mercoledì 12 maggio 2010

A proposito del 150° anniversario dell'Unità d'Italia: I briganti erano.......

Udite, udite come la pensava Antimo Baldari (1910-200o), il poeta sarto, autore del volume "La Città di Oria" che è stato stampato ultimamente a nostre spese.
A pag. 88 di detto libro così è riportato:
"IL BRIGANTAGGIO - In quell'anno di carestia i cittadini furono preoccupati ed ebbero paura e non facilmente si avventuravano sulla diligenza per andare in altri paesi. Il viaggiatore di allora era una persona facoltosa, il quale poteva essere derubato. Il denaro sporco, il quale veniva rubato dai briganti, non era per i loro bisogni, ma serviva per venire incontro agli ammalati, ai vecchietti, per i bambini che morivano denutriti, infine per quanti disoccupati e nell'emarginazione morivano incompresi. La banda di quanto erano detti malfattori, era di missionari."

Vien spontaneo pensare: "Altro che Robin Hood!!!"

Circa questa teoria sui briganti, dobbiamo credere al sarto poeta, i cui testi sono considerati "Tesori della Biblioteca De Pace - Lombardi" ?
Nell'introduzione l'assessore alla cultura attuale così scrive: "Sono proprio gli scritti di un nostro concittadino, Antimo Baldari, che ci rivelano storie quotidiane, riti, tradizioni e aneddoti di una popolazione che si riscopre attraverso il passato. Questo volume, oltre ad essere un grande documento di storia locale, aggiunge un tassello alle ricerche....."
Quindi..... un grande documento di storia locale ...... fa ritenere un grande storico il suo autore ...... e pertanto è da ritenere attendibile la sua teoria sul brigantaggio?
Non è nelle mie intenzioni dissacrare il compianto Antimo Baldari, ma personalmente ho dei dubbi.
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