giovedì 1 maggio 2008

FESTA TI LA FUMETA....ovvero FESTAQUILONI

Chi di voi ricorda quando i ragazzini in questo periodo primaverile giocavano con le "fumete". Sul colle di Monte Paulotti, ovvero nei pressi della costruenda nuova chiesa, si cimentavano nel lancio degli aquiloni, realizzati con le proprie mani sotto la guida dei più grandicelli. L'occorrente era: carta velina, un pezzo di canna, della buona colla (a volte si usava acqua e farina) e un gomitolo di spago. La canna veniva tagliata in due per tutta la sua lunghezza; con una metà ed un pezzo di spago si realizzava l'archetto, il quale insieme all'altra metà della canna fungeva da telaio, da scheletro. Funzione importante avevano inoltre: "lu capitieddu" e lu "pummu". Il primo era il raccordo dello spago con il filo che doveva arrivare nelle mani del conducente; il secondo era una piccola zavorra (a volte un ciuffo di erba) che legata alla parte posteriore doveva dare stabilità "all'apparecchio". Tutti insieme si gareggiava, ci si misurava nella bravura nel riuscire a tenere in alto la propria "fumeta" con sapienti colpetti di polso sullo spago. A volte le fumete alte nel cielo si intrecciavano e precipitavano; a volte si impigliavano in dei cavi dei tralicci; altre volte per cause imprecisate perdevano quota e scendevano giù in picchiata avvitandosi; raramente si scontravano con dei volatili; qualche volta il filo si spezzava e la "fumeta" volava lontano; infine.... molto raramente, alla fine della primavera si decideva di liberare tutti assieme la propria "fumeta" nel cielo azzurro. Ricordo che io mi ero specializzato nel realizzarle in due colori. Preferivo quelle rosso-blu o giallo-blu.
Oggi invece i ragazzini.... come passano il tempo?
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