lunedì 31 marzo 2008

RICHIESTA DI TRASMETTERE I LAVORI DEL CONSIGLIO COMUNALE IN DIRETTA SU RADIO ORIA



STRALCIO CONSIGLIO COMUNALE DEL 18 FEBBRAIO 2002
PUNTO NR. 4: “Trasmissione diretta radiofonica del Consiglio Comunale – Approvazione disciplinare e modifica Regolamento Funz. Consiglio Comunale – Determinazioni (Arg. Prop. Dal Consigliere Carucci Roberto del gruppo Progetto Oria)”.

PRESIDENTE L’argomento numero 4 è la seconda proposta presentata dal gruppo ProgettOria e riguarda la diretta radiofonica del Consiglio Comunale. Il movimento politico ProgettOria propone l’approvazione di un disciplinare per la diretta radiofonica. Se il Consigliere Carucci vuole illustrare questa proposta, prego.

Consigliere CARUCCI La proposta risponde ad un’esigenza diffusa in città. Molti cittadini che non possono, per ovvi motivi, partecipare alle sedute del Consiglio Comunale chiedono - questo credo che possa risultare a tutti - di poter ascoltare, come si faceva un tempo, il Consiglio Comunale su Radio Oria. Come movimento politico abbiamo deciso di presentare questa proposta - all’epoca ancora ignari della fine che avrebbero fatte le nostre proposte - per tre obiettivi: quello di soddisfare una diffusa richiesta da parte della cittadinanza; quella di responsabilizzare, sotto certi aspetti, i Consiglieri Comunali perché è ovvio che di fronte a 12-15 persone ci si può comportare in un certo modo, se sappiamo che tutta la città ci ascolta forse possiamo essere più attenti e più partecipi ai lavori del Consiglio Comunale; e poi, ovviamente, anche per far sì che Radio Oria, che un tempo era una cosa importantissima per tutta la città, possa rivalutarsi e possa garantirsi l’esistenza in vita. Se non sbaglio quest’anno ricorrono i 25 anni dell’apertura di Radio Oria; quindi penso che con i dovuti limiti e prescrizioni sia il caso di cercare di far sì che Radio Oria possa continuare ad esistere. La proposta di delibera si articola in due punti principali. Il primo punto è una modifica al Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, cioè si prevede esplicitamente che le sedute del Consiglio, ove possibile, vengano trasmesse in diretta radiofonica ed all’uopo il Consiglio approva uno schema di disciplinare che poi gli uffici potranno adottare per sottoscrivere una convenzione con il rappresentante legale dell’emittente. Io non dò lettura del disciplinare; è stato letto - se ricordo bene - in una commissione che abbiamo fatto a metà dicembre. La caratteristica un po’ particolare del disciplinare è quella di prevedere che ai costi che, ovviamente, derivano dalla necessità di trasmettere i Consigli Comunali per radio, perché è ovvio che bisognerà prevedere un compenso che io ho previsto, ma è chiaro che tutto poi sarà rimesso alle determinazioni degli uffici, a fronte, dicevo, di questa spesa da sostenere si può prevedere, in maniera innovativa, che la trasmissione in dirette radiofonica dei Consigli Comunali possa essere sponsorizzata da imprenditori privati. A questo scopo potrebbero essere fatti degli avvisi da parte del Comune dicendo che è intendimento dell’Amministrazione consentire la sponsorizzazione delle trasmissioni del Consiglio Comunale, quindi, si potrebbe prevedere, come è scritto nel disciplinare, che prima della trasmissione in diretta dei Consigli Comunali vengano fatti degli spot a favore degli imprenditori che accetteranno di sponsorizzare il tutto. Non entro nei dettagli perché abbiamo già discusso in commissione, siamo abbastanza avanti con l’orario e quindi lascio spazio agli interventi dei Consiglieri e vediamo un po’ cosa ne viene fuori.

