sabato 22 marzo 2008

COPIO-INCOLLO PER FUTURA MEMORIA

SOLITAMENTE FACCIO IL COPIO-INCOLLO DA ORGANI DI STAMPA PER FARE DEI COMMENTI. IN QUESTO CASO E' UN SEMPLICE COPIA-INCOLLA, SOLO AL FINE DI CREARE UN ARCHIVIO A FUTURA MEMORIA SU TUTTO CIO' CHE AVVERRA' DA OGGI IN POI IN QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE IN PROVINCIA DI BRINDISI. QUESTI "PASSAGGI DI CASACCA" DALL'UDC AL PARTITO DI FINI-BERLUSCONI POTREBBERO PROCURARE CONSEGUENZE E RIPERCUSSIONI ANCHE NELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ORIA. Osserviamo attentamente quindi.
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Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno del 20.3.08
Fuga dall’Udc
Fitto annuncia: «In 25 passano nel Partito delle libertà»
C’è poco da girare intorno: è fuga dall’Udc. «Sono 24 gli amministratori, ex amministratori, dirigenti ed ex dirigenti dell’Udc della provincia di Brindisi che oggi annunciano di voler lasciare il partito di Casini, per continuare in linea con la propria storia politica, a sostenere il progetto politico del Popolo della Libertà e del Presidente Silvio Berlusconi. A loro si aggiunge anche un ex Consigliere comunale della Margherita, per un totale di 25». Le parole del coordinatore regionale di Forza Italia–Pdl, on. Raffaele Fitto non danno adito a dubbi, soprattutto perchè ad organizzarre il tutto era stato il sindaco di Carovigno e vice commissario provinciale dell’Udc brindisino, Vittorio Zizza, insieme con il consigliere regionale Giovanni Copertino « che già il 1° marzo scorso, in occasione della visita a Bari del Presidente Berlusconi, aveva comunicato il proprio disimpegno dall’Udc e la piena e convinta adesione al Pdl e al gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione». E Fitto è andato giù senza remore: «Questi amici disorientati come me dalla scelta dei vertici nazionali del nostro partito di disimpegnarsi dal centrodestra, hanno deciso convintamente e coerentemente di impegnarsi nella campagna elettorale del Popolo della Libertà e continuano a riconoscersi nei valori, nelle idee, nei progetti di sviluppo del Presidente Berlusconi. Ci hanno manifestato il loro disagio e li abbiamo volentieri accolti nel Pdl, dove del resto erano sempre stati». Ufficialmente da ieri, praticamente dagli inizi del mese, sono Pdl e non più Udc: Vitantonio Zizza (sindaco uscente, candidato Sindaco del Pdl a Carovigno, ex coordinatore provinciale Udc Brindisi), Vincenzo Epifani, Pietro Carlucci, Silvio De Simone consiglieri comunali di Carovigno, nonchè Giuseppe Sbano(Presidente consiglio comunale a Carovigno) e ancora Angelo Lanzillotti (consigliere comunale e già sindaco di Carovigno), Antonio Pagliara, Antonio Barella, Nicola Pepe, Leonardo Simeone, tutti e quattro assessori a Carovigno. E poi ancora Cosimo Caroli, già consigliere provinciale, Leonardo Arnese assessore a Fasano, Giuseppe Contento, consigliere comunale a Fasano, e poi ancora Pietro Santoro, assessore a Brindisi, Omar Ture, ex consigliere comunale a Mesagne, Francesco Caniglia, consigliere comunale a Oria, Carmelo Lolli, assessore Udc a S. Donaci, cittadina nella quale passa al Pdl anche Carmine Lolli, attuale candidato sindaco. Sono Pdl anche Giuseppe Trinchera, consigliere comunale a S. Michele, Vincenzo Attorre, consigliere comunale a S. Vito, Crocifisso Tommasi e Giovanni Serinelli consiglieri comunali a Torchiarolo; Franco Pennetta, ex consigliere comunale della Margherita a Brindisi, Mimmo Donateo, segretario Udc a Cellino ed Edmondo Caniglia, commissario Udc e già Sindaco di Latiano. E l’Udc? Per tutta risposta, nel pomeriggio all’Hotel Orientale ha tenuto una riunione organizzativa-elettorale già programmata con il segretario nazionale Lorenzo Cesa e l’on. Salvatore Greco, commissario provinciale. «È sconcertante l’ipocrisia con cui vogliono farsi passare meri interessi personali della peggiore specie per motivazioni ideali. Oggi Zizza dichiara di aver lasciato l’Udc per aderire al Popolo delle libertà, portando con sè alcuni consiglieri comunali del brindisino, per il “disorientamento provocato dalla scelta dei vertici nazionali del partito di uscire dal centrodestra e per continuare a riconoscersi nei valori” del presidente Berlusconi», ha detto Greco. «Mi sembrano dichiarazioni fuori dal mondo – ha aggiunto – Zizza, all’indomani delle dimissioni dell’on. Mele dal partito, ha provato fino allo spasimo a essere candidato alla Camera al suo posto, come riferimento per la provincia di Brindisi. Come suol dirsi, ha fatto il diavolo a quattro. E ancora fino all’altra sera ha lavorato per la presentazione delle liste Udc come delegato del partito nazionale nei Comuni dove si vota per le amministrative. Oggi apprendiamo di questo bizzarro ravvedimento ideale: una folgorazione sulla via di Maglie, verrebbe da dire –prosegue Greco – tra persone adulte sarebbe il caso di chiamare le cose per nome: cambiare partito adducendo motivazioni ideali è cosa ben diversa che passare per la promessa di un posto al sole».
