Da: Il Breviario di Papa Galeazzo, Congedo Editore, Galatina (LE), 1979
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Un giorno, Papa Galeazzo invitò a pranzo il predicatore che aveva fatto un corso di conferenze spirituali nella chiesa di Lucugnano. Costui era una specie di frate missionario, pretendeva molto a dottrina, e specialmente si reputava versatissimo nelle teorie astronomiche.
Durante il pranzo, nacque una vivissima disputa sul giro del nostro pianeta e, mentre il reverendo missionario si trovava incalorito e interessato nelle argomentazioni, venne servito a tavola un bel piattone di costolette arrostite, contornate da salsiccia e tordi arrotolati allo spicconardo e maggiorana.
Intanto, il caso aveva voluto che i tordi si trovassero nel piatto tutti dal lato dell’Arciprete, cosa che non potè fare a meno di non destare un terribile sospetto nell’animo del frate predicatore, il quale, colto il destro del discorso in cui si trovava accalorito, per mettere dalla sua i tordi, cercò con l’esempio ad illustrare il giro della terra.
- Ecco, Arciprete, supponete che questo piatto fosse la terra, e immaginando che esso sia animato da movimento rotativo, il piatto gira su se stesso, e gira così anche da questa parte; - e in così dire fece che i tordi e i migliori bocconi si trovassero dalla parte sua.
Papa Galeazzo si accorse dell’astuzia volpina del fraticello e, fingendo di continuare nella discussione tesi che egli intendeva sostenere, ghermito il piatto lo rigirò dalla parte sua dicendo:
- Sì! Avete ragione! Ma è anche vero che la terra, girando sul proprio asse, ritorna al punto da dove comincia il suo moto di rotazione – e, tirandosi lestamente nel suo piattino tutto l’uccellame, lasciò con un palmo di naso il predicatore.