PRESIDENTE Ha chiesto di parlare Viapiana dei C.C.D..

Consigliere VIAPIANA Signor Sindaco - mi dispiace che sia assente per motivi certamente di salute - signor Presidente, signori Consiglieri, la proposta del Consigliere dottor Carucci ripropone, in sostanza, esperienze già fatte disciplinate da convenzione ma conclusesi con esiti insoddisfacenti per almeno due ragioni. Primo: le trasmissioni radiofoniche della sala consiliare veicolavano polemiche urlate e confuse; scontri violenti e retorica indisponente. Secondo: nelle interviste domenicali il Sindaco, facilmente irritabile di fronte alle critiche, si mostrava più uomo di parte che Sindaco della città. Malgrado ciò, noi continuiamo a credere convintamente nella necessità di sollecitare anche l'informazione radiofonica, l’impegno civico sociale e politico dei concittadini che è autentica garanzia di partecipazione democratica al servizio dell’interesse pubblico. Siamo, quindi, disponibili ad un riesame critico e documentato dei rapporti tra il Comune e la Radio Locale 104 ed insieme ad una seria discussione della proposta Carucci che, nel contesto di tali rapporti, ha la sua giusta collocazione. Per quanto riguarda i rapporti tra il Comune e la Radio 104 nelle nostre ricerche archivistiche, alquanto faticose, per gli anni successivi al 1993 risulta che la concessione dei locali a Radio Oria104 è attestata dalla deliberazione di Giunta numero 307 del 7 aprile 1987, con la quale si concedevano in uso gratuito a Radio Oria i locali in via Papa Todaro sottostante la sede municipale che dovevano essere riconsegnati quando il Comune li avesse richiesti. Ricordiamo a tal proposito che la sede municipale era stata trasferita nel 1985 da Palazzo Martini al nuovo Municipio. Nel medesimo anno 1987 con la deliberazione di Giunta 1155 del 31 dicembre fu approvata la convenzione fra il Comune e l’emittente locale 104 alla quale venne erogato, nello stesso tempo, il contributo di lire 1.200.000 lire. Per 1988 e successivi, qualora non vi dovessero modifiche nei termini degli accordi e vigendo la citata convenzione, nei primi nove articoli di detta convenzione sono precisati gli obblighi della Radio relativi alla varia informazione ed alla trasmissione dei lavori delle adunanze consiliari. La predetta deliberazione numero 1155 del 1986 è il punto di riferimento di altre deliberazioni di Giunta riguardante Radio Oria 104 fino al 1993. In tale deliberazione l’entità del contributo comunale è sempre determinata nella misura di 1.200.000 lire. Dalla comunicazione del 15 gennaio 1997, protocollo numero 617/6, risulta che tra l'ufficio relazione col pubblico e l’emittente 104 era stata concordata, sulla base dell’articolo 3 della citata convenzione del 1987, l’intervista domenicale al Sindaco. Nel 1997, dunque, la convenzione fu espressamente richiamata ed anche nell’ottobre del 1998 essa continuò ad essere operante come attestato dalla determinazione numero 1080 del 22 ottobre 1998, anche se il contributo comunale per il 1997 venne ridotto a lire 840mila, perché la radio non aveva eseguito tutte le prestazioni dovute. Dopo questa determinazione del 1998 non siamo riusciti a trovare altre notizie. A questo punto va inserita la proposta Carucci nella quale, peraltro, non si fa alcun riferimento alla convenzione del 1987 e ciò fa sorgere qualche dubbio: come si pone la proposta Carucci del 2001 rispetto alla convenzione del 1987? La sottintende o la ignora? Non la ritiene più valida in tutto o in parte o la si inserisce? Ed ancora. Il Consigliere Carucci considera ancora valido l’accordo particolare del 1997 con l’intervista al Sindaco o no? Si tratta di un’esperienza recente ben nota ad Oria. Dopo aver richiamato, brevemente, i momenti e gli aspetti salienti del rapporto tra il Comune e Radio Oria 104 passiamo ora all’esame della proposta Carucci. Un esame qui limitato ad alcune osservazioni critiche piu' rilevanti, sia per ciò che riguarda la bozza di deliberazione, sia per quanto riguarda il testo della convenzione. A): la bozza di deliberazione. Non ravvisiamo alcun bisogno di modificare il Regolamento del Consiglio Comunale per una convenzione con l’emittente locale. Non esageriamo. Diamo alle cose l’importanza che hanno sul piano