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Fonte: Gazz. 21.3.08
Udc, proprio fuga non fu
Smentita a metà la nota Pdl
Quando i vertici si dicono di tutto a suon di note
Udc e Pdl si dicono tutto ed alla fine interviene anche l’on. Mele Inizia. il segretario nazionale Udc, on. Lorenzo Cesa analizzando i sondaggi. «Nel Pdl fanno comunicati ogni giorno per rendere noto di un singolo consigliere che passa con loro: noi preferiamo far parlare i fatti. E prendiamo atto che Berlusconi ha preso con sé Ciarrapico, e Fitto per non essere da meno ha preso con sé Mele. Complimenti a entrambi». E qualche ora dopo Vittorio Zizza ha replicato: «È un gran peccato che gli amici Cesa e Greco non si siano resi conto per tempo del disagio avvertito
all’indomani della decisione nazionale di fuoriuscire dal centrodestra. Questa sottovalutazione
del disagio ha portato l’amico Tato Greco a non accorgersi neanche, fino alla conferenza stampa di ieri a Brindisi che, ormai da quasi una settimana, sono il candidato Sindaco del Popolo della
Libertà per il Comune di Carovigno». Quindi ha proseguito: «Il fatto che più di venti tra sindaci, assessori, dirigenti dell’Udc brindisina abbiano deciso di restare nel centrodestra pur senza “ottenere un posto al sole” come dice l’amico Greco, dimostra che la nostra decisione è dettata
esclusivamente dalla coerenza politica. Ad essere stati “folgorati ” non siamo quindi noi ma forse chi, all’improvviso – prosegue -, ha deciso di abbandonare quegli ideali e quei progetti di sviluppo per cui fino a ieri si è battuto ed è stato anche al Governo di questo Paese». «Su questa vicenda dei presunti passaggi dall’Udc brindisino al Pdl, Fitto mente sapendo di mentire, e mente due volte», ha detto quindi il commissario Udc di Brindisi, on. Salvatore Greco. «La prima menzogna – spiega Greco – riguarda i passaggi dal Pdl all’Udc: Fitto dice che nessun dirigente suo è passato con noi. Questo è falso. Giusto la scorsa settimana abbiamo reso noto un elenco di 26 amministratori locali, di Fi e An, che sono passati con l’Unione di centro: 26 persone con nome e cognome, tutte verificabili. La seconda menzogna – continua - riguarda i presunti passaggi di esponenti brindisini dell’Udc al Pdl. Proprio in queste ore stanno arrivando agli organi di stampa i comunicati di smentita categorica di quasi tutti quei 24 che Fitto dice essere passati con lui. Quelli che realmente hanno lasciato l’Udc si contano sulle dita di una mano. Tutti gli altri stanno smentendo per iscritto: il bluff del Pdl è stato smascherato». Conclusione: «Nessuno di noi dell’Udc sta chiamando esponenti del Pdl per “convincerli ”. Sono loro che chiamano noi e ci chiedono di aderire all’Unione di centro senza chiedere nulla in cambio, tanto meno promesse di candidatura per chissà quale elezioni, come invece fanno Fitto e i suoi. Il caso Copertino insegna». Ed in serata, ecco una nota dell’on. Mele, «chiamato in causa dagli onorevoli Cesa e Greco». «Ho comunicato il mio ritiro dalla vita politica a causa del noto episodio che sto chiarendo e chiarirò nelle sedi competenti - ha scritto -, libero da qualsiasi impegno istituzionale e partitico. Agli ex amici Cesa e Greco chiedo e consiglio quindi di non coinvolgermi nelle loro polemiche, anche perché l’on. Greco sa bene come è avvenuto il contatto con la persona con cui sono rimasto coinvolto nella nota vicenda romana, mentre all’on Cesa, dopo anni di condivisione e militanza comune, posso permettermi di dire, con amarezza e delusione, che non è titolato a dispensarmi lezioni di morale. Personalmente non ho mai proferito una sola parola di avversione nei confronti del mio partito e dei miei colleghi - prosegue -, non comprendo le ragioni per le quali oggi vengo ripagato con tanta ingratitudine. Voglio sperare - conclude -, di essere da oggi lasciato al di fuori di qualsiasi polemica, poiché in questa campagna elettorale non intendo avere e non ho alcun ruolo attivo, se non quello di esprimere il mio voto personale che non andrà certo a coloro i quali hanno usato la logica di una morale a seconda delle convenienze. Proprio fuga non fu. E nemmeno....