenza si sarebbe accorta solo di recente (???) che a ridosso delle mura del castello esisteva un "bosco storico".
Ricordo a me stesso che uno degli obblighi che hanno i proprietari del castello, derivanti da un atto notarile del 1933, è proprio quello di far visitare le torri dell'antico maniero. Tutti i turisti che vengono ad Oria rimangono delusi per questa impossibilità. In verità noi posteri di quel Podestà che nel 1933 permutò il castello con Palazzo Martini possiamo oggi dire che forse allora fece una grande fesseria. Non solo svendette il castello ma si dimenticò che al suo interno trovavasi anche la preziosa cripta dei Santi Crisante e Dario, patrimonio di tutti, che oggi rimane invece reclusa in una proprietà privata e quindi non visitabile. Cliccate sulla seguente immagine per visionare l'interno della cripta in formato 3D. [Stralcio della deliberazione del Podestà n. 137 del 20 maggio 1933, allegata all’atto del notaio Luca di Castri, redatto in Oria addì 4 dicembre 1933: “ Omissis ....... Considerato che il Commendatore Martini Carissimo ............ si offre di permutare il suo vasto edificio per essere convertito in Municipio con l’antico Castello Svevo di proprietà del Comune riserbando a sé per soli 10 anni l’usufrutto sui vani a pianterreno del suo immobile ........ Considerato che il Castello Svevo è completamente diruto e richiede una spesa non lieve per essere restaurato, .......... il detto Castello non à alcun valore venale, pure con i suoi pregi storici ed artistici può rappresentare un valore pari a quello che il Com.re Martini Carissimo offre in permuta e che si determina in lire cinquantamila .....” omissis ....... delibera ...... di “permutare col Comm. Avv. Giuseppe Martini Carissimo il Castello Svevo col Palazzo di sua proprietà, riconoscendo a lui il diritto di usufrutto sulle proprietà terranee sopra annunziate per la durata di dieci anni consecutivi. Il detto Com.re Martini Carissimo restaurerà il Castello come meglio crederà, dandone avviso alla Sopraintendenza alle Antichità e Belle Arti, e farà visitare le torri nei giorni e nelle ore che egli stesso vorrà designare a quei cittadini e forestieri che vi si recheranno a scopo culturale e storico.”]
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