dell’interesse pubblico e non vi è nessun bisogno, per ovvie ragioni, di rendere l’eventuale provvedimento immediatamente eseguibile, anche perché in una possibile convenzione dovrebbero essere inserite alcune condizioni preliminari perentorie, irrinunciabili, tutelate da sanzioni adeguate e precise. B): la convenzione o disciplinare. Noi riteniamo che l’organizzazione della pubblicità riguardante solo Radio Oria, perciò escludiamo tanto il marchio o logotipo, nell’eventuale sponsor uno o più di uno nel manifesto di convocazione del Consiglio Comunale quanto l'iscrizione di ulteriore entrata nel bilancio preventivo. Inoltre, poiché la diretta costerebbe di più ed avrebbe un numero di ascoltatori non superiore a quella della differita, noi propendiamo per la differita. Per questi ed altri motivi che potranno essere chiariti successivamente non accettiamo la proposta Carucci ed alle precedenti osservazioni aggiungiamo, per completezza del discorso, le note seguenti. Prima nota: il Presidente del Consiglio, signor Cosimo Ferretti, vista la proposta Carucci del 17 agosto 2001 in piena estate ha inviato il 21 settembre 2001 una richiesta a Radio Oria per avere informazioni sulla titolarità della concessione; sulla iscrizione del registro nazionale delle imprese radiotelevisive; sul codice fiscale e sulla partita I.V.A., nonché sulla concessione per la Puglia. Dalla risposta di colui che si dice direttore di stazione, che non sappiamo se sia anche il rappresentante dell’emittente risulta che la Radio suddetta, almeno fino al primo ottobre 2001, data della risposta, era in attesa di concessione; che il registro delle imprese radiotelevisive era rimasto solo sulla carta; che la radio, essendo un’azienda commerciale possiede la partita I.V.A. che anche per la concessione sull’ambito regionale era in attesa di concessione. L’unico dato certo, come si vede, è la partita I.V.A.. Seconda nota: Radio Oria 104 e Teleradio Città Bianca di Ostuni hanno installato sui lastrici solari di Palazzo Martini le loro antenne una delle quali alta più di 20 metri, ben visibile da via Piave e da via Papa Todaro non sappiamo a quando risalgono tali installazioni, né sappiamo se siano state regolarmente autorizzate, a quale condizione e fino a quando. Il Palazzo Martini è un bene pubblico di interesse storico ed artistico soggetto a regime giuridico dei beni demaniali destinati ad essere utilizzati dall’intera collettività. Pertanto, la tutela dei beni nel tutto e nelle singole parti spetta all’autorità amministrativa. Di questa tutela si occupa la Legge primo giugno 1939 numero 1089 che negli articoli 21 e 22 indica le norme per salvaguardare la prospettiva e la luce e né siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro. Ciò che ora sto per dire è molto importante. Col Decreto Legislativo 20 ottobre 1998 numero 368 è stato istituito il nuovo ministero per i beni e le attività culturali, il quale provvede - fra l'altro - alla promozione della cultura urbanistica ed architettonica, articolo 2, comma 2, lettera d). Nel precedente Decreto Legislativo 31 marzo ‘98 numero 112, articolo 152, comma 3, tra i compiti di valorizzazione dei beni culturali si legge: lettera a): miglioramento della conservazione fisica dei beni e della loro sicurezza, integrità o valore; lettera b): diffusione della loro conoscenza anche mediante riproduzione. Immaginatevi voi una riproduzione del Palazzo Martini con quelle antenne! Lettera c): studi, ricerche, iniziative scientifiche in collaborazione con Università ed Istituzioni Culturali e di ricerca; infine, nell’articolo 11 lettera a) del nostro statuto perfezionato da poco tempo e regolarizzata dal Segretario Generale e dal dipendente Cosimo Schirinzi si pone in rilievo la necessità di un collegamento armonico tra il centro storico ed il tessuto urbanistico. Con ciò che si è detto, viene ribadita l’assoluta incompatibilità tra le antenne ed il Palazzo Martini e si comprendono anche le ragioni che hanno indotto il nostro Sindaco ad emanare come capo dell’Amministrazione e non come ufficiale di governo le due ordinanze del 24 e 27 ottobre 2001 aventi per oggetto la rimozione delle due antenne, quella oritana e quella ostunese. Tali ordinanze non sono state