«fuitina». A leggere tra le note - quelle che nelle scorse ore sono piovute in tutte le redazioni e quelle che si mandano a distanza i notabili di Pdl ed Udc e delle quali riferiamo altrove -, diciamo che l’opera - zione «Fuga dall’Udc» verso il Pdl, gestita dall’ex vice commissario provinciale del partito di Casini, Vittorio Zizza, potrebbe essere paragonata ad un matrimonio combinato, con nubendi ignari ed oltremodo recalcitranti quando sono stati condotti... all’altare. Quando hanno scoperto, meglio, che altri al posto loro avevano prestato il consenso. Ed infatti, non appena lette sui giornali le dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa, ecco che il consigliere comunale di Oria, Francesco Caniglia ha inviato cinque righe di documento: «In riferimento all’articolo apparsi sulla Gazzetta del Mezzogiorno, relativo al passaggio al Pdl del consigliere comunale dell’Udc Francesco Caniglia, lo stesso dichiara che la notizia è da considerarsi falsa, poiché l’Udc di Oria agisce e decide in gruppo. Eventuali appoggi o passaggi dall’Udc al Pdl saranno in seguito comunicati alla stampa». Quindi da Fasano giungono altre righe, non molte, ma chiare. «In relazione agli articoli pubblicati oggi sulla stampa quotidiana, relativi alla fuga dall’Udc di un nutrito gruppo di brindisini confluito nel Pdl, tra cui compare anche il mio nome - afferma il consigliere comunale di Fasano, del gruppo dell’Udc, Giuseppe Contento, tengo a smentire categoricamente la mia fuga dall’Unione Democratica di Centro ed anzi, fino alla lettura dei quotidiani di oggi, ero completamente all’oscuro delle manovre e delle riunioni di alcune frange del mio partito per il passaggio nel Pdl. Peraltro, proprio mercoledì sera, su invito, ero a Brindisi nell’hotel Orientale per partecipare alla riunione con il segretario nazionale udiccino Lorenzo Cesa». E due. Quindi da Torchiarolo Croce - fisso Tommasi (assessore comunale alle attività produttive) e Giovanni Serinelli (capogruppo Udc) «smentiscono categoricamente le notizie secondo le quali avrebbero lasciato l’Udc di Casini e sarebbero passati a sostenere il progetto politico del Popolo delle Libertà». «Stiamo lavorando intensamente – dice Crocefisso Tommasi – assieme al commissario Giovanni Rascazzo, per organizzare la campagna elettorale per il nostro candidato alla Camera dei deputati Pasquale Rizzo. Gli unici responsabili Udc, a Torchiarolo – sottolinea e conclude Tommasi – sono il Commissario Giovanni Rascazzo ed il sottoscritto in qualità di sub commissario». E quattro. Che dire? Innanzi tutto che tanti anni di politica militante che contraddistingue i diversi protagonisti non hanno insegnato nulla, nemmeno in queste strategie spicciole spicciole. Bisogna considerare che la maggior parte dei militanti Udc viene dalla Dc della prima repubblica. Anche allora avvenivano «passaggi» da una corrente all’altra e nessuno si stupiva di tanto, anche perchè il capocorrente attento provvedeva ad avvertire i suoi «amici», li rendeva edotti e ad un tempo protagonisti del passaggio, tanto è vero che esso avveniva alla presenza di tutti quanti. Insomma, riferendosi alla similitudine iniziale, non vi era chi stipulava contratti di matrimonio senza che i nubendi sapessero nulla. Anche perchè, nella vecchia Dc, l’orgoglio maggiore di ciascun militante era il non aver «gettato la testa all’ammasso», che altro non voleva dire se non sentirsi protagonista, in prima persona, anche nelle scelte interne al partito. Ciliegina sulla torta, infine, sono giunte anche nuove valutazioni dal commissario provinciale Udc, on. Salvatore Greco, dopo le parole non certamente carine pronunciate l’altro giorno, nell’immediatezza del fatto e ad esse ha replicato nel pomeriggio l’on. Raffaele Fitto, riferendosi a quanto in mattinata ha fatto sapere anche il segretario nazionale Udc, on. Lorenzo Cesa. Il minimo che si possa pensare è che la campagna elettorale si infiamma, ma una domanda si impone su tutto: dove sono andate a finire le vecchie regole della politica, quell’«Abc» che si insegna, talvolta senza lezioni, nei luoghi ad essa deputati?