ancora eseguite probabilmente perché il Sindaco ha voluto benevolmente concedere una proroga affinché le due emittenti potessero organizzarsi. Sono trascorsi tre mesi e mezzo, però le antenne sono ancora lì dove erano. La certezza del diritto, il rispetto delle leggi, la coerenza tra gli scritti e gli atti e la consapevolezza degli impegni assunti per la realizzazione di progetti elaborati a livello scientifico impongono che si stabilisca oggi stesso il perentorio termine di scadenza per la rimozione ed il trasporto delle antenne in altro luogo fuori dal centro storico. Noi siamo disposti a concedere un’ultima proroga entro il 30 marzo prossimo venturo; cinque mesi per organizzarsi sono più che sufficienti. La rimozione delle antenne entro il termine stabilito con la riconsegna dei locali liberi da cose e persone è per un verso una conseguenza imposta dalle leggi; difatti questi locali noi li possiamo utilizzare per l’Ufficio Agricoltura oppure per l’Acquedotto Pugliese oppure per uffici amministrativi. Ordinanze del Sindaco. Per un altro verso essa è la condizione preliminare fondamentale, irrinunciabile, improrogabile, sia per un’eventuale riconferma della precedente convenzione o per proposte di nuovi accordi con radio Oria104; sia per una nuova convenzione con la stessa Radio anche sotto altro nome e/o titolarità legale e tecnica; sia con qualsiasi altra emittente locale o di altri paesi. La presenza delle antenne su Palazzo Martini nuoce particolarmente alla tutela ed alla razionale valorizzazione del Palazzo che va consegnato nella sua integrità, tanto sul piano dell’architettura, cioè come edificio di interesse storico ed artistico, quanto sul piano dell’urbanistica, ossia nella duplice prospettiva del piano di recupero del centro storico e del Piano Regolatore Generale. Come edificio in sé il Palazzo Martini ha il suo valore artistico perché è uno dei palazzi più belli dell’architettura oritana, ma ha pure il suo valore storico soprattutto perché dalla metà degli anni Trenta alla metà degli anni Ottanta del ‘900 esso è stato per mezzo secolo il nostro Palazzo di Città; la sede del nostro Municipio nel periodo monarchico prima ed in quello repubblicano dopo. Il professore Malva, che è assente, ben consapevole del valore e del significato dei beni e delle attività culturali, ha avviato da Assessore il processo di tutela, restauro e valorizzazione del nostro Palazzo di Città laddove è nata ed è cominciata a maturare la democrazia in Oria. Se si coglie lucidamente il ruolo del Palazzo Martini entro il futuro contesto del recupero del centro storico e dello sviluppo urbanistico della città, ci si rende conto agevolmente che la cultura architettonica ed urbanistica, accortamente adeguata alla nostra realtà contribuisce a realizzare e prefigurare nuovi scenari che coinvolgono insieme Enti Locali, istituzioni di ricerca sovrintendenze regionali ed università, ed in questa direzione va il progetto Dedalo che vede consociati Oria con altri Comuni, il Pastis C.N.R., la Cittadella della Ricerca, la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Bari e la Facoltà dei Beni Culturali della Facoltà di Lecce. In questo progetto due sono i grandi pilastri sui quali poggia una varia attività promozionale: Monte Papa Lucio come arca del parco archeologico e Palazzo Martini come sede del museo della Cultura Messapica. I lavori di ristrutturazione e restauro del Palazzo Martini sono in corso ed il Sindaco li controlla personalmente. Giunti alla fine, ci auguriamo di aver offerto a questo Consiglio precisi riferimenti documentali e normativi nonché argomenti ed argomentazioni utili per rendere conto delle ragioni per le quali non accettiamo la proposta Carucci, alcuni particolari della quale, peraltro, se il Consigliere Carucci fosse d'accordo, potrebbero essere accolti in una proposta integrata di convenzione che noi stiamo già predisponendo. Come ieri, a proposito della discarica, abbiamo dato prova del nostro interesse a tutelare i beni ambientali, così oggi, a proposito delle antenne, dimostriamo, coerentemente, di voler tutelare i beni culturali. Un comportamento diverso sarebbe manifestamente contraddittorio: gli uni e gli altri appartengono all’intera collettività.

PRESIDENTE Grazie al Consigliere Viapiana. Aveva chiesto di parlare il Consigliere Sorrento.

Consigliere SORRENTO Signor Presidente, signori colleghi, pubblico, buonasera. Io voglio dire solo due parole, sarò breve. Premesso che io personalmente ed il Partito che rappresento siamo, così come l’ha precedentemente riferito il collega Viapiana, favorevoli alla trasmissione in cronaca diretta o differita dei lavori del Consiglio Comunale presso la nostra emittente locale, però in sede di commissione consiliare ho sollevato alcune perplessità che poi, dopo un’attenta verifica, ho appurato essere reali ed adesso spiegherò quali. Trattandosi la trasmissione in cronaca diretta o in differita dei lavori del Consiglio Comunale essere un servizio di pubblica informazione a tutti gli effetti, cioè vera e propria, prevederebbe, da parte dell’emittente radiofonica locale, la registrazione della testata giornalistica presso il Tribunale, in questo caso, di Brindisi. Cosa questa che non c’è, almeno stando alla documentazione pervenuta nel fascicolo a disposizione dei Consiglieri Comunali. Ma non tanto per la mancata registrazione a tutt’oggi di una testata giornalistica che tutelerebbe un po' tutti, manca la figura del direttore responsabile. Il direttore responsabile è colui al quale la Legge attribuisce quella figura di garanzia per tutti. Funge da garante per la radio, funge da garante, in questo caso, per l’Amministrazione e funge soprattutto da garante per i cittadini. Infatti, se noi pensiamo che durante i lavori del Consiglio Comunale potrebbe essere diffamata una persona, la cui persona potrebbe poi esporre denuncia, chiaramente saremmo coinvolti in primi persona sia la Radio, che in quel momento trasmetterebbe un servizio pubblico, un’informazione, ma soprattutto noi come amministratori. Pertanto, i cittadini soprattutto e noi amministratori non saremmo tutelati sufficientemente di fronte a questo fatto. Io poi voglio integrare, siccome sto considerando un aspetto diverso da quello che ha considerato il collega Viapiana, stando così le cose io faccio proposta al Consiglio Comunale che la direzione, l’editore della Radio Locale, faccia pervenire - se ne è in possesso - la relativa documentazione attestante la registrazione di una testata giornalistica, può darsi pure che ce l’abbia e che non sia pervenuta nella nostra documentazione; faccia pervenire la reale registrazione presso il Tribunale di Brindisi e produca la reale documentazione. Noi poi siamo disponibili ad esaminare la proposta fatta dal Consigliere Carucci. Grazie.

PRESIDENTE Grazie al Consigliere Sorrento. La parola al Consigliere Pescatore.

Interviene il Consigliere Pescatore fuori microfono.

PRESIDENTE Rinuncia. Ci sono interventi?

Consigliere CANIGLIA Grazie Presidente . A me è parso di capire dal dibattito di questa sera sull’argomento e dalle cose dette dal Consigliere Sorrento e dalle cose dichiarate dal Consigliere Viapiana che, purtroppo, dagli atti in nostro possesso non si evincono i presupposti per poter arrivare ad una convenzione con Radio Oria. Questa è una cosa che a me dispiace tantissimo. Perché io sono stato tra quelli che ha affermato e continua ad affermare che è necessario per la vita democratica di Oria la trasmissione dei Consigli Comunali. Io posso capire che ci possono essere dei problemi burocratici, procedurali, quindi io voglio esortare l'Amministrazione e l’intero Consiglio Comunale a trovare insieme a Radio Oria la strada per giungere al risultato finale che deve essere quello del potenziamento di radio Oria e della trasmissione dei Consigli Comunali. Io sono d'accordo quando si dice che le antenne, soprattutto di quell’impatto paesaggistico oltre che ambientale di inquinamento elettromagnetico, non possono stare nel centro storico e su un palazzo di tale importanza artistica e storica; bisogna, quindi, trovare una soluzione in breve termine, cioè dare la possibilità a Radio Oria di avere un’allocazione per l’antenna, per i suoi impianti fuori dal centro storico e nello stesso tempo trovare la strada per, entro breve tempo, arrivare alla trasmissione del Consiglio Comunale e garantire la trasmissione e la massima pubblicità dei lavori consiliari. Io capisco quando si dice che non siamo in grado oggi di votare quella delibera perché non siamo in grado di fare la convenzione, però muoviamoci subito affinché questo avvenga. Io non vorrei che ci troviamo fra un anno che una parte dell’opposizione, giustamente, ci deve rinfacciare che non stiamo mandando i Consigli Comunali alla Radio. Io mi auguro che questo non avvenga.

PRESIDENTE Siamo già in fase di dichiarazione di voto. Prego Carucci.

Consigliere CARUCCI Ho sentito dire che questa sera ci si esprimerà contro perché alcuni Consiglieri ritengono che non possa essere sottoscritta la convenzione con Radio Oria per motivi tecnici. Io credo che questa sera il Consiglio Comunale debba dare un indirizzo, cioè quello di trasmettere o non trasmettere il Consiglio alla radio. Le valutazioni tecnico-giuridiche le devono fare gli uffici perché a loro è demandata la competenza a gestire le cose. Quindi, non posso che rinnovare, ma non solo perché l’ho proposta io la deliberazione, ma perché nel nostro programma era uno dei punti fondamentali, l’invito a votare a favore di questa proposta di deliberazione perché il Consiglio deve esprimersi – se lo ritiene - a favore della diretta radiofonica. Se questo Consiglio Comunale non ritiene di dovere trasmettere in diretta i propri lavori, benissimo, ne prendiamo atto noi e ne prenderanno atto i cittadini; ma se è per questioni tecniche io penso che queste debbano essere demandate agli uffici. Noi siamo qui per fare politica, per dare indirizzi e questa sera dovremmo dare l’indirizzo agli uffici e non certo ai Consiglieri o ad altri di fare tutto il possibile perché il Consiglio Comunale venga trasmesso in diretta. Per questo motivo io mi esprimo in maniera favorevole e chiedo che in questo senso si esprima tutto il Consiglio Comunale se vuole davvero trasmettere in diretta i lavori del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE Ci sono altre dichiarazioni di voto? Prego Consigliere Sorrento.

Consigliere SORRENTO Io avevo fatto nel mio intervento una proposta. Noi come partito ma anche come maggioranza siamo favorevoli a far trasmettere dalla radio i lavori del Consiglio Comunale, però io direi di rinviare questa decisione fino a quando l’emittente radiofonica locale non avrà prodotto la necessaria documentazione perché sia a posto con le regole. Perché un domani non potremmo essere accusati di aver fatto una convenzione con una radio che non è a norma. La mia proposta è quella di rinvio e programmare insieme anche in sede di commissione quando cominciare a far trasmettere i lavori del Consiglio Comunale in cronaca diretta o in differita dalla radio locale.

PRESIDENTE Prego Consigliere Zanzarelli.

Consigliere ZANZARELLI Presidente , Alleanza Nazionale ritiene che, allo stato degli atti, questa sera si debba votare contro la trasmissione del Consiglio Comunale (questo era il punto all'ordine del giorno). Perché io dico “allo stato degli atti”? Perché noi ci troviamo di fronte ad una situazione che non è legale; è bene intendersi qui, in modo tale da evitare atteggiamenti populistici che possono scivolare in una facile demagogia. Da quello che a me risulta, Radio Oria - ho ascoltato con molta attenzione gli interventi di diversi Consiglieri - è stata destinataria di ben due ordinanze sindacali. Ora, risulta dagli atti in nostro possesso che queste ordinanze sono state impugnate davanti al T.A.R.? Non credo che queste ordinanze siano state impugnate; ed anche ove lo fossero state, il T.A.R. si è pronunciato in ordine alla sospensiva? Io arrivo all’assurdo di dire che immaginiamo per un attimo che il T.A.R., regolarmente adito, si sia pronunciato sulla sospensiva, che abbia data ragione a Radio Oria; cioè a dire “momentaneamente puoi continuare a trasmettere”. Allora solo in quel caso io credo che questa sera il Consiglio, nel rispetto di una decisione presa dal T.A.R., potesse dire “va bene siamo d'accordo per la diretta”. Io credo che allo stato degli atti noi dobbiamo necessariamente questa sera non differire; questa sera noi dobbiamo necessariamente votare contro, auspicandoci tutti, perché noi siamo per il dialogo, per la partecipazione, perché noi sappiamo benissimo che la diretta radiofonica è un veicolo necessario a volte per consentire a tutti i cittadini o alla gran parte di essi di seguire i nostri lavori. Quindi io credo che questa sera dobbiamo necessariamente votare contro e mi dispiace votare contro, però, purtroppo, questa è la situazione; a malincuore, ma Alleanza Nazionale deve necessariamente, per i motivi che ho detto, votare contro. Grazie.

PRESIDENTE Se non ci sono altri interventi, io direi che potremmo riassumere in questo, cioè siccome per la diretta radiofonica la volontà è unanime, quindi tutto il Consiglio la vuole, però a determinate condizioni, io credo che ci possiamo fare carico, come giustamente diceva il Consigliere Sorrento, di approfondire, insieme ai titolari di Radio Oria, tutti questi aspetti qua. Intanto, però, dobbiamo pronunciarci sull’argomento. Se non ci sono altri interventi io pongo a votazione l’argomento numero 4. Facciamo l'appello. Il sig. Presidente esegue l'appello. Risultano presenti nr. 15 Consiglieri su nr. 21 eletti.

PRESIDENTE Chi è favorevole alla diretta radiofonica, così come presentata dal gruppo Progetto Oria, alzi la mano. Non essendoci ulteriori richieste di intervento, il sig. Presidente pone in votazione palese, per alzata di mano, l'argomento in oggetto segnato, che non viene approvato.

PRESIDENTE Favorevoli: 2 (Pescatore e Carucci); contrari: 13 (Fullone, Viapiana, Sorrento, Caniglia, Andriani, Monticelli, Ferretti, Conte Egidio, De Gaetani, Russo, Vitto, Greco, Zanzarelli); astenuti: nessuno.
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