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Fonte: Gazzetta.22.3.08
POLITICAIn 5 ad Oria passano con Fitto
Nuovi «passaggi» e ancora nervi tesi tra Udc e Pdl
Si sapeva che il confronto ci sarebbe stato, ma la durezza ed i toni che ha assunto quello tra Pdl e Udc anche qui nel Brindisino ha caratteri inusuali, nemmeno giustificabili con la campagna
elettorale in corso. E ieri, ecco un’altra giornata campale. «Al termine di un incontro con il coordinatore regionale di Fi-Pdl, on. Raffaele Fitto e con l’on. Luigi Vitali, cinque tra amministratori e consiglieri comunali di Udc e altri partiti e liste civiche, hanno comunicato di voler aderire al progetto politico del Popolo della Libertà e del Presidente Berlusconi - dice una nota della segretaria di Fitto -. Si tratta dei consiglieri comunali di Oria Antonio Fullone (Udc), Mauro Marinò (Indipendente), Cosimo Pomarico (Dc); di Cosimo Moretto (ex Sindaco di Oria), Cosimo Di Giovanni (ex assessore comunale di Oria in forza all’Udc)». E la nota conclude: «Fitto e Vitali hanno naturalmente dato piena disponibilità ad accoglierli nel Popolo della Libertà insieme con tutti i loro sostenitori». E visto che l’altro giorno il confronto è stato talmente duro da tirare in ballo nuovamente il «caso Mele» con intervento in serata dello stesso parlamentare, ieri l’on. Salvatore Greco ha inviato una nota a proposito del comunicato stampa dell’on.Cosimo Mele. «Da amico, comprendo umanamente i motivi del nervosismo che possono aver portato Cosimo Mele ieri a fare quel comunicato stampa stizzito nei confronti dell’on. Lorenzo Cesa e miei - scrive -. Mele sa quanto io sia certo che saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti che gli sono stati contestati, e in questo senso credo che la sua scelta di tirarsi fuori dall’agone politico per poter avere la “liber tà” di difendersi dalle accuse dimostri il suo buon senso. Spiace constatare - conclude - come la tensione pre-elettorale porti purtroppo con sé anche il rischio che i toni e le parole vadano sopra le righe: ciò non dovrebbe mai accadere, e da parte mia c’è il rinnovato impegno a evitare che ciò accada». Ma qualcosa non sembra andare per il verso giusto in casa Udc, se nelle scorse ore il commissario cittadino di Francavilla e componente del coordinamento provinciale Giuseppe Salonna ha inteso scrivere al segretario nazionale Cesa, all’on. Pierferdinando Casini, ai parlamentari Salvatore Greco, Salvatore Ruggeri ed Angelo Sansa per manifestare alcune valutazioni non manifestate nella riunione dell’altra sera per «delusione». Salonna parla dei «continui riferimenti al passato», ricorda di aver lasciato la Dc prima del 92 «portando e custodendo ancora oggi gelosamente, quei valori democristiani che furono di De Gasperi e Don Sturzo. Oggi non vorrei rischiare di ritornare a rivivere quell’esperienza passata - dice -, dopo il vuoto lasciato nella terra di Brindisi dall’On. Mele, dopo essersi dimesso dal partito per le ultime vicende a noi tutti note. Facciamo attenzione che il vuoto non può essere colmato con tutto e il contrario di tutto. Siamo sicuri che questo sia il modo migliore per attrarre consensi? La mia esperienza di Francavilla mi porta a pensare il contrario. La mia presenza nell’Udc é dovuta all’accettazione da parte del Coordinamento Provinciale dell’epoca, di un mio Progetto Politico, nato insieme ad un movimento fatto di giovani, donne e famiglie intere che guardavano ad un nuovo modo di fare politica. Ancora oggi, proprio per la coerenza mostrata in questi anni e per esserci trovati in perfetta sintonia con quanto predica il nostro Leader nazionale Casini, si avvicinano a noi sempre più giovani e donne. Intorno ai valori a cui fa riferimento il nostro Presidente Casini si può ritrovare la gente oggi. Altrimenti perché votare Udc?». E riprende: «Ho voluto pubblicamente fare questa riflessione - scrive a Cesa - per porre la tua attenzione alla necessità di individuare, per riorganizzare questo partito, personalità che possa essere di riferimento per i giovani, per le donne, per le famiglie, persone che possano essere di riferimento per la loro esperienza di vita e d’impegno, ma nello stesso tempo anche persone credibili per poter divulgare quel messaggio insolito di novità che la gente, oggi più di ieri, ci chiede. Solo così possiamo essere credibili, solo così, con i fatti e non con le parole, possiamo sperare di essere un polo di attrazione per tutta quella gente che si è stancata delle “belle parole” e della